Torna a reiterare la richiesta già formulata nel 2016 e nel 2017, l’imprenditore coriglianese, Pietro Meligeni, all’amministrazione comunale di avere in gestione il Palazzo dell’Orologio (ex Comando di polizia municipale) in piazza del popolo a Corigliano centro, nonché di poter realizzare una sorta di isola pedonale nella piazza antistante il palazzo.

Meligeni, presidente dell’associazione socio-culturale P.O. (progetto orologio), torna sull’argomento in quanto ritiene che è attraverso l’utilizzo di strutture del genere che si potrebbe avviare il tanto decantato rilancio del centro storico, che altrimenti, purtroppo, è destinato ad una morte lenta ma inesorabile. “Vorrei ricordare – afferma l’imprenditore coriglianese – che la nostra associazione è nata di contribuire concretamente al rilancio di quelle zone del territorio maggiormente abbandonate. L’associazione sorta nel novembre del 2015 conta 140 aderenti. Io insieme a tanti altri amici – afferma ancora Meligeni – abbiamo avvertito l’esigenza di fare qualcosa di concreto per questa nostra città. Credo che siano sotto gli occhi di tutti le condizioni in cui versa il nostro territorio, non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto sociale. Madre natura – afferma ancora l’imprenditore Meligeni – ha dotato il nostro territorio di tante ricchezze, accanto a ciò Corigliano ha la fortuna anche di possedere un inviabile patrimonio storico e artistico. Ebbene la nostra associazione punta a valorizzare tutto ciò che Corigliano ed il suo territorio ha. Tutto ciò lo si fa partendo da quello che è l’aspetto urbanistico cittadino. Ed è in virtù di ciò che dobbiamo dedicare la nostra attenzione a progettare, e a costruire sul costruito. Non si deve pensare – sottolinea ancora Meligeni -  di costruire nuovi edifici, anche perché si finirebbe con il realizzare cattedrali nel deserto. Così come non si tratta di buttare giù il costruito oppure quello che è stato costruito male, ma, secondo noi, si deve puntare sulle grandi opere, in quanto la vera sfida urbanistica, secondo la nostra associazione,  è quella di trasformare gli spazi sospesi dove i servizi funzionano male e talvolta sono anche  a rischio ghettizzazione,  in periferie urbane dove si deve vivere meglio. Questa nostra progettualità dovrebbe basarsi – afferma ancora Meligeni -   su piccole “scintille”, quali  piazze, parchi, piccoli spazi i quali una volta realizzati con tutti i criteri del vivere civile, possano innescare la rigenerazione urbana e sociale. Tutto ciò per avere il territorio bello, perché la bellezza fa cambiare il mondo. Ed è proprio alla luce di questi nostri ragionamenti – continua l’imprenditore – che abbiamo chiesto l’utilizzo del Palazzo dell’Orologio. Ci è stato risposto che l’edificio dovrà servire per l’accoglienza dei migranti, ma purtroppo il tempo passa e l’edificio resta inutilizzato, la nostra associazione, invece, ha un progetto per utilizzarlo al meglio. E’ necessario – conclude Meligeni – che l’amministrazione comunale capisca che il centro storico ha bisogno di interventi concreti, altrimenti è destinato a morire”.  

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