Il PD Corigliano-Rossano ed i consiglieri comunali Aldo Zagarese (PD), Luigi Promenzio (Civico e Popolare), Rosellina Madeo (Fiori d’Arancio) e Francesco Madeo (Gente di Mare), presenteranno in Consiglio Comunale, chiedendo a tutti i consiglieri di sottoscrivere ed approvare l’OdG, l’appello della “Rete città in Comune” per fermare l’invasione turca della Siria.
Nel rispetto e nella fattiva applicazione dell’art.11 della nostra Costituzione riteniamo dirimente la richiesta dell’avvio e della determinazione di tutti gli interventi diplomatici e politici atti a fermare l’azione violenta e contraria al diritto internazionale messa in atto dal governo turco. Ed in particolare riteniamo che si debba, proprio per rafforzare le azioni di contrasto alle politiche d’aggressione di Erdogan, richiedere la sospensione di ogni rapporto economico con il governo turco inerente la vendita di armamenti. Riteniamo altresì fondamentale richiedere l’esclusione della nazionale turca dall’organizzazione e dalla partecipazione ai prossimi Europei di calcio, Istanbul è sede di un girone di qualificazione, e la cancellazione della capitale turca come sede della finale di Champions League 2020 in modo da dare un segnale, forte e deciso, rispetto all’opinione pubblica internazionale. In queste ore drammatiche, che hanno già procurato oltre tremila morti, ivi compresa l’esecuzione barbara di alcuni capi politici e militari dell’esercito di resistenza curda, che ha svolto un ruolo fondamentale per la comunità internazionale per fermare l’avanzata dell’Isis, migliaia di sfollati e ha visto colpire persino le postazioni di soccorso delle ONG internazionali che prestavano servizi sanitari e di primo soccorso nel territorio siriano, occorre schierarsi in prima persona affinché il regime violento e criminale di Erdogan venga isolato dalla comunità internazionale e, al tempo stesso, si attivi la stessa comunità internazionale per il ripristino delle regole democratiche e di convivenza civile. L’azione forte che deve muoversi attraverso i canali diplomatici ha la necessità del sostegno, largo e condiviso, di tutte le forze politiche e sociali operanti nel Paese. Il Partito Democratico di Corigliano-Rossano invita tutta la nostra comunità ad essere voce autorevole nella difesa del popolo curdo, della pace e del diritto internazionale ed è certo che l’azione unitaria degli organi politico-amministrativi della nostra città potrà essere d’esempio per la promozione di una politica pacifista e rispettosa dei diritti umani. Ringraziamo il sindaco Flavio Stasi ed i consiglieri di maggioranza per l’aver condiviso la necessità di una presa di posizione che è urgente ed improcrastinabile.
Il capogruppo PD Aldo Zagarese
I circoli PD di Corigliano-Rossano
Segue appello
NON LASCIAMO SOLO IL POPOLO CURDO. FERMIAMO L’ATTACCO TURCO IN SIRIA
Appello nazionale delle amministratrici e amministratori locali
Siamo pubblici amministratori ed amministratrici, persone impegnate nell’associazionismo, in forze politiche e sociali, semplici cittadini e cittadine. Siamo estremamente preoccupati della escalation di violenza che si è scatenata in Medio Oriente, con l’avvio dell’invasione turca del Nord della Siria. Siamo di fronte a una palese violazione di ogni benché minimo diritto internazionale, all’avvio di una guerra tragica e drammatica che deve essere scongiurata. È bene ricordare che le milizie e il popolo curdo hanno sopportato più di tutti la lotta contro l’ISIS, una lotta che non era certo nell’interesse del solo popolo curdo, ma di tutto il mondo, e che è costata un numero altissimo di vittime e distruzioni, vittime che hanno riguardato anche combattenti provenienti da altri paesi, basti ricordare Lorenzo Orsetti, che hanno riconosciuto in quella lotta una lotta comune di tutte e tutti. Adesso stiamo per assistere al totale abbandono dei curdi al loro destino di fronte all’attacco turco, con la preannunciata uscita di scena delle forze statunitensi nella regione e la dichiarata non ingerenza USA rispetto ad un attacco turco, con conseguenze molto pesanti anche dal punto di vista geopolitico – basti ricordare il ruolo di Assad nella regione. Siamo di fronte ad una realtà che si è data nel corso del tempo una ossatura istituzionale democratica, nel quale la parità di genere è effettiva e non solo dichiarata, un esempio da sostenere e non certo da abbandonare alle volontà espansionistiche di uno stato, la Turchia, guidata da un premier che mette in scacco i principi democratici ogni giorno che passa, e che già “brilla” – ad esempio – per aver sostituito i sindaci curdi legittimamente eletti, in territorio turco. È bene anche ricordare che da quando è stata istituita l’amministrazione autonoma democratica nel Nord della Siria, il confine tra Turchia e Siria settentrionale e orientale è stato fortemente messo in sicurezza e nessuna azione armata contro la Turchia ha mai avuto origine da questo territorio. È chiaro che le accuse dello stato turco relative alle minacce sui suoi confini nel Nord – Est della Siria non sono veritiere. Nei colloqui mediati dall’amministrazione statunitense tra l’autonomia amministrativa democratica della Siria settentrionale e orientale e lo stato turco, l’autonomia amministrativa e le forze democratiche siriane (SDF) hanno dimostrato la loro volontà di lavorare con tutti nella regione per una pace duratura. Come è emerso il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno violato l’accordo negoziato tra l’amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale e lo stato turco per la tutela dell’area, permettendo di fatto a un’oasi di stabilità e coesistenza di entrare in un altro periodo di sanguinosi conflitti. Inoltre, l’idea di consegnare i combattenti dell’ISIS responsabili, catturati e imprigionati nel Nord della Siria negli ultimi anni allo stato turco è ironica e ridicola, poiché parte di questi combattenti provenivano dalla stessa Turchia. Questi 70.000 prigionieri dell’ISIS attualmente sotto la custodia delle autorità dell’amministrazione autonoma rappresentano un immediato rischio per la sicurezza a livello regionale e internazionale in quanto vi è un grande pericolo che queste popolazioni di prigionieri agiscano da incubatrici per la rinascita del cosiddetto Stato islamico. Un’invasione turca e il lassismo della comunità internazionale non porterà solo lutti e distruzioni per i curdi, ma anche l’ulteriore e irrimediabile destabilizzazione di tutta l’area e la possibile rinascita dell’ISIS e delle sue atrocità. Pertanto, esprimendo tutto il nostro appoggio e solidarietà al popolo curdo, chiediamo alle istituzioni italiane ad ogni livello, alle Nazioni Unite, all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa, di prendere una posizione chiara contro l’invasione da parte della Turchia nel Nord – Est della Siria e di sostenere in tutte le sedi opportune questa contrarietà con ogni mezzo possibile. Facciamo un appello inoltre alla comunità nazionale ed internazionale, e alle organizzazioni della società civile affinché ci si mobiliti e si agisca immediatamente contro la minaccia del risveglio dell’ISIS e dell’annientamento dei popoli del Nord della Siria da parte della Turchia.