Fonte: Comunicato stampa
Istituito dalla Regione Calabria un tavolo tecnico per l’identificazione e la gestione dei casi di vaiolo delle scimmie. Il dipartimento Tutela della Salute ha individuato Carlo Torti, direttore di Malattie infettive del Mater Domini di Catanzaro, come coordinatore della nuova task force.
Al momento, in Calabria in base al monitoraggio effettuato dal ministero della Salute non si rileva nessun contagio. Gli altri componenti sono: Massimo Rizzo (Risk manager presso Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone); Pasquale Minchella (Direttore di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro); Giuseppe Masciari (Direttore del pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro); Vittoria Borzumati (del Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Socio Sanitari); Giuseppe Foti (Direttore di Malattie infettive del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria); Rosalbino Cerra (Presidente regionale della Federazione Italiana dei medici di Medicina Generale) e Francesco Lucia (Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Socio Sanitari). Il tavolo tecnico ha il compito di “elaborare specifiche linee guida da utilizzare per la redazione degli appositi Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per la presa in carico di eventuali pazienti con sospetta infezione o infetti dal virus del vaiolo delle scimmie“. Il professor Torti “in Calabria al momento solo qualche caso sospetto”. “In Calabria al momento non è stato accertato nessun caso – ha dichiarato a QuiCosenza il professor Torti, il coordinatore della task force per il nuovo vaiolo delle scimmie. “C’è qualche caso sospetto ma nulla di preoccupante. La task force è stata istituita sia per dare seguito alla circolare del Ministero della Salute, ma anche per far si che la Regione non si trovi impreparata in caso di emergenza e sia pronta ad intervenite anche su qualche caso sospetto. Per quanto riguarda le cure – ha aggiunto il professore – si sta avviando un progetto pilota in Italia con vaccini che saranno acquisti dallo Stato Italiano, mentre al momento ci sono terapie con profilassi da riservare ai casi più gravi. Quello che stiamo facendo adesso è monitorare la situazione e dare qualche indicazione per muoverci in anticipo affinché ci si trovi pronti nell’eventualità. Ma ribadisco che la maggior parte dei casi – ha concluso il professore – è stata rilevata al Nord Italia, soprattutto in Lombardia”.