di Simona Silipo

 << La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati >> .

Il Giorno della Memoria non è solo una ricorrenza italiana ma internazionale, indetta dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il primo novembre 2005. Dopo tanto dibattere si è stabilito di celebrare la ricorrenza ogni 27 gennaio perché proprio in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono, finalmente, il campo di concentramento di Auschwitz, salvandone i sopravvissuti.  Il termine "Olocausto" indica il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli ebrei d'Europa e per estensione, lo sterminio nazista verso tutte le categorie ritenute "inferiori". L'Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, è identificato più correttamente con il termine Shoah, in lingua ebraica "catastrofe", "distruzione" , che ha trovato ragioni storico-politiche nel diffuso antisemitismo secolare. Molta la produzione cinematografica e letteraria quanto alla Shoa: dall'indimenticabile diario di Anna Frank al Premio Oscar italiano di Benigni "La vita é bella". Tuttavia, almeno per quanto riguarda la filmografia, consiglierei un film adatto ad un pubblico adulto e dal pelo sullo stomaco, per le scene cruenti, crude, senza mezzi termini, dove la situazione di antisemitismo è del tutto controcorrente, ribaltata, "segnata"...da una svastica che un gruppo di ebrei americani incidono sulle fronti di ogni nazista preso in prigionia. Quale modo migliore per non dimenticare...gli orrori commessi? E così, almeno in una pellicola, tutto si ribalta. "Si tratta di "Bastardi senza gloria", un film cult di Quentin Tarantino, pulp come nello stile tipico del regista statunitense, definito "DJ" proprio per la mescolanza di generi musicali e cinematografici. Tuttavia sono fermamente convinta che la violenza non possa combattersi con la violenza stessa, anche se le atrocità naziste non hanno ancora trovato ragione di esistere né tantomeno la giusta punizione ad una situazione oramai irreparabile e che spesso inneggia ancora oggi "nel piccolo" di una società pseudomoderna. Storia. Storia che non deve essere dimenticata, né nel Giorno della Memoria né mai, a monito di un comportamento di accettazione reciproca laddove il "diverso" é arricchimento e non minaccia. A ricordarci, infine, che siamo tutti diversi, e dunque, uguali, almeno in questo.

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