di Mario Gallina
Una città è APPARTENENZA e SEDIMENTAZIONE. Venendo meno uno solo di questi “fondamentali” non esiste la città!
Esplicito: Mancando il senso di APPARTENENZA, di destino comune, manca una prospettiva condivisa, nella sostanza: manca L’IDENTITÀ – ciò che più di settant’anni fa Alcide De Gasperi, con grande lungimiranza politica, chiamava riferendosi al nostro territorio più in generale: “anima della Nazione”. Mancando la SEDIMENTAZIONE caratteristica, l’originalità antropica la città perde sua immagine complessiva identitaria che si è costruita nei secoli, riuscendo a suscitare nel visitatore come nel suo residente la “meraviglia” di sè stessa, quella originalità capace di attrarre lo sguardo e rallentare il passo per capire dove ci troviamo! Senza sedimentazione essa si presenta come un’ammasso informe ed indistinto, raffazzonato e rattoppato: un non luogo, irriconoscibile dal mondo, dove si vive senza la consapevolezza del dove, trasformati da cittadini a utenti semplici consumatori di spazi e servizi, senza alcuna identità. Corigliano Rossano, questa città-sito senza centro e senza nome in cui ci hanno costretti a vivere che ci hanno propinato con una serie di imbrogli giuridici ed elettorali, ed amministrata per caso con un “prendi per due in spendi per uno”, male apparecchiata da coloro che delle loro città non hanno mai avuto alcun rispetto e consapevolezza e che da una parte per ignoranza e dall’altra per meschini interessi di parte hanno, senza vergogna, preferito l’apparire all’APPARTENENZA ci regalando a tutti noi un “non luogo” e che a distanza di sette anni dalla nascita resta SENZA IDENTITÀ. Noi che in tutto ciò crediamo e che conosciamo bene il senso dell’appartenenza ad un luogo ed alla sua storia, non come coloro che dopo averla gettata via, con disprezzo, adesso da perfetti ipocriti e passando per cultori, la vanno a recuperare nei bidoni della spazzatura dei ricordi quella storia, noi ci chiediamo alla luce di quanto è stato fin qui fatto e detto, ma sopratutto alla luce dello stato dell’opera, oggi ce la sentiamo di chiudere definitivamente la porta alle nostre aspirazioni e non continuare più la lotta che insieme agli oltre SETTEMILA cittadini di questo territorio abbiamo intrapreso e messo in campo anche nelle sedi giudiziarie? Tradendo di fatto con l’abbandono anche la speranza? Questa è la domanda che il Comitato per il Ritorno all’Autonomia si sta ponendo in questi giorni ed alla quale a breve dovrà dare una risposta!
arch. Mario Gallina - Presidente del CRA