In genere non rispondo alle ridicole provocazioni che provengono dall’Associazione Basta Vittime sulla S.S. 106, ma stavolta è doveroso replicare.
Con l’ultimo articolo dal roboante titolo “NUOVA S.S. 106: Il M5S LAVORA DI NASCOSTO PER BLOCCARE L’OPERA”, si cerca per l’ennesima volta di creare un clima da caccia alle streghe verso chi sta facendo niente più che il suo lavoro ed il suo dovere.Per fortuna non attacca, perché è chiaro a tutti che il Movimento 5 Stelle non vuole bloccare l’opera, ma soprattutto non sta lavorando di nascosto, perché sono anni che cerchiamo di sollevare un dibattito pubblico su quale sia il modo migliore di collegare Roseto e Sibari con una strada a quattro corsie. Lo sanno anche i sassi che il progetto attuale, così come è stato voluto e concepito, è sotto la lente di ingrandimento del Ministero dei Trasporti e anche noi parlamentari vogliamo vederci chiaro. Per la centesima volta ripeto che non è in discussione il fatto che l’opera si debba fare, ma piuttosto il come farla nella maniera più veloce possibile. E questo non lo abbiamo mai nascosto, assumendocene pienamente responsabilità politica. Altra balla: al matrimonio della mia collega Elisa Scutellà, celebrato il giorno prima dell’incontro all’ANAS, non ho partecipato a causa degli impegni della mia Commissione. Da giorni, infatti, siamo a lavoro sul Decreto Milleproroghe, e in questa settimana abbiamo lavorato sul provvedimento praticamente tutti i giorni da mattina presto fino a tarda notte. Giorno 5 abbiamo terminato i lavori alle 23, giorno 6 addirittura alle 2 del mattino. Nell’unica ora di pausa, in effetti, ho partecipato insieme ad altri colleghi, su invito della Direzione dell’ANAS, ad un incontro che faceva seguito ad una precedente richiesta di accesso agli atti. Incontro segreto? Ma se ci hanno invitato loro! E’ in ogni caso veramente disgustoso speculare su fatti personali nel tentativo di seminare zizzania o cattivi pensieri. Peraltro in tale incontro non abbiamo chiesto il blocco dell’opera – e né avremmo potuto – ma solo posto dei quesiti tecnici ai gentili responsabili del progetto, del quale abbiamo anche estratto copia. E del resto come mai avremmo potuto chiedere il blocco dell’opera se l’ANAS non ha alcuna competenza in merito ad una tale decisione? L’ANAS esegue soltanto, non potrebbe certo bloccare di sua iniziativa alcunchè! Se siamo andati lì e non al ministero - dove si decide per davvero - è proprio perché vogliamo vederci chiaro senza pregiudizi. L’ignoranza e la malafede imperversano, insomma, nel tentativo di delegittimare e far passare come dei criminali coloro i quali hanno l’unica colpa di volerci vedere chiaro su un’opera importante, che vogliamo sia realizzata nella maniera migliore possibile.E’ evidente che nell’ambito del nostro mandato incontriamo ogni giorno persone per raccogliere informazioni dettagliate prima di prendere qualsiasi posizione o determinazione. Credo faccia parte delle nostre prerogative quella di raccogliere elementi di valutazione ed essere più consapevoli di quello che facciamo. Anche se il nostro volerci vedere chiaro fa paura – e non ne capisco il perché – a questa Associazione, noi continueremo a lavorare incessantemente per il nostro territorio, per la nostra Calabria, per il nostro Paese. Si mettano l’anima in pace! Aggiungo: nessun "privato cittadino" ha partecipato all'incontro tecnico con i vertici Anas. Eravamo solo quattro parlamentari e tre collaboratori, nessuno dei quali residente nei comuni interessati dal Terzo Megalotto, né minimamente interessato alla vicenda.