Fonte: Comunicato stampa
«Non sono più tollerabili ritardi e (celati) rinvii di Rete ferroviaria italiana nel silenzio assenso e complice della Regione Calabria.
Dopo gli inspiegabili quattro mesi di nulla, nonostante gli annunci in pompa magna di gare pubblicate e lavori avviati, la società del gruppo Ferrovie dello Stato di adoperi per concludere entro i tempi dettati dal Piano di ripresa e resilienza, l’adeguamento tecnologico e l’elettrificazione della linea ferroviaria ionica». È quando affermano Giovanni B. Leonetti, Lidia Sciarrotta e Giuseppe Candreva, capigruppo consiliari di Corigliano Rossano dei Verdi, del Movimento Cinque Stelle e del Partito democratico, i partiti che sostengono l’azione amministrativa del sindaco Flavio Stasi. «Anche perché, al danno si aggiunge la beffa: nove mesi di sospensione di un servizio pubblico, quello ferroviario, anche in vista dell’estate, si sta traducendo nel migliore degli spot alle aziende private che si occupano di mobilità su gomma. Insomma, Flixbus & Co., sentitamente ringraziano mentre anche la Regione resta inerme – continuano Candreva, Sciarrotta e Leonetti – in balia delle onde di una società che tutto fa tranne curare gli interessi del milione di calabresi (ionici), coi soldi dei calabresi. Una società, Rfi che addirittura si permette il lusso di sostituirsi al governo nel decidere come, dove e quando impegnare i fondi a valere sul Pnrr: d’enblée, per esempio, cancella il tracciato centrale dell’alta velocità, quello passante per il nodo di Tarsia che garantirebbe la fruibilità del servizio a tutti, ma proprio tutti i calabresi, per trasferire armi e bagagli sul Tirreno e, quindi, giustificare l’impraticabilità dell’infrastruttura nella tempistica dettata dal Pnrr. Tradotto? Addio all’alta velocità in Calabria e fondi distratti sul ponte, per giustificare e glorificare la grandeur di un leghista eletto in Calabria a cui della Calabria non importa proprio nulla, come insegna la storia (delle quote latte, ad esempio)». «L’auspicio, prima delle barricate, è che Rfi si dia una mossa definitiva a realizzare un’infrastruttura, l’elettrificazione della ferrovia ionica, che si sarebbe dovuta concludere nel 2023 e che segna già sette anni di ritardo rispetto al 2018, anno in cui nella stazione di Corigliano veniva issato il primo traliccio». «Poi, però, toccherà alla Regione Calabria – sperando che nel frattempo abbia cambiato casacca politica – richiamare le attenzioni di Trenitalia, quindi non più Rfi, la società che si occupa della rete ferroviaria, ma dell’organizzazione del traffico passeggeri, per “consigliare caldamente” l’avvio di una nuova stagione della mobilità sulla Ionica: le Frecce e il traffico regionale ragionato, magari immaginando anche un servizio metro di superfice tra Sibari e l’aeroporto Sant’Anna di Crotone. Quel diritto alla mobilità negato scientemente al versante ionico della nostra Regione – concludono Lidia Sciarrotta, Giovanni B. Leonetti e Giuseppe Candreva, rispettivamente capigruppo consiliari del Movimento Cinque Stelle, dei Verdi e del Partito democratico – ci sia restituito con gli interessi».