Fonte: Comunicato stampa

La sanità calabrese è al collasso. La mancanza di farmaci in DPC ha ormai raggiunto livelli critici, con pazienti che ogni giorno si recano in farmacia nella speranza di trovare i medicinali salvavita di cui hanno bisogno.

Un'attesa snervante che spesso si conclude con un nulla di fatto, alimentando frustrazione e paura tra i cittadini. Ma il problema non si limita alla carenza di farmaci. La piazza Schierarsi di Corigliano-Rossano denuncia un sistema sanitario regionale che continua a peggiorare nonostante 16 anni di commissariamento. Siamo stufi di assistere a persone colpite da gravi emergenze cardiologiche che muoiono aspettando un’ambulanza medicalizzata che non arriverà mai. La mancanza di medici sulle ambulanze è ormai cronica: ogni postazione del 118 dovrebbe essere dotata di sei autisti, sei infermieri e sei medici, ma questa organizzazione sembra un libro di fantascienza. Soltanto il Commissario al disavanzo sanitario, Occhiuto, non se ne accorge. Per non parlare delle ambulanze PET 118 che stazionano a Mirto e Trebisacce, prive della strumentazione per l’elettrocardiogramma necessaria per collegarsi alla rete cardiologica. A peggiorare il quadro sono i "viaggi della speranza" della migrazione sanitaria, che ogni anno costano alla Calabria più di 300 milioni di euro. Molti pazienti sono costretti a spostarsi fuori regione per potersi curare, un fenomeno che evidenzia la gestione fallimentare della sanità calabrese, capace soltanto di produrre comunicati stampa inutili e selfie. Come associazione culturale, siamo rammaricati per l’ultimo rapporto JIMBE, che indica che il 7% dei calabresi non si cura più, rinunciando al proprio diritto alla salute. Giova sempre ricordare che la colpa di tutto ciò è dei governi regionali di centrodestra e centrosinistra che, nel tempo, hanno contribuito a sfasciare la sanità pubblica. Non siamo finiti in piano di rientro e commissariamento per opera dello Spirito Santo, ma a causa delle porcate commesse da questi governi.

Crediti