Il tema della salute e dell’eventuale aumento anomalo dei tumori, in particolare nella zona dello Jonio Cosentino, è stato spesso usato per polemiche politiche che hanno interessato anche il recente dibattito sull’opportunità di realizzare il 3° Megalotto SS.106 in presenza di arsenico sui terreni interessati, con conseguenti richieste di interrogazioni parlamentari.

L’intero territorio nazionale è impegnato a fare i conti con quello che può essere definito il male del secolo, un male che ci lascia inerti, che ci porta via le persone care, che ci fa soffrire.  Fino a qualche anno fa la provincia di Cosenza era considerata un’isola felice rispetto alle altre province calabresi, invece caratterizzate da un elevato tasso di pazienti affetti da patologie tumorali. Oggi non è più così. Facendo una accurata ricerca si può constatare come i tumori ai polmoni, stomaco, colon siano in drastico aumento. Ma cosa è cambiato? È possibile ricollegare questo incontrollabile aumento a fattori ambientali? Per fortuna o per sfortuna, non è a noi che spetta dirlo, è difficile parlare di massicce presenze industriali che concentrino sul nostro territorio la propria attività e, di conseguenza, per ciò che attiene l’inquinamento industriale, che piuttosto riguarda le regioni del Nord Italia. Potendo escludere la via dell’inquinamento industriale, è possibile pensare ad un altro tipo di alterazione ambientale che potrebbe essere una delle cause generatrici di questi mali? Una modalità più feroce, meno evidente dei fumi delle “colonnine” di Centrali Elettriche? Illegale? Il Gruppo dei Verdi- Circolo di Corigliano, oggi, vuole accendere un riflettore, cercando così l’attenzione dei cittadini della nuova Comunità, sulla questione rifiuti e illegalità relazionata all’aumento dei tumori nel nostro territorio, ma soprattutto si vuole rivolgere l’attenzione ad una epidemologia tumorale che si verifica in determinate frazioni del Comune, addirittura in specifiche contrade. È un caso? Può darsi! Ma non sarebbe del tutto assurdo ipotizzare un presunto interramento di rifiuti nocivi, anche in zone limitrofe all’A.U. di Corigliano del Comune di Corigliano Rossano, come denunciato anche di recente dal quotidiano Avvenire, a seguito di segnalazione su Facebook di un infermiere dell’Istituto Tumori di Milano. D’altronde, di scandali legati alla gestione dei rifiuti si è spesso sentito parlare in Italia, esempi eclatanti possono essere quelli della Regione Lazio o della Regione Campania. Ed è proprio in questo ultimo caso che si è assistito all’interferenza della criminalità organizzata nella gestione illegale dei rifiuti avvelenando i terreni ed i loro frutti. Vorremmo essere sicuri che nel nostro territorio invece l’unico fattore acidificante del terreno siano le sole gocce di sudore che il contadino ha versato e versa al fine di garantire prodotti sani, che il frutto dei nostri terreni venisse ancora chiamato orgogliosamente oro di Calabria. Ma se così non fosse? Se quello stesso terreno fosse intriso di veleno poiché nasconde rifiuti? Urge, a nostro parere, una mappatura pressoché completa su tutto il territorio regionale. Questo ci permetterebbe non solo di conoscere quali e quanti tumori vi siano nella nostra popolazione, ma ci consentirebbe anche di valutare quali possano essere i fattori di rischio, le esigenze del sistema sanitario regionale, il numero di pazienti che emigra alla ricerca di cure più adeguate. La Federazione dei Verdi vuole vederci chiaro! Pertanto, inizierà una attenta indagine sulla questione partendo dal verificare l’aggiornamento e l’attendibilità del registro tumori in provincia di Cosenza. Quanti, associazioni, partiti e singoli cittadini, vogliano contribuire, possono rivolgersi ai nostri contatti social. “Se la politica non si occupa di tutti, occupiamoci tutti della politica” Si potrà parlare di Terra dei Fuochi anche a Corigliano Rossano? #TiMORI

Circolo di Corigliano- Federazione dei Verdi Corigliano- Rossano 

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