Con la legge regionale n. 2 del 2 febbraio 2018 veniva istituito il Comune di Corigliano - Rossano derivante dalla fusione dei comuni di Corigliano Calabro e di Rossano. L’art. 3 di detta legge prevede che “ fino all’elezione del Sindaco e dei nuovi organi il commissario è coadiuvato da un comitato consultivo formato dai sindaci dei comuni originari”.
Dinanzi a questo dispositivo con grande entusiasmo e con grande spirito di servizio mi sono posto a disposizione del Commissario Prefettizio nominato per gestire la fase transitoria verso la nascita del nuovo comune. La mia collaborazione è stata improntata a favorire un percorso di trasparenza degli atti, in modo che la popolazione venisse a conoscenza del processo in itinere, è stata improntata a facilitare l’ analisi e l’approfondimento delle problematiche decisive per il nuovo comune. Naturalmente per far ciò, per dare un contributo positivo è necessario poter contare sulla conoscenza e disponibilità di dati e documenti ufficiali che la struttura burocratica viene predisponendo, al di là di notizie informali, spesso rivelatesi contraddittorie. Nel momento in cui si è cominciato ad entrare nella fase delle decisioni, la struttura burocratica del comune è stata sempre meno disponibile ad accogliere le mie richieste di documentazione ufficiale, rendendo difficile la mia collaborazione e la mia partecipazione alla fase di costruzione in atto della nuova città. Al di là della facciata formale di partecipazione a qualche sporadico incontro e di disponibilità verbale ad accogliere le mie richieste di atti, per analisi ed approfondimento, nei fatti c’è stato un continuo temporeggiare e rinviare. Ho sopportato in silenzio,per amore verso la città e per rispetto istituzionale ma mi sono reso conto che il mio ruolo è diventato inutile, nel momento in cui la collaborazione è boicottata. A far prendere questa decisione è l’ultimo episodio riguardante la richiesta di copie di verbali ai dirigenti interessati, fatta in data 24 settembre 2018. Documenti preliminari ed obbligatori per l’assunzione di decisioni successive. Dopo quasi tre mesi e numerose sollecitazioni verbali e scritte, coinvolgendo anche il Commissario Prefettizio, non ho ricevuto alcuna risposta. Se il legislatore ha previsto un Comitato consultivo e questo, per quanto mi riguarda, non è messo in condizione di dare il contributo previsto, sono costretto a rinunciarvi. La fusione di due grandi realtà come Corigliano e Rossano non è un evento di piccolo cabotaggio, non è una questione puramente burocratica ma richiede oculatezza nelle scelte per poter garantire una base solida di proiezione nel futuro. A fronte di una legislazione regionale sulla materia assai carente e di una legislazione nazionale che prevede fusioni per piccoli comuni, la fusione di Corigliano-Rossano è un evento nuovo e particolare che non può essere affrontato come una questione di ordinaria amministrazione e con approssimazione e superficialità burocratica. Probabilmente , essendo la nostra fusione il primo caso in Italia quanto a dimensione dei comuni interessati, sarebbe stata necessaria anche la collaborazione di esperti del Ministero delle Finanze e degli Enti locali, per costruire una squadra in grado di guidare un simile processo. E’ vero che sarà il nuovo sindaco e la nuova amministrazione a sviluppare la nuova città e a prendere le decisioni opportune, ma è anche vero che se la si costruisce su basi deboli ed instabili il suo futuro sarà molto incerto. Io continuerò a profondere il mio impegno per rendere il più trasparente possibile il processo in corso e per consolidarlo in modo attivo e propositivo come semplice cittadino, ma non più come componente di un comitato consultivo del tutto inutile.
Giuseppe Geraci