Fonte: Comunicato stampa

La notizia del blocco dei fondi individuati dal Commissario ad Acta della Sanità per coprire i costi dell'Ospedale della Sibaritide è inquietante.

Per intanto conferma ciò che sostengo da anni, soprattutto in risposta a sterili polemiche locali su opere secondarie: la vera difficoltà del nuovo ospedale è l'obsolescenza della procedura, che implica l'inadeguatezza dei fondi e degli strumenti amministrativi. Partendo da questo presupposto, se è vero che il Ministero ha bloccato i fondi per “preservare gli equilibri di bilancio delle ASP”, ovvero per coprire eventuali disavanzi dei bilanci 2022, si tratta a mio avviso di una scelta miope e tecnocratica. Ritardare la ripresa dei lavori dell'ospedale, infatti, significa ritardare la realizzazione di un'opera che dovrebbe contribuire a risanare i bilanci dell'Azienda Sanitaria, erogando più sanità e (si spera) di miglior qualità grazie a nuove strutture ed attrezzature. Del resto negli anni passati, a Roma ed a Catanzaro, qualcuno pensò persino che chiudere metà degli ospedali della Calabria potesse rappresentare la soluzione ai problemi della sanità ed implicare un taglio agli sprechi. Tutti sappiamo che furono tagliati esclusivamente i servizi ed aumentati proporzionalmente gli sprechi. Sull'Ospedale della Sibaritide ora è il momento di essere concreti. Il cantiere è fermo da troppo tempo e su questo tema l'Amministrazione Comunale è disponibile a qualsiasi azione istituzionale finalizzata alla ripresa del cantiere. Cogliendo anche l'appello del Comitato Civico per la Salute, è opportuno che l'Azienda Sanitaria inizi a pianificare anche il futuro utilizzo delle strutture del Compagna e del Giannettasio al fine di migliorare i servizi alla nostra comunità, che da troppo tempo paga – sulla pelle di ogni famiglia ed anche del personale sanitario – il prezzo di una pianificazione sanitaria iniqua e sterile.

Il sindaco Flavio Stasi

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