Fonte: www.corrieredellacalabria.it

Il vento in poppa c’è e si sente, anche in Calabria, ma i giochi devono ancora realmente entrare nel vivo. Sono ore e giorni di frenetiche trattative a Roma per il centrodestra, chiamato a dettagliare la distribuzione dei collegi per le prossime elezioni politiche.

La divisione, sul piano generale, c’è già, sul totale dei 221 collegi nel Paese: a Fratelli d’Italia ne spetteranno 98 (+11 centristi), 70 alla Lega e 42 a Forza Italia. Al momento, il tavolo allestito in via ormai permanente nella Capitale, e rappresentato per Forza Italia anche dal governatore calabrese Roberto Occhiuto, sta ragionando sulle caselle da assegnare a ciascun partito regione per regione ma si sarebbe aggiornato alla prossima settimana per chiudere tutte le caselle. Operazione ovviamente non semplice, perché da valutare ci sono tanti fattori, e non mancano le schermaglie tra gli alleati, ma alla fine la quadra si troverà. Per quanto riguarda la Calabria, secondo quanto si apprende da fonti del centrodestra ci sarebbe una bozza di distribuzione dei collegi (che nella regione sono 7, per la precisione 5 alla Camera e 2 al Senato): l’ipotesi di massima sarebbe 3 a Fratelli d’Italia, 3 a Forza Italia e 2 alla Lega (o uno alla Lega e uno ai centristi), ma sarebbe uno schema assolutamente variabile e infatti già molti analisti politici sostengono che FdI potrebbe non chiederne 3 in Calabria per avere più spazio altrove e “cedere” un collegio a Forza Italia, con Occhiuto ben disponibile a raccoglierlo, ma per questi approfondimenti si tratterà di aspettare i prossimi incontri. Quanto alla chiusura vera e propria delle candidature i bene informati dicono che se ne parlerà comunque solo nei giorni immediatamente precedenti la scadenza della presentazione ufficiale delle liste. Del resto, fin quando non si capirà quanti collegi spetteranno a chi avere non si potrà avere un quadro esaustivo. Certo è però che sono partite le “grandi manovre”, anche in Calabria, e all’interno dei partiti, anche in Calabria sono già lotte e sgomitate che stanno ridisegnando gli equilibri e creando più di una tensione, anche perché gli spazi a disposizione si sono drasticamente ridotti rispetto al 2018: dappertutto sono fibrillazioni, un quadro che si starebbe registrando in Forza Italia ma soprattutto nella Lega, definita da molti analisti un campo minato (e nemmeno la recente visita del leader Matteo Salvini sarebbe servita a sminarlo). 

Forza Italia

In casa azzurra il “king maker” sul piano nazionale è il governatore Roberto Occhiuto, la cui presenza al tavolo nazionale dei collegi assegna una forza contrattuale consistente. Il governatore si muove sul campo insieme al coordinatore regionale azzurro Giuseppe Mangialavori, che ha un dialogo diretto con una big assoluta dei berlusconiani quale Licia Ronzulli, e il deputato e responsabile del partito per il Sud Franco Cannizzaro, che con il coordinatore forzista Antonio Tajani ha appena “battezzato” centinaia di new entry nel Reggino giusto per misurare (e irrobustire) il suo peso. Sul piano delle candidature, Mangialavori è dato capolista al proporzionale al Senato, e Cannizzaro al collegio uninominale della Camera nel Reggino. Sono, i due, gli unici davvero blindati. Il resto in Forza Italia sarebbe ancora da definire. Non tutti gli uscenti saranno riconfermati, a esempio: le ultime trattative danno Andrea Gentile in risalita nelle quotazioni (potrebbe andare al collegio uninominale del Tirreno cosentino) così come in risalita ci sarebbe un’altra uscente, Maria Tripodi, con ottime chance è poi considerata Fulvia Caligiuri. Quanto a possibili new entry, il nome di Mario Occhiuto, l’ex sindaco di Cosenza e fratello del governatore, sarebbe sempre tra i “papabili”.

Fratelli d’Italia

Quanto a Fratelli d’Italia, due certezze: la prima è la riconferma dell’uscente Wanda Ferro, destinata a guidare la lista al proporzionale della Camera, la seconda è la ricandidatura (dopo l’esperienza del 2018) dell’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso, la cui collocazione però non sarebbe ancora stata delineata compiutamente. A quanto risulta, la stessa Ferro, in qualità di coordinatrice regionale dei meloniani, avrebbe raccolto dai coordinatori provinciali le prime disponibilità e le avrebbe smistate a Roma. Tra i consiglieri regionali, secondo fonti del centrodestra il partito avrebbe chiesto – e incassato – una disponibilità a candidarsi al capogruppo Peppe Neri e a Luciana De Francesco. Tra i probabili candidati al Parlamento inoltre vengono annoverati il già coordinatore regionale di FdI, Ernesto Rapani, molto vicino a uno dei leader del partito, Fabio Rampelli, e il coordinatore provinciale reggino Denis Nesci

Lega

In generale comunque dentro Fratelli d’Italia non si avvertono fibrillazioni particolari. Ben diverso invece il clima che si registrerebbe all’interno della Lega, attraversata da vere e proprie faide interne che lo stesso Salvini, mercoledì scorso, avrebbe toccato con mano: a tanti non sono sfuggiti a esempio i volti scuri di molti “colonnelli” del Carroccio, nel quale al momento l’unico davvero blindato appare il deputato uscente e responsabile della campagna elettorale in Calabria Domenico Furgiuele, che secondo i bene informati dovrebbe essere il capolista al proporzionale alla Camera. Della partita, con un una postazione probabilmente buona dovrebbe essere anche l’uscente senatore Fausto De Angelis. Quanto a Filippo Mancuso, il presidente del Consiglio regionale, dato a Roma ieri, sotto sotto – si dice – vorrebbe candidarsi ma una battuta di Salvini sulla sconfitta nella “sua” Catanzaro non sarebbe stato un gran bel segnale: Mancuso però potrebbe essere una carta forte spendibile nel collegio uninominale di Catanzaro alla Camera, che è un collegio a rischio. Quanto al resto, viene data per probabile candidata l’assessore regionale al Welfare Tilde Minasi, così come restano molto alte le quotazioni della capogruppo alla Regione Simona Loizzo, mentre Nino Spirlì si è auto-eliminato (ma Salvini già era stato molto freddo nei suoi confronti parlando a Catanzaro). Ci sono poi partiti minori, e qui ancora è la situazione è molto nebulosa perché anche loro attendono che si schiarisca il quadro nazionale: si sa che l’Udc sta lavorando per fare anche in Calabria le liste per il proporzionale e che ci sarà anche Noi con l’Italia, che potrebbe lanciare Mimmo Tallini e – si dice da fonti accreditate – l’ormai ex Forza Italia Antonello Talerico, e in movimento ci sono poi Italia al Centro di Giovanni Toti e Gaetano Quagliariello.

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