Non posso che esprimere la massima solidarietà nei confronti della squadra dei Commissari Prefettizi e condividerne pienamente il relativo sentimento di amarezza e rammarico recentemente espresso dallo stesso Commissario Dott. Bagnato nei confronti delle critiche ricevute.

 I Commissari Prefettizi hanno ereditato criticità tanto numerose quanto gravi con le quali devono misurarsi giornalmente in una continua corsa contro il tempo e nell’ambito di un vero e proprio processo di “ricostruzione istituzionale”. Successivamente al suo insediamento, ho avuto modo di incontrare il Sub-Commissario Dott. Lizzano, già Segretario in passato dell’estinto Comune di Corigliano, ed ho potuto apprezzare di persona le notevoli competenze, la professionalità, lo spirito costruttivo e la totale abnegazione al lavoro con le quali tutti i singoli componenti della squadra Prefettizia stanno prodigandosi giorno dopo giorno per consegnare la Città Unica alla prossima competizione elettorale nelle migliori delle condizioni possibili. E nonostante le decisamente precarie condizioni di partenza. Solo a volere considerare la sponda Corigliano, e solo a mero titolo di esempio, non può di certo addebitarsi ai 5 mesi di gestione commissariale se il nostro Comune è arrivato alla fusione con oltre 63 milioni di euro di debiti certificati in bilancio dalla stessa amministrazione uscente, dei quali ben 36,5 milioni da finanziamento (al 31/12/2012 i debiti da finanziamento consistevano in “soli” 23 milioni, +58% in 5 anni). Non può di certo addebitarsi ai Commissari Prefettizi se il nostro ex Comune si è presentato all’appuntamento con la fusione senza alcuna figura dirigenziale tra i dipendenti comunali di Palazzo Garopoli, a differenza della vicina Rossano, così come non può certo essere colpa dei Commissari l’apertura di apposite e pregresse istruttorie nei confronti del nostro ex Comune da parte della Corte dei Conti (l’ultima, con deliberazione emessa dalla Sezione Regionale, risale appena allo scorso 20 dicembre 2017). Non può di certo addebitarsi ai Commissari se ancora oggi, nell’estate dell’anno 2018, mentre in Europa si parla di criptovalute, di space startups e sviluppo sostenibile in mezza Corigliano si disquisisce ancora di divieti di balneazione, di strade dissestate e di gravi carenze nella regolare fornitura idrica in alcuni quartieri o, ancora, delle ataviche e strutturali difficoltà comunali nella riscossione dei tributi (con conseguenti ripercussioni sulla liquidità di cassa) cristallizzate e certificate, anno dopo anno, dai Collegi dei Revisori dei Conti di Corigliano nonché dal Responsabile Finanziario dell’ex Comune estinto in persona. Ed è forse addebitabile ai Commissari Prefettizi se l’estinto Comune di Rossano, e come da graduatoria pubblicata il 31 marzo scorso, nell’ambito dell’Azione 6.1.2. FESR-POR “realizzazione di migliori sistemi di raccolta differenziata”, abbia ricevuto ben 1,2 milioni di euro di contributi per migliorare la raccolta differenziata sul proprio territorio mentre l’ex Città di Corigliano sarebbe stata addirittura esclusa? A leggere certe dichiarazioni sembrerebbe quasi che Corigliano, fino all’insediamento dei Commissari, fosse stata Montecarlo per poi trasformarsi, magicamente e nel solo giro di qualche settimana, in una qualsiasi periferia del Terzo Mondo. Non posso, dunque, che essere decisamente d’accordo con il comunicato del Commissario Prefettizio Dott. Bagnato, in particolar modo nella parte in cui afferma molto chiaramente come ci siano “dati, fatti, numeri e documenti che spiegano una realtà molto diversa da quella descritta in tanti interventi mediatici”. Insomma, e come a dire, la realtà cristallizzata in atti, delibere, determine e protocolli è una cosa, la propaganda politica e le “fake news” sono un’altra. In questo delicato momento storico sarebbe necessario che ogni singolo cittadino partecipasse in maniera costruttiva e propositiva alla costituzione del nuovo Ente ed a prescindere da come la si pensasse all’epoca, o la si pensi attualmente, sull’argomento fusione. Mi pare di ricordare come ci sia stato un referendum in merito il quale si è concluso, senza dubbio alcuno, del tutto favorevolmente alla costituzione della Città Unica, e con maggioranze più o meno bulgare in entrambe le Città. Così come mi pare di ricordare che alla consultazione popolare non si sia di certo arrivati per puro caso ma solo dopo l’approvazione in Consiglio Comunale dell’atto di impulso alla fusione avvenuto per mano delle ex amministrazioni Geraci e Mascaro. Se poi qualcuno, nel frattempo, dovesse avere cambiato idea questo non può che essere un problema suo e non certo dei Commissari. Quello che, al contrario, mi pare oggi di notare è solo uno sterile, prematuro e maldestro avvio di campagna elettorale che lascia solo il tempo che trova. Invito, dunque, i Sigg.ri Commissari a procedere serenamente nel loro preziosissimo e difficilissimo lavoro di “ricostruzione istituzionale” e a porre molta meno attenzione al contenuto di certe dichiarazioni, a fortiori quando di scarso pregio e/o rappresentanti fattispecie non coincidenti, neppure in parte, con la mera realtà cristallizzata in “dati, fatti, numeri e documenti”.

 

 

 

 

 

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