Attualità e prospettiva. Da una parte, il governo delle emergenze, con i problemi ereditati nell’erogazione dei servizi primati. Dall’altra, la costruzione di una Città normale, immaginandola non fra 4 anni ma tra 20 anni, mettendo oggi le basi per la classe dirigente dei prossimi 30 anni.

Restano, questi, i due binari fondamentali sui quali si sta muovendo il complessivo programma politico-amministrativo dell’Esecutivo. A partire dalla riorganizzazione della macchina comunale, parallela alla gestione di una delle emergenze più pesanti tra quelle ereditate dalla nuova Città: la mancanza di personale e l’inefficace realizzazione della dotazione del personale. Ad illustrare e condividere nel corso dell’ultimo consiglio comunale (svoltosi giovedì 14 novembre) contenuti, metodi e tempi delle linee programmatiche di mandato è stato il Sindaco Flavio Stasi che ha subito chiarito come il documento contenente le 25 azioni, così strutturate per dare la possibilità ai cittadini di seguire le evoluzioni dell’operato della Giunta Municipale e trasmesso ai consiglieri nei tempi previsti dallo Statuto Comunale, rappresenta la traduzione del programma calato nella realtà del nuovo comune che vive una fase straordinaria. Rispetto alla riorganizzazione, in corso, della nuova macchina amministrativa il Primo Cittadino ha subito chiarito che, nell’ambito di questa azione di riassetto, si prevede l’avvio di un piano concorsi e che questo richiederà tempo. E che all’interno del nuovo riassetto istituzionale – ha proseguito – devono essere previsti dei centri di elaborazione importante nei quali la cittadinanza possa rivedersi e riconoscere l’autorevolezza di una Città di 80.000 abitanti. Stasi è, quindi, ritornato, all’interno del capitolo emergenze ereditate e da affrontare con urgenza, sulla questione acqua. Al momento del nostro insediamento – ha precisato – vi erano circa 10.000 persone senza acqua potabile. In questi mesi sono aumentati gli approvvigionamenti idrici e sono state individuate le priorità per capire dove intervenire e capire anche come andare a recuperare i soldi per l’adeguamento della rete idrica e per la costruzione di una rete di serbatoi. Analoga attenzione l’Amministrazione Comunale ha da subito riservato – ha aggiunto – alla emergenza depurazione, condividendo con celerità uno schema chiaro con il commissario nazionale, con l’obiettivo di superare i danni presenti sui depuratori esistenti ed evitare, quindi, di ritrovarci nel 2020 nella stessa situazione purtroppo ereditata. Il Sindaco ha poi ribadito il superamento del mega-depuratore a favore della costruzione di un sistema depurativo leggero e periferico. Nel quadro delle diverse questioni strategiche affrontate, Stasi si è soffermato sul mantenimento delle sedi comunali nei due centri storici, sottolineando il valore simbolico oltre che funzionale sotteso a questa precisa scelta politica. Annunciando, inoltre, che presto il Consiglio Comunale sarà chiamato a confrontarsi sul piano strutturale associato che – ha detto – dovrà essere integrato con nuovi strumenti, il Sindaco ha ribadito che la riorganizzazione dello sviluppo urbanistico della Città deve prevedere e prevedrà la rigenerazione delle due realtà e di tutte le contrade. Ha poi fatto cenno alla questione Enel, ricordando che o si effettua una conversione della centrale nella direzione della sostenibilità o, entro un anno, si dovranno definire lo smantellamento e la bonifica; alla questione del Porto, pensato – ha detto – per il turismo e per la piccola pesca, sottolineando la necessità di sbloccare gli interventi previsti nel piano delle opere della Autorità Portuale; e, infine, alla questione  mobilità, ricordando sia l’aumento a circa 850 mila dei chilometri previsti e finanziati per il trasporto pubblico locale, sia l’intesa con l’Università della Calabria per rendere Corigliano-Rossano una città più vivibile con il collegamento dei due centri urbani e con un piano urbano del traffico che ad oggi è previsto soltanto in una delle due realtà. Stasi ha parlato anche di difesa del suolo e del dissesto idrogeologico, ricordando l’imminente avvio degli interventi sugli argini del Crati e su altri torrenti (tenendo alta l’attenzione) ed annunciando la formalizzazione, a breve, di una convezione, già ratificata, tra l’autorità di bacino del distretto meridionale e Corigliano-Rossano che sarà la seconda città del meridione a firmare questo accordo. Sulla questione del disagio sociale, una parte della Città – ha detto – ha vissuto fino ad oggi senza interventi ed assistenze reali per le fasce deboli della comunità. Abbiamo messo in campo una serie di azioni. Si costruiranno o potenzieranno centri di supporto alle famiglie, centri diurni e poli di inclusione attraverso progetti ed azioni che abbiamo già individuato, partendo da una considerazione: nel momento del nostro insediamento in una grossa fetta di città si faceva difficoltà ad offrire persino consulenze di base. Intervenendo sulle grandi questioni ed opportunità dell’agricoltura, della piccola pesca, della cultura e del marketing territoriale il Primo Cittadino è ritornato sulla collaborazione avviata con l’Università della Calabria per mettere in atto una ricognizione complessiva del patrimonio identitario da valorizzare e mettere in rete, puntando anzi tutto sui marcatori distintivi, al centro di un progetto strategico di sviluppo eco-sostenibile e di marketing territoriale da condividere attorno un brand di comunicazione turistica e della Città. Ma per fare tutto ciò – ha insistito il Sindaco – la vera, grande sfida alla quale siamo tutti chiamati, istituzione e comunità, è quella di costruire una Città Europea, nella consapevolezza che la questione più importante, che sottende e condiziona tutte le azioni programmatorie, non è tanto intercettare i fondi ma farlo per le cose che servono alla Città. È necessario che tutto il territorio – ha concluso Stasi – comprenda le sue esigenze e sia in grado di intercettare le risorse per soddisfarle. Tutto gira attorno alla costruzione di rete con i comuni vicini ed alla capacità di reperire i tanti e diversi finanziamenti europei per costruire un contesto di tessuto economico con il supporto del comune. Dobbiamo partire da qui per costruire, insieme, il futuro dell’intera Sibaritide.

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