«Corigliano-Rossano deve rivendicare con autorevolezza la sua leadership sia a capo dell’Autorità idrica calabrese che dell’Ambito territoriale ottimale dei rifiuti.
Diciamo di più, la nuova terza Città della Calabria, quantomeno per quanto riguarda i management provinciali e le loro strutture, siano insediati nel nostro territorio urbano. È inutile che il sindaco mette le mani avanti dicendo che è “a lavoro per rimediare nel futuro” la momentanea uscita di scena. Non ce lo possiamo permettere perché è adesso che si decideranno le sorti sulla politica dei rifiuti in Calabria ed è adesso che c’è la possibilità, attraverso l’attivazione di nuovi canali di finanziamento, di affrontare e risolvere l’emergenza idrica di Corigliano-Rossano e del suo comprensorio. Non c’è altro tempo da perdere». È quanto affermano i nove Consiglieri comunali di Opposizione eletti nelle coalizioni “Civico e Popolare” e “Un progetto che Unisce” «Non è ammissibile – aggiungono i Consiglieri – che la Città più grande per estensione territoriale e per popolazione della Provincia di Cosenza resti fuori da due organi amministrativi. Non siamo nemmeno nel direttivo dei quaranta comuni afferenti all’Autorità idrica! E c’entra poco il fatto che l’Amministrazione comunale si è insediata da poco meno di due mesi, perché un Sindaco consapevole della comunità amministrata e dall’azione strategica che può rappresentare Corigliano-Rossano nel quadro di sviluppo dell’intero meridione, sarebbe dovuto andare di diritto sui tavoli istituzionali e rivendicare quello che democraticamente spetta a questo territorio. Se necessario anche chiedendo, alla luce dell’elezione dei nuovi assetti di governo della Città, considerato che le procedure di composizione sia dell’Ato rifiuti che dell’Autorità idrica calabrese sono state avviate prima delle consultazioni amministrative del maggio scorso, l’azzeramento di tutti i quadri politico-dirigenziali. Ma così non è stato». «Legittimamente pensiamo, allora, o che il primo cittadino di Corigliano-Rossano voglia tenersi fuori da queste strutture strategiche, così da non avere responsabilità oppure che la considerazione che oggi il resto della Calabria ha di Corigliano-Rossano e dei suoi apparati istituzionali è pari a zero. In ognuno dei due casi emerge un preoccupante isolamento della nostra Città sul quale non possiamo tacere e che ci impone di richiamare il sindaco Stasi ai suoi doveri». «La fusione di Corigliano-Rossano è nata proprio per dare un nuovo impulso alla crescita di due ex città che erano ripiegate su loro stesse, abbandonate e bistrattate da tutti. Non possiamo consentire che tutto ciò continui ad essere perpetuato nonostante la creazione, non senza sacrifici, di un’unica entità municipale. Perché il primo vero obiettivo di Corigliano-Rossano, oggi, è quello di rivendicare con forza la sua autorevolezza per restituire servizi e diritti ai suoi cittadini e a quelli dell’intero territorio della Sibaritide».
I Gruppi Consiliari di Opposizione “Civico e Popolare” – “Un progetto che unisce”