Finalmente, grazie all’interessamento del Parlamentare del M5S, Francesco Sapia, la mia denuncia approda in Parlamento.
Mi riferisco alla nota che il parlamentare Sapia ha inviato nei giorni scorsi ad alcuni responsabili della sanità calabrese attraverso la quale chiede che il marcatore tumorale ca 72.4 venga erogato anche nelle strutture dello Jonio cosentino di competenza dell’Asp/Cs. E’ una battaglia che sto portando avanti dal maggio del 2002. Quell’anno presso il Centro tumori Regina Elena di Roma, mi veniva prescritto questo tipo di esame del sangue, esame necessario per il successivo controllo. Mi recavo presso la nostra struttura pubblica (ospedale) di Corigliano Calabro per le analisi di rutine, però mi sono sentito rispondere dall’addetto al servizio prelievi che il marcatore tumorale ca 72.4 presso la struttura non veniva effettuato, chiedevo dove potevo farlo, vedo a Rossano, poi a Cariati, ed ancora a Trebisacce. Infine arrivo a Cosenza e li finalmente mi dicono che questo esame si poteva fare, non solo nella struttura pubblica ma anche nei laboratori privati. Tutto ciò, francamente, mi insospettì, in quanto mi resi conto di una sorta di politica sanitaria discriminatoria messa in atto nei confronti degli utenti dello Jonio cosentino. In tutti questi anni ho chiesto ripetutamente perché il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione all’articolo 32, non veniva garantito anche ai malati dello Jonio cosentino. Io per fortuna sono riuscito ad andare fino a Cosenza per fare le analisi, ma altri che non hanno questa possibilità hanno dovuto rinunciare ad un esame che è molto importante per la patologia tumorale. Ci sono voluti ben 16 anni per verificare che un esponente politico prendesse a cuore questa mia segnalazione che, lo ripeto, è solo un fatto di giustizia e di equità nei confronti di tutti gli utenti della sanità che gravitano sull’Asp di Cosenza. Il mio augurio, che poi è l’augurio di tutti coloro che hanno bisogno di fare quest’analisi, è che la richiesta inoltrata dal parlamentare del M5S, Francesco Sapia, venga accolta al più presto da chi ha competenze in merito e che finisca una volta per sempre quest’azione discriminatoria nei confronti delle strutture sanitarie dello Jonio cosentino.