La metamorfosi in atto nel Movimento 5 stelle mi ricorda, ma con una trama invertita, il racconto di Hans Christian Andersen (a qualcuno, magari, quello ben più tetro di Robert Louis Stevenson), dove un magnifico cigno si ritrova tramutato in un brutto anatroccolo.
La votazione della scorsa settimana certifica, secondo me, la deriva partitica del M5S e assottiglia sempre più le differenze con i partiti che abbiamo sempre criticato. Oltre all’alleanza con le liste civiche, il M5S ha reso lecito violare, per propri consiglieri comunali, l’incarico affidato loro dai cittadini: si autorizzano quest’ultimi a tradire la fiducia degli elettori, interrompendo il loro mandato come se nulla fosse per accomodarsi al consiglio regionale o al parlamento, se eletti. Diciamola tutta: quel sottile strato di bostik fra il sedere e la poltrona fa gola!E’ mio parere che i principi cardine del Movimento 5 Stelle siano stati stravolti, tuttavia devo prendere atto che la maggior parte degli iscritti ha votato a favore del cambiamento (o stravolgimento???), ma non è possibile proseguire con un movimento in cui non credo più e coerentemente con la mia opinione mi sono cancellato dal Movimento 5 Stelle. Dal momento che “una delle punizioni che ti spetta per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori” (cit. Platone), continuerò ad interessarmi della politica, ma d’ora in avanti darò fiducia alle sole persone, indipendentemente dallo schieramento.
Cataldo Capalbo