Mutismo assoluto, silenzio assordante. Eppure quella attorno al destino dell’ormai ex centrale Enel di contrada Sant’Irene-Cutura, rimane una questione apertissima.
È vero che il sindaco Stasi, nonostante la sua storia politica da ambientalista convinto, in campagna elettorale ha solo lambito questa problematica e avrà avuto le sue buone ragioni, evidentemente, ma ora da massimo rappresentante civico della terza Città della Calabria non può stare più zitto. Dobbiamo capire cosa l’Amministrazione comunale intende fare per bonificare e rilanciare l’area industriale. E ci auguriamo, in tutta sincerità, che qualcosa in mente ce l’abbiano davvero sia il Primo cittadino, sia la Giunta che la Maggioranza consiliare. E raccolgo con non poca apprensione le parole di Tonino Caracciolo, che è un’azionista forte di questo Esecutivo e che solo oggi lancia l’allarme attorno alle sorti della centrale, definendo il progetto Futur-E “una comoda via di fuga” di Enel dal territorio. Caro Tonino, condivido con te le preoccupazioni, ma non possiamo solo stare lì a gridare il dissenso. Il governo della città deve trovare una soluzione forte ed efficace innanzitutto per smascherare eventuali piani sibillini da parte della holding per continuare a mortificare il territorio, ma soprattutto per promuovere e produrre delle soluzioni efficaci che producano lavoro. Condivido Caracciolo quando solleva preoccupazioni rispetto allo smantellamento silenzioso della centrale, ma allo stesso rilancio e mi pongo una domanda, non è il sindaco il primo responsabile della sanità pubblica? E quando è che il Primo cittadino chiederà ad Enel cosa sta succedendo all’interno della centrale? Quando verrà avviato quel monitoraggio civico per sapere che tutto lì dentro si stia svolgendo nel rispetto delle regole? È il sindaco che deve farlo, prima di ogni altro, chiedendo un piano di bonifica e caratterizzazione del sito. E poi a seguire vengo gli altri co-responsabili dello sviluppo. Ma se non ci tuteliamo noi stessi, prima di tutto, come possiamo pretendere che ci tutelino gli altri? Nei giorni scorsi ho protocollato alla Presidenza del Consiglio comunale una interpellanza, alla quale dare risposta in Consiglio comunale, diretta al sindaco affinché ci ragguagli sullo stato delle cose, dal momento che – sappiamo – da quando è alla guida della Città ha intelaiato rapporti anche stretti con la direzione generale di Enel Calabria. Possiamo sapere qual è la sua idea di sviluppo? Possiamo sapere qual è – al netto delle promesse plateali e poi risultate nulle, fatte a tutti quei lavoratori che negli ultimi mesi hanno inscenato proteste eclatanti - la sua idea per riportare produttività e benessere nel perimetro dell’ormai ex centrale? Qual è la sua azione per riportare lavoro? Sindaco, è giunto il momento di scendere dal palco elettorale e vestire i panni istituzionali per iniziare a governare una città allo sbando.
Rosellina Madeo – Capogruppo consiliare “Fiori d’Arancio”