I rappresentanti del GaV, Gruppo d’Azione per la Verità, hanno incontrato la portavoce del movimento 5 Stelle On. Elisa Scutellà che ha inteso ricevere un’ampia delegazione del movimento sulla delicata questione dell’ex tribunale di Rossano.
«E’ solo un primo momento di confronto -ha affermato il GaV- che ringrazia la parlamentare per l’interesse e la sensibilità dimostrata sull’argomento. Ciò dimostra quanto sia importante avere rappresentanti in Parlamento, espressione del nostro territorio». L’On. Scutellà ha manifestato il più assoluto interesse a portare avanti le esigenze espresse dal GaV a partire dalla questione etico/morale che ha riguardato la chiusura dell’ex tribunale, la stessa determinata da una volontà ben precisa posta in essere da poteri trasversali di matrice politico-burocratico-istituzionale, nella consapevolezza ma anche nel silenzio omertoso di tanti. «Nei prossimi giorni- continua il GaV- forniremo tutta la documentazione alla parlamentare a partire dalle relazioni redatte in passato e verosimilmente alterate. A tal riguardo l’ex parlamentare Enrico Buemi aveva denunciato a mezzo stampa l’esistenza di “carte false”. A nulla valse quella denuncia e ancora oggi lo Stato finge di non vedere». L’incontro, proficuo e cordiale, ha fatto registrare la presenza anche di altre rappresentanze civiche. Il GaV consegnerà alla deputata pentastellata, i dossier già trasmessi nel 2016 al Consiglio superiore della magistratura, al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della Giustizia e dell’Interno, nonché la memoria inviata ai giudici della Corte Costituzionale contenente le violazioni ai principi costituzionali. L’obiettivo principale è e rimane la riapertura del tribunale di Corigliano Rossano, l’unico soppresso in Calabria, nonostante le dimensioni demografiche di una città che è oggi la prima della provincia di Cosenza. Un paradosso senza precedenti nella storia repubblicana: un centro superiore per numero di abitanti al capoluogo di provincia senza un presidio di giustizia! Per il GaV occorre venire a capo della vicenda. Ormai è evidente che la Magistratura non darà mai risposte sul punto, per reati oggi tra l’altro caduti in prescrizione. E’ stata scritta una brutta pagina circa la credibilità delle istituzioni, è necessario, in segno di trasparenza porvi rimedio. In quest’ambito sono stati indicati una serie di percorsi, tra questi: l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare che ascolti in audizione i protagonisti/responsabili del tempo ai quali chiedere i criteri adottati dal legislatore quando si decise di chiudere il tribunale di Rossano e non già Paola o Castrovillari, due realtà di appena 20mila abitanti, peraltro agevolate logisticamente nell’ottica di un più giusto accorpamento al presidio del capoluogo di provincia, esattamente in linea con lo spirito della legge di riforma del sistema giudiziario. Si è invece voluto infierire contro i cittadini dello jonio, con fare maldestro e fuori da ogni regola! Dall’alterazione delle relazioni dunque emerge l’approccio ingannevole con cui la famosa “cabina di regia” ha operato all’epoca dei fatti. Già allora si pose il problema dei locali dell’attuale Palazzo di Giustizia di Castrovillari, ritenuto inadeguato a ospitare l’utenza dell’ex Circoscrizione di Corigliano Rossano, oltre al problema di agibilità della struttura, su cui ancora oggi volutamente si tace. Altro che locali “sovrabbondanti”!. Su questo versante è stata chiesta alla deputata On. Scutellà l’avvio di un’azione ispettiva parlamentare all’interno del tribunale di Castrovillari, al fine di verificare le condizioni dello stabile dei cui spazi ristretti ne ha preso atto finalmente l’Ordine degli avvocati su segnalazione dell’ufficio di Procura e del tribunale. Nel frattempo, allo scopo di tamponare i gravi disagi della quotidianità, si è chiesto di lavorare nella direzione di ottenere l’applicazione del comma 4 bis all’art. 8 del d.lgt. n°155/2012 (che è il decreto che aveva ridisegnato la geografia giudiziaria), aggiunto dalla legge finanziaria del 2014, secondo cui “In via sperimentale, il Ministro della Giustizia può disporre, nell’ambito di apposite convenzioni stipulate con le regioni e le province autonome, che vengano utilizzati, per il tempo necessario, gli immobili adibiti a servizio degli uffici giudiziari periferici e delle sezioni distaccate soppressi per l’esercizio di funzioni giudiziarie nelle relative sedi. Le spese di gestione e manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di servizio oggetto delle convenzioni sono integralmente a carico del bilancio della regione”. L’incontro, voluto dall’On.Scutellà, è preliminare a una serie di iniziative programmate dal GaV che, dopo l’insediamento del nuovo Governo (?), organizzerà una manifestazione alla presenza di tutti i parlamentari che vorranno sostenere le prossime iniziative di lotta.
Gruppo D’Azione per la Verità