Il Pd di Corigliano-Rossano, alla luce della vicenda della donna albanese, calpestata nella sua dignità di essere umano, innanzitutto esprime solidarietà a tutte le donne vittime di violenze e soprusi e poi vuole aprire una seria riflessione sulla condizione femminile nel nostro territorio, a partire dallo scandalo della prostituzione, sotto gli occhi di tutti, ma che sembra lontano anni miglia dalle nostre case, dai nostri comportamenti etici e morali. 

La triste vicenda degli ultimi giorni è una delle tante situazioni di maltrattamenti e sfruttamento della donna, che viene colpita nella sua sfera più intima e umana: il corpo; trattato come merce di scambio, o addirittura oggetto dei giochi perversi di uomini che, calpestando ogni regola morale ed etica, pensano che con i soldi e il potere si possa comprare non solo il corpo, ma anche il silenzio delle donne. Vogliamo rivolgere come Partito Democratico un invito a tutte le istituzioni politiche, sociali, militari e sindacali ad aprire un percorso di confronto sulla situazione della donna nella nostra società; non solo sulla questione violenza, che è anche il risultato di un modo di pensare e di una cultura maschilista che purtroppo stenta a sparire dai nostri territori. È il momento di metterci insieme, uomini e donne, e gridare ad alta voce, rivendicando i diritti e la dignità della donna, continuamente calpestati nella totale indifferenza. Pensiamo alla situazione del mondo del lavoro nel settore privato, dove la maternità viene vista come un grave delitto nei confronti del datore di lavoro, ma anche le varie violenze psicologiche e materiali che le donne subiscono sia nel settore pubblico che privato. Purtroppo l’Italia, e soprattutto il Sud, è un paese che ancora deve fare molta strada per quanto riguarda la parità di genere. Un paese che in 70 anni di storia repubblicana non ha avuto mai né un presidente del consiglio né un presidente della repubblica donna. Le donne in parlamento, secondo l’ultimo dossier del Senato “Parità vo cercando”, dal 1948 al 2018 sono passate dal 5% al 35%, grazie soprattutto alle ultime leggi elettorali che hanno reso obbligatorie le candidature delle donne, la cosiddetta “quota rosa”. Crediamo che in un paese democratico e civile come l’Italia, non dovrebbe essere una legge a valorizzare e dare la possibilità al genio e al talento femminile di esprimersi liberamente e occupare posti di prestigio in ogni campo della società. Perciò rimbocchiamoci le maniche e diamo avvio da subito a manifestazioni e incontri pubblici mettendo al centro la donna e avendo il coraggio di denunciare ogni forma di violenza e sopruso che si trova a subire quotidianamente (come ci ha ricordato il nostro arcivescovo mons. Giuseppe Satriano, al termine della processione dell’Achiropita, lo scorso 15 agosto). Il PD di Corigliano-Rossano si mette a disposizione per coordinare e collaborare con ogni istituzione o associazione che vuole prendere a cuore questa problematica. Basta parole e slogan, passiamo ai fatti!

Crediti