La nostra città merita atteggiamenti istituzionali, ma spesso questi non sono sostenibili se ci si trova di fronte a professionisti della disinformazione, anzi, a veri e propri turisti da tastiera che – pur di danneggiare rabbiosamente l'amministrazione – arrivano a distorcere la realtà, persino cambiando i numeri e capovolgendo totalmente le questioni.

In questi primi mesi di mandato abbiamo creduto fosse solo lo smarrimento della batosta elettorale, ma a questo punto temiamo si tratti di totale incapacità di essere oggettivi, ed allora alle volte saremo costretti a mettere le cose chiaro, anche perché, purtroppo, se un intenditore come Promenzio parla di figuracce, è piuttosto credibile. Intanto partiamo dal presupposto che le ultime “figuracce” di cui hai parlato il consigliere del monogruppo di Civico e Popolare sono state figuracce solo per lui. Per esempio sulla scuola Ariosto, per la quale, mentre lui sbraitava ossessivamente con un comunicato al giorno, l'Amministrazione gestiva una situazione delicatissima, difficile, insieme al dirigente scolastico ed alle famiglie. E sull'ultima isterica sortita, ovvero sulla questione della pubblica illuminazione dell'ex Comune di Corigliano Calabro, sulla quale leggiamo in queste ore numerose (e comiche) opinioni di neo-giuristi di livello continentale, l'Amministrazione ovviamente ha tenuto e continuerà a tenere una posizione di grande prudenza, sia perché si tratta di una vicenda complessa e sia per doveroso rispetto di tutte le parti in causa. Promenzio per fortuna si è limitato soltanto a citare una cifra, ovvero il costo della difesa legale del Comune, che ovviamente - coerentemente col proprio stile - è totalmente sbagliata. Ciò che invece, in questa cerchia di impavidi leoni da tastiera, nessuno ha il coraggio di dire è che aldilà di qualsiasi risvolto processuale, che ovviamente sarà curato dall'amministrazione con grande attenzione, in questo ed in altri settori c'è e c'era il bisogno di dare segnali di rottura col passato, di cambiamento radicale. Nessun cambiamento avviene facilmente, né si realizza senza rischi, ma se ci siamo candidati è per assumerci delle responsabilità ed è quello facciamo. Solo alla fine di questa e di altre vicende si vedrà chi tutela gli interessi del Comune, quindi dei cittadini, e chi invece ha tutelato e tutela interessi diversi. Ed a proposito di cambiamenti, il momento in cui Promenzio arriva al delirio è quando parla degli spostamenti degli uffici. Ci stupisce come un grande sostenitore della fusione possa essere, di fatto, contro l'unificazione degli uffici. Ma al di là degli altri numeri completamente inventati solo per sostenere le proprie tesi assurde (o forse le tesi di qualche suggeritore sceso dal trono), a sua differenza noi siamo sostenitori della nostra grande città, e per creare una macchina comunale funzionante è necessario unificare gli uffici. Soprattutto, per precisa scelta politica già anticipata in campagna elettorale, lo stiamo facendo totalmente nei due centri storici, creando nei palazzi del disordinato comune lasciato dal commissario, un solo settore legale, un solo settore ambiente, un solo settore finanziario, un solo settore lavori pubblici e cosi via. Anzi, da un grande fusionista come lui ci saremmo aspettati critiche contrarie, invitandoci ad accelerare questo processo, ma evidentemente il capogruppo di se stesso, più che sostenitore della fusione era sostenitore della propria candidatura a qualcosa. E non solo: stiamo per avviare il completamento del primo piano di Palazzo Bianchi e, subito dopo, la ristrutturazione del piano terra del Garopoli, perchè per una grande città non basta unificare gli uffici, ma questi devono essere anche dignitosi ed accoglienti, per dipendenti e per cittadini, ovvero non come li abbiamo trovati. In attesa che qualche turista della disinformazione faccia bene i conti ed assuma qualche posizione politica concreta, noi continueremo – seppur tra mille difficoltà - a ricostruire la città e lavorare per i diritti della comunità.

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