La disoccupazione giovanile conferma la pessima performance della Calabria nel mercato del lavoro. Oltre la metà dei giovani calabresi sono disoccupati.
E’ una triste riconferma quella della Calabria, che nel 2017 figura ancora nel gruppo delle dieci peggiori regioni dell’Unione (su 275), per tasso di disoccupazione giovanile (55,6%), passando tuttavia dalla terza posizione (58,7%) del 2016, alla quinta. Questa la fotografia scattata da Eurostat. Peggio della Calabria fanno l’enclave spagnola in Marocco Melilla (62,7%); l’isola greca di Voreio Aigaio (58,2%), la regione ellenica di Ipeiros (58%); e il territorio francese d’oltremare Mayotte. Nella ‘top ten’ (età tra i 15 e i 24 anni) si trovano anche la Campania (54,7%, in settima posizione) e la Sicilia (52,9%, decima). Il Molise (72,8%) figura invece nona nella graduatoria europea per i territori che hanno la parte di disoccupazione di lunga durata (12 mesi e oltre) tra le più elevate. Precedono il Molise due territori d’oltremare francesi Mayotte e Guyana, e sei regioni greche (Attica; Tessaglia; Dytiki Ellada; Ipeiros; Sterea Ellada; Peloponneso). La media della disoccupazione di lunga durata nel 2017 è salita al 45%. Intanto quattro regioni italiane hanno fatto registrare un tasso di disoccupazione di almeno il doppio della media Ue (7,6%), ovvero superiore al 15,2%, assieme ad altri 31 territori dell’Unione (13 greci; 9 spagnoli; 5 francesi). Si tratta di Calabria, 21,6%; Sicilia, 21,5%; Campania, 20,9%; e Puglia, 19,1%. La provincia autonoma di Bolzano, con un tasso di disoccupazione del 3,1%, è invece l’unico territorio italiano (come del resto anche nel 2016) ad essere rientrato nel gruppo delle 56 regioni europee che hanno fatto registrare una percentuale di almeno la metà rispetto alla media Ue. Il tasso di disoccupazione più basso in Ue è stato quello di Praga (Repubblica Ceca) 1,7%, il più alto quello di Dytki Macedonia (Grecia), al 29,1%.