Un lungo ed articolato esposto a firma di alcuni cittadini coriglianesi è stato presentato dagli avvocati Petrone e Vuolo alla sede regionale della Corte dei Conti nonché al Ministero dell'Economia.
Nell'esposto i cittadini attraverso tutta una serie di rilievi con citazione di atti prodotti dal Commissario Prefettizio, chiedono che gli organismi coinvolti valutino attentamente quanto rilevato e adottino i provvedimenti conseguenti: cioè interrompere l'attuale percorso della fusione, per manifesta irregolarità nei conti dell'ex Comune di Rossano. Qui di seguito si riporta il testo integrale dell'esposto:
Indirizzata a:
On.le Corte dei Conti – sezione Regionale di controllo per la Regione Calabria – Via F. Crispi 21 88100 CATANZARO
On.le Corte dei Conti – sezione Procura Regionale per la Regione Calabria – Via E. Bucarelli 28 88100 CATANZARO
Al Ministero Economia – Servizi Ispettivi 00100 ROMA
Al Ministero dell’Interno Direzione Centrale per gli Uffici Territoriali del Governo e per le Autonomie Locali - 00100 ROMA
Al Ministero Pubblica Amministrazione – Servizi Ispettivi 00100 ROMA
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I sottoscritti, identificati in calce al presente atto,
PREMESSO CHE
- gli scriventi, nella qualità di cittadini residenti nel Comune di Corigliano-Rossano, hanno interesse a ricorrere a codeste Autorità per una verifica degli atti adottati (di cui in seguito) dal Comune sotto il profilo giuridico contabile per i relativi ed eventuali danni erariali di mala gestio, ripercuotendosi i relativi effetti sui medesimi;
- con Legge Regionale n. 2/2018 (pubblicata sul BUR n. 13/2018) è stato istituito il nuovo Comune di Corigliano-Rossano, per la fusione dei Comuni limitrofi di Corigliano Calabro e Rossano Calabro, allo stato nella fase transitoria ed amministrato dal Commissario Prefettizio per omogeinizzare le due realtà amministrative e contabili;
- la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo, antecedentemente alla Legge Regionale di fusione, in sede di esame dei bilanci del cessato Comune di Rossano, ha evidenziato importanti debolezze ed un saldo di cassa perennemente negativo, tale da preludere o nascondere un predissesto, come del resto in più occasioni denunziato da alcuni amministratori dello stesso cessato Comune;
- al riguardo è stata allertata l’Amministrazione del Comune di Corigliano Calabro, che con atto formale del 21.8,2017, prot. 41651, (che si allega in copia) ha richiesto delucidazioni e fissazione di un tavolo tecnico – che purtroppo non ha mai avuto luce - in cui produrre documentazione contabile esaustiva (su fondi vincolati, accertamento residui attivi e passivi, fondo contenzioso) e convenire gli opportuni provvedimenti nell’interesse della collettività e della finanza pubblica;
- la finanza assolutamente “allegra” è stata determinata a quanto è dato sapere anche per la mancanza delle prescritte forme di controllo interno, tra cui quelle ex art. 147bis T.U.E.L. per le determinazioni di impegno di spesa, i contratti e gli altri atti amministrativi, da scegliere secondo una selezione casuale effettuata con motivate tecniche di campionamento;
- l’ex Comune di Corigliano Calabro, anteriormente alla fusione, ha provveduto al piano di risananamento approvato dalla Corte dei Conti ed apportando nel tempo opportune correzioni ai conti, nonchè, prima dell’insediamento del Commissario Prefettizio per la fusione, al bilancio consuntivo 2017 e, in sede di Giunta Comunale, allo schema del bilancio preventivo 2018/2020 ed il DUP 2018/2020, oltre alla relazione di fine mandato del Sindaco;
- le disposizioni contenute ex artt. 243 bis – quater ss del T.U.E.L. dissuadono i Comuni in predissesto e che abbiano in itinere un riequilibrio finanziario pruriennale dall’avviare o completare procedure di fusione, per non compromettere gli equilibri di bilancio;
- il Commissario Prefettizio ha approvato il 26.6.2018 con delibera n. 15 il rendiconto di gestione 2017 dell’ex Comune di Rossano, con il parere positivo del Collegio dei Revisori, che, tuttavia, nella loro relazione evidenziano le seguenti e molteplici criticità: divergenza sui debiti finanziari dichiarati nello stato patrimoniale, il 25% dei residui attivi sono anteriori al 2012 (e quindi di dubbia recuperabilità), la necessità di procedere alla rettifica degli importi espressi alla voce Fondo Pluriennale Vincolato;
- sta di fatto che alcuna correzione risulta eseguita dal Commissario Prefettizio, rendendo l’atto di approvazione assolutamente viziato;
- con deliberazione n. 29 del 17.9.2018 il Commissario Prefettizio, con i poteri della Giunta Comunale, ha approvato inoltre il bilacio di previsione 2018/2020 (art. 11 Dlgs 118/2011) in ritardo rispetto al termine fissato al 29.6.2018;
- la tardiva approvazione del bilancio di previsione 2018/2020 ha esposto il nuovo Ente ad affrontare una gestione provvisoria per come previsto all’art. 163 TUEL con le conseguenti difficoltà di gestione e comunque senza tenere conto delle limitazioni previste dalla legge;
- lo stesso Commissario Prefettizio ha approvato con delibera n. 28 del 17.09.2018 il DUP 2018/2020 parzialmente incompleto e con vistose contraddizioni programmatorie, tant’è che i dati pubblicati fanno riferimento in molti casi all’ex comune di Corigliano Calabro;
- non sono stati predisposti gli atti relativi alla verifica degli equilibri di bilancio 2018 pur essendo trascorsi i termini di approvazione al 31 luglio scorso, né sono stati verificati gli eventuali debiti fuori bilancio da riconoscere, né adottati i relativi provvedimenti di salvaguardia e ciò nonostante le richieste avanzate dall’Organo di Revisione come si desume dal parere del Bilancio di Previsione;
- non è stato ancora predisposto il DUP 2019/2021 pur essendo scaduto il termine al 31.7.2018 e pur essendo lo stesso necessario alla predisposizione del Bilancio di Previsione 2019/2021 ciò anche al fine di condividere con la popolazione amministrata gli indirizzi programmatori;
- con deliberazione n.87 del 30.08.2018 e successiva n.98 del 13.9.2018 il Commissario Prefettizio, con i poteri della Giunta Comunale, ha deliberato la programmazione per gli anni 2018, 2019, 20120 del fabbisogno del personale, sebbene le spese all’uopo necessarie non risultano integralmente previste nello schema del Bilancio di previsione, né risulta acquisito preventivamente il parere del Collegio dei Revisori, e comunque non risulta condiviso come auspicabile con le associazioni sindacali;
- con deliberazione n. 21 del 30.8.2018 e successiva integrazione n. 23 del 13.9.2018 il Commissario Prefettizio, con i poteri del Consiglio Comunale, ha approvato il piano triennale delle opere pubbliche senza previamente pubblicare lo stesso, come previsto dalla vigente normativa, ai fini di un necessario confronto per lo sviluppo del territorio e senza che le cifre siano state previste coerentemente nel Bilancio di previsione 2018/2020 ed infatti la seconda delibera diverge completamente dalla prima senza effettuare alcuna rettifica del DUP e del bilancio di previsione;
- risultano pubblicate oltre 30 determine di liquidazioni di incentivi ai dipendenti dell’ex Comune di Rossano relative agli anni 2015, 2016 e 2017, per le quali non risulta pubblicato nell’apposita sezione di “Ammnistrazione Trasparente” l’accordo economico di contrattazione decentrata con il relativo parere del Collegio dei Revisori per un importo complessivo di oltre 300 mila euro pagati per intero con fondi vincolati;
- allo stato non è stato ancora pubblicato il piano anti corruzione nonostante l’ANAC ne abbia richiesto l’approvazione anche in relazione alla perdurante inadempienza dell’ex comune di Rossano;
- i dirigenti nominati dal Commissario Prefettizio provengono solo dall’ex area di Rossano, con evidente disparità e squilibrio tra le due aree sia ai fini del trattamento del personale sia ai fini degli interventi sul territorio;
- tra i dipendenti del nuovo Comune sono presenti 151 dipendenti precari attualmente pagati con contributi della Regione Calabria di cui 145 provenienti dall’ex comune di Rossano mentre per la stabilizzazione sono previsti solo 40 posti con fondi di dubbia provenienza;
- occorre una redistribuzione del personale in rapporto alla popolazione presente, all’ampiezza territoriale e alla fissazione della sede legale attualmente stabilita nella frazione Corigliano Calabro, nonché in rapporto alle esigenze funzionali del nuovo Ente e per i quali non è stato prevista alcuna programmazione;
- le manchevolezze segnalate nei bilanci dell’ex Comune di Rossano, per come seganalate dal Collegio dei Revisori in carica, ma anche dal precedente Collegio dell’ex Comune di Rossano, si riverberano, per effetto della fusione, sull’intera cittadinanza dei soppressi Comuni, quindi anche sui cittadini dell’ex Comune di Corigliano Calabro, che non hanno ricevuto alcun beneficio;
- addirittura nel bilancio sono state omesse spese obbligatorie derivanti da sentenze passate in giudicato e per le quali il Comune risulta essere commissariato per ordine dell’Autorità giudiziaria amministrativa per l’inottemperanza serbata (TAR);
- le irregolarità riscontrate nelle citate deliberazioni del Commissario appaiono gravi e tali da renderle nulle e/o annullabili, intravedendosi talora omissione di atto d’ufficio (ad es. la mancata integrale pubblicazione di atti amministrativi art. 32, c. 1, L. n. 69/2009; D.Lgs 33/2013 o l’inserimeto di spese obligatorie).
Tutto ciò premesso gli scriventi
ESPONGONO
alle Autorità indicate in epigrafe affinchè, ciascuna per le rispettive competenze, voglia:
a) esaminare il bilancio del nuovo Ente approvato con delibera 29 del 17.9.2018 e relativo al triennio 2018/2020 per verificarne la correttezza anche in relazione alle osservazioni effettuate dal Collegio dei Revisori in carica nonché la rispondenza ai principi contabili considerato che nella stessa delibera di approvazione del Bilancio di Previsione è esplicitamente affermato di non averli rispettati, ciò in spregio a norme imperative di legge;
b) verificare la correttezza della delibera del fabbisogno del personale approvato con delibera 98 del 13.9.2018 in relazione alle effettive esigenze del nuovo Ente e in relazione alle effettive entrate finanziarie considerato che per gli anni 2019 e 2020 la previsione della spesa del personale nel bilancio di previsione è inferiore rispetto a quella della delibera del fabbisogno del personale nonostante siano considerati, per le coperture, anche i contributi regionali della stabilizzazione e il contributo che dovrebbe arrivare per la fusione mentre per il 2018 la spesa del personale risulta maggiore rispetto alla media 2015/2017 per come affermato dal Collegio dei Revisori nel parere al bilancio di previsione;
c) verificare la corretta programmazione dei flussi di cassa in relazione alle previsioni delle entrate degli ultimi cinque anni come previsto dai principi contabili;
d) verificare la correttezza del Piano Triennale delle opere pubbliche in relazione alle risorse previste considerato che nello stesso programma non vengono esplicitate le fonti di finanziamento e nemmeno i crono-programma delle singole opere soprattutto per quelle dell’annualità 2018 ciò al fine di non creare un “libro dei sogni”;
e) verificare la correttezza della contabilità relativa ai fondi vincolati ed al loro utilzzo considerato che risultano “spariti” importanti partite come ad esempio, come si può desumere da diversi articoli di stampa, i fondi della realizzaione del depuratore consortile e questo nonostante il nuovo Ente non abbia adottato la deliberazione prevista dall’art. 195 TUEL;
f) verificare la mancata adozione della delibera per la salvaguardia degli equilibri per il Bilancio di Previsione 2018/2020;
g) individuare discrasie, illegittimità, violazioni di legge;
h) disporre gli opportuni provvedimenti;
i) individuare eventuali responsabili.
Con osservanza.
avv. Alfonso Cesare Petrone (Foro di Castrovillari), avv. Luigi Vuolo (Foro di Salerno)