E’ il momento di dare vita ad un partito dei cattolici, o organizzato come movimento oppure come associazione autonoma, con propria dignità e forza politica, l’importante che non faccia da stampella a coalizioni politiche in cui albergano politici di ogni risma e variegata ideologia politica come quella guidata dal generale Graziano.
Nei fatti, un’armata di guerra multicolore che non fa prigionieri, unita sola dalla conquista del potere per asservire ancor di più la cosa pubblica (ASP/CS) e le istituzioni ai loro interessi. “E’ urgente farlo, questa è la scommessa, ed è semplice” specialmente in un clima politico da baraonda, come quello attuale, dove il buon senso è assente ed a primeggiare è l’arte di umiliare i partiti, di sottometterli al loro servizio. Pensare allo spazio politico coriglianese per un partito dei cattolici è vitale, anche perché è chiaro che la crisi che vive il PD locale apre “spazi” impensabili fino a qualche tempo fa. Bisogna fare qualcosa adeguata alla realtà storica e politica della nostra città e che sia naturalmente aperto al contributo dei laici. Il clima che si sta creando in città e la paura rischiano di imbrigliare il pensiero politico libero tanto che tutti diventiamo possibili nemici, ci si chiude in se stessi in un momento storico in cui il disordine e la corruzione, la menzogna e gli interessi più immondi regnano sovrani in questa campagna elettorale che vede sorgere miriadi di liste una volta impensabili. Da qui nasce la necessità di un nuovo partito cattolico, costituito principalmente da giovani e meno giovani decisi a far valere la propria fede anche sul piano politico, incluso chiunque intenda offrire i propri talenti per il bene di Corigliano e dell’intero territorio, compresa Rossano, attraverso un coraggioso rovesciamento di strategia politica. I cattolici devono riportare in auge il primato della politica ed i suoi valori in questo periodo dove abbondano personalismi di ogni risma che sembrano obbedire a forze irrazionali e fraudolente che si lasciano tentare ben volentieri dal desiderio di dettare l’agenda alla politica allo scopo di assoggettare ancor di più la cosa pubblica. La mobilitazione dei cattolici pone un grande interrogativo anche a quel che resta del PD, perché ha rappresentato per qualche tempo il tentativo storico di unire le famiglie riformiste dei socialisti e dei cattolici. Oggi l’area socialista è ferma, è immobile, umiliata dalla battaglia interna per rappresentare la vera sinistra, ed è per questo che i cattolici debbono decidere subito e per proprio conto anche perché questo confuso scenario politico tutto coriglianese, finirà con il garantire alla città, se tutto va bene, due consiglieri comunali che andrebbero a rappresentarla nella futura assise comunale con il risultato certo di essere una colonia in mano a politici inclini a disubbidire alle più elementari regole sia civili che politiche per tornaconto personale. Eppure il PD e Forza Italia hanno a lungo rappresentato, ognuno per la propria parte, anche gli interessi del mondo cattolico, del mondo produttivo e ora non riescono più nemmeno a fare questo. Per tutte queste ragioni, il futuro partito dei cattolici, dovrà dare al sistema della rappresentanza del vecchio sistema politico, in particolare al PD ed a Forza Italia la scossa che viene dal mondo cattolico, non fosse altro che il mondo cattolico ancora rappresenta strati sempre più larghi della società coriglianese e rossanese per qualità e preparazione personali, per cultura civica, sono (i cattolici) in grado di dare ai gruppi dirigenti politici locali un personale alquanto diverso dai nani, dalle ballerine, dai voltagabbana, dagli acchiappa voti e dai capi che oggi affollano le coalizioni politiche e le stanze del potere locale.
Movimento Centro Storico Corigliano Calabro – Luzzi Giorgio