Sento la necessità ed il dovere di puntualizzare, con esattezza ed a beneficio della verità, lo svolgimento dei fatti legati al voto per l’elezione della Autorità Idrica di Calabria del 17/03/2018.
Il Regolamento emanato dalla Regione Calabria solo due giorni prima, in data 15 /03 /18 , penalizzava sul piano tecnico per modalità che non è il caso di esplicitare in questa sede, i comuni di Corigliano e Rossano, che di lì a pochi giorni si sarebbero fusi nella Città unica, la terza della Calabria con 80 mila abitanti. Non sono riuscito – nonostante reiterati e tracciati tentativi – a contattare il Collega Geraci per stabilire una linea condivisa nell’interesse della nuova nascente realtà; e giunto presso il seggio allestito a Cosenza, ho appreso che Corigliano aveva già votato. A quel punto, assunta come certa l’elezione di Corigliano in base alle regole ed al peso demografico, ho ritenuto di preservare la legittimazione a ricorrere al TAR contro il Regolamento, rinunciando al voto e formalizzando a verbale la contestazione. Chi poteva immaginare che Geraci non si esprimesse per Corigliano, che non ha preso nessun voto? In buona sostanza Geraci ha votato per S. Giovanni in fiore ( unico voto di prima fascia), senza alcuna ragionevole giustificazione. Anzi, una vera e propria follia. Tale sorprendente circostanza ha, altresì, finito per frustrare l’iniziativa giudiziaria, nel momento in cui tempestivamente , il 10 aprile successivo , portavo a conoscenza il Commissario Bagnato della vicenda, perché valutasse ogni possibile iniziativa da assumere a tutela della nuova Città, rimasta completamente fuori. Il tutto, oltre che documentabile ed evidente dalle risultanze degli atti, da una parte potrà essere confermato dal dott. Bagnato, mentre per altro verso è bene che il Sindaco Stasi chieda conto e spiegazioni a Geraci, suo sostenitore nell’ultima campagna elettorale.
Stefano Mascaro già sindaco dell'ex comune di Rossano