Mi sembra abbastanza curioso che l’apparizione di alberi d’ulivo piantati sui terreni del centro sportivo di Insiti, non abbia smosso minimamente il torpore del Sindaco Stasi cosi vigile sulla potatura di un albero e sulla sparizione del malloppo ( un quintale di legna?).

Sindaco, quella struttura ed i terreni circostanti, a prescindere dalle sue decisioni contra legem regionale, sono pubblici e lei non può permettersi due pesi e due misure.  Per la verità mi sarei aspettato un intervento deciso da parte dei suoi rappresentanti organici alla maggioranza, perché ricordo alcuni interventi sulla gestione scandalosa della vicenda da parte dell’ufficio legale e dei legali di causa. Nulla anche qui, torpore messicano da siesta pomeridiana. Anche alcune componenti della opposizione presero a cuore la vicenda insiti, una difesa censurata dallo stesso consiglio di Stato che disse con chiarezza che il comune non ha dimostrato l’utilizzo recente del bene, mentre il ricorrente ha ben provato lo stato di abbandono del sito invocandone l’usucapione. Il commissario, bontà sua ben consigliato, pare abbia compromesso ulteriormente la vicenda spostando il bene dal consorzio preesistente al comune, complicando ulteriormente la situazione. Insomma Stasi, non sembra più un cognome ma un sostantivo, almeno leggendo lo stallo(appunto) in cui versa l’intero comune. Personale ereditato da Bagnato e reso intangibile da veti incrociati nominativamente; servizi peggiorati con la città ridotta ad un colabrodo olezzante in molte aree dei due ex comuni e via discorrendo. Sindaco eviti le foto mentre fa il minatore nella notte e lasci alla manutenzione la riparazione delle falle, agli autisti la guida delle autobotti, ai cori parrocchiali l’accompagnamento delle processioni e si dedichi ai problemi sui quali attaccava giustamente le giunte passate. Insiti si collega alle manovre di gruppi che lei e il Presidente del consiglio attuale avversavano dalla opposizione. Presidente Grillo, ricordo il suo pensiero in merito. Oggi lei rappresenta il consiglio ma tace. La legge regionale N°2/2018 della Regione Calabria all’articolo 4 comma tre stabilisce: La sede del Comune di Corigliano-Rossano è individuata in un'area compresa tra la zona Insiti sud e l'area a cavallo del torrente Cino, a saldatura del territorio urbano per favorire la concentrazione degli uffici pubblici. Non credo che lei possa con un cenno modificare una legge regionale. Propongo una commissione di indagine in grado di reperire gli atti, esaminarli e arrivare da un lato agli eventuali responsabili di condotte omissive, dall’altro al tentativo di rientrare in possesso del bene. Sindaco Stasi , ricordo le sue interviste sulla legalità la giustizia ed altro, le chiedo se sia giusto dare al cittadino un quadro di siffatto lassismo? Io non credo e continuerò a sollevare la questione in tutte le sedi competenti aspettando che lei abbandoni il suo letargo.


Paolo Maria Lamenza

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