Foto: Alfonso Falcone
“Prendiamo atto con soddisfazione, a seguito dell’immediato comunicato stampa di risposta dell’Amministrazione Comunale al nostro intervento sull’argomento, dell’impegno profuso per la definitiva risoluzione della problematica legata al pericolante serbatoio di via Barletta a Schiavonea.
Una risposta che, tuttavia, suscita indignazione e stupore per i toni adoperati nei confronti di quanti, senza operare alcun attacco o critica alla stessa Amministrazione, sono esclusivamente animati da spirito di cittadinanza attiva per contribuire a migliorare le condizioni di vivibilità del territorio”. Non si è fatta attendere la contro-risposta di Alfonso Falcone, presidente dell’Associazione socioculturale “GeneraAzioni”, sulla vicenda legata al presente e al futuro del vecchio manufatto di Schiavonea, in merito alla quale vengono fatte precise puntualizzazioni. “La risposta dell’Amministrazione Comunale è frettolosa, perché evidentemente scritta senza aver letto attentamente il nostro intervento, ed anche irriguardosa nei confronti di tutti quei cittadini, in primis genitori di bambini che frequentano la scuola dell’infanzia attigua al serbatoio, che sono legittimamente preoccupati e hanno chiesto alla nostra Associazione – dichiara Falcone – di sollevare la problematica e invocare una soluzione. Sarebbe infatti bastata una lettura più attenta del nostro comunicato, privo di alcun riferimento polemico nei confronti dell’Amministrazione e anzi nel quale veniva specificata la competenza di altri enti in merito alla questione, per comprendere il senso della denuncia a mezzo stampa. Addirittura, nel comunicato veniva ricordato il precedente intervento del 2014 e l’impegno allora adottato dall’Amministrazione. La fretta è cattiva consigliera e dunque spinge a fornire risposte fuori luogo e prive del necessario decoro istituzionale. I cittadini auspicano soluzioni alle problematiche del territorio, ma se l’Amministrazione non comunica e non informa delle proprie iniziative, nello specifico l’avvio della procedura per la demolizione del manufatto, non si può certo pretendere che tutti stiano zitti e composti. L’assenza d’informazione e comunicazione dei provvedimenti adottati è infatti una delle principali pecche di questa Amministrazione, che dunque dovrebbe interrogarsi sul perché si registra tanto malcontento nella popolazione e si è ignari delle iniziative invece già attuate. Nell’apprendere positivamente l’avvio della risoluzione della vicenda, che comunque si registra solo oggi, nel 2018, dunque a distanza di ben 4 anni dall’ultimo intervento dell’Amministrazione in merito a detta problematica, ci auguriamo – conclude Falcone – lo stesso impegno anche su altre questioni finora evidenziate dall’Associazione che ho l’onore di rappresentare. Il nostro impegno proseguirà infatti in modo coerente e determinato a nome e per conto dei tanti cittadini coriglianesi che ce lo chiedono”.