Ci è capitato recentemente di leggere sui media una discutibilissima nota stampa a firma “Gruppo consiliare di maggioranza Corigliano-Rossano”, finora assolutamente assente e silente circa i numerosi problemi che assillano la città, nel quale, fra le altre sgradevolezze,

si afferma che il capogruppo di “Civico e Popolare” Gino Promenzio, da sempre iscritto al PD, candidato dello schieramento del quale è stato promotore e fulcro il Partito Democratico, sarebbe incline a una “penosa logica dell’occupazione dei posti in prima fila secondo una certa cultura politica alla quale lo stesso Promenzio farebbe riferimento”. A costoro ricordiamo le parole di Togliatti: “Veniamo da molto lontano e andiamo molto lontano! Senza dubbio! Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali, nella quale non ci sia sfruttamento da parte di uomini su altri uomini”. Questo per rimarcare che apparteniamo a una cultura luminosa, che ha contribuito a fare dell’Italia un paese libero, pacifico e operoso capace di essere uno dei pilastri dell’Europa e uno dei paesi più ricchi al mondo. Una cultura della quale gli estensori del documento non conoscono neanche l’alfabeto! Nel merito di quanto si afferma, poi, ci teniamo a puntualizzare che il nostro progetto di città prevede che Corigliano-Rossano sia riferimento e guida di un territorio capace di dialogare con autorevolezza e decisione con gli altri territori al fine di rivendicare un’attenzione che ci è sempre stata negata e che d’ora in avanti dovremo pretendere. Ciò sarà possibile assumendosi le responsabilità e ponendosi alla guida dei processi o, comunque, rimanendo in prima fila rispetto ad essi, e non, come mostra di fare l’Amministrazione Stasi, ad esempio con la rinuncia a far parte degli organismi dirigenti del Parco della Sila, rifuggendone in nome di un incomprensibile galateo istituzionale che cela, piuttosto, la mancanza di un’idea complessiva della città da costruire, del suo ruolo e, in ultima analisi, una congenita e incapacità di governo. Se poi, per qualcuno assumersi le proprie responsabilità equivale all’occupazione di poltrone, vorremmo che ci si spieghi come mai occupare la poltrona di capofila delle città dell’olio è una cosa mirabolante, una conquista da celebrare, e rivendicare un ruolo di preminenza, che a questa città spetta, in altre ben più importanti istanze sarebbe occupazione delle poltrone. La verità è che si brancola nel buio, che si naviga a vista nella nebbia più fitta, e riprova ne è che, a tre mesi dall’insediamento, non conosciamo ancora le linee programmatiche della compagine amministrativa.

Partito Democratico Corigliano-Rossano

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