Fonte: www.corrieredellacalabria.it
«Non ci aspettiamo molto dalle prossime elezioni nazionali. A prescindere da chi vincerà per noi non cambierà nulla. Alla classe politica locale e nazionale delle minoranze linguistiche non importa niente e i governi, sia quello italiano sia quello albanese, non si sono mai interessati di noi.
Siamo molto arrabbiati, soprattutto con la politica calabrese: e dire che per il Mezzogiorno minoranze come la nostra sarebbe una grande risorsa economica. Purtroppo i politici ci vedono solo come mero folklore». Lo dice all’Adnkronos Damiano Guagliardi, presidente della Federazione Associazioni Arbëreshë, sottolineando i problemi e le aspettative della minoranza italo-albanese in vista delle elezioni nazionali del 25 settembre. «L’elemento drammatico – sottolinea – è la perdita della lingua: entro 30 anni l’arbëreshe rischia di sparire. La legge 482 a tutele delle minoranze linguistiche non ha fatto nulla, è stata totalmente inefficace. La comunicazione globale e social hanno poi contribuito a distogliere l’attenzione dalle lingue locali che rappresentano l’identità delle comunità».
Il sindaco di Frascineto: «Alla Regione chiediamo un assessorato sulle minoranze»
Fa eco a Guagliardi Angelo Catapano, sindaco del Comune di Frascineto, in provincia di Cosenza, dove vivono alcuni membri della comunità arbëreshë, la minoranza italo-albanese presente in Italia, sottolineando i problemi e le aspettative della minoranza italo-albanese in vista delle elezioni nazionali del 25 settembre. «In Calabria abbiamo tre minoranze linguistiche, gli arbëreshë, i grecanici e gli occitani, che vanno tutelate e conservate. Chiediamo al prossimo governo una maggiore attenzione alle nostre comunità e la rivisitazione della legge 482, fino ad oggi rimasta inattuata. In Calabria vorremmo che ci fosse un assessorato “ad hoc” per le minoranze che si occupi di scuole, di tradizioni ed eventi. Vogliamo un sostegno da parte delle istituzioni per costruire insieme a noi una politica culturale che consenta di preservare le nostre tradizioni»