Anche uno sciocco come me capisce che la politica è già in moto per non trovarsi impreparata, esclusa dalla spartizione della torta per il controllo del territorio per i prossimi anni avvenire.
Sono sempre loro, (Massoneria- professioni e politica) i potenti del territorio, bramosi di mantenere il loro personale status quo che manipolando forze politiche emergenti, del tipo associazioni o movimenti con a capo individui assetati di potere e con idee da false rivoluzionari e che alla fine si risolvono in semplice correzioni all’etica politica vincente per arrivare ai loro scopi. Ora, tocca agli amanti della movida, ai giovani (considerati dai più dei bambini, dei bamboccioni, dei nani che non hanno interesse ad apprendere, a farsi carico del futuro delle istituzioni) che a parole dicono di cambiare il mondo e la politica. Sono capaci, hanno la forza di armarsi ”Metaforicamente e fisicamente” per affrontare, debellare il vecchiume e portare con la forza e con atti concreti anche non proprio leciti le innovazioni all’attenzione di tutti? Sono capaci di uscire dal limbo dell’anonimato, affrontare il confronto, a scendere in campo a muso duro e metterci la faccia? Da parte sua, la politica sarà capace da qui al giorno delle amministrative, quando saranno arrivare ad un candidato a sindaco legittimato da qualcosa, dal popolo e che sia espressione delle due città? Tutto questo, rientra in un programma politico (anche se irto di ostacoli) col fine di riunire le anime della sinistra locale, compreso quelle della città di Rossano, coinvolgendo seriamente forze oneste (e c’è ne sono) nomi nuovi, dal momento che i partiti, in particolare il PD che come lo conoscevamo non esiste più. (Permettetemi una distrazione: Anche il peggior partito credo sia meglio di qualsiasi associazione) C’è bisogno di andare oltre il PD, ripensare ad un progetto politico, magari con un nuovo simbolo, con idee politiche che riflettono i nostri tempi e non lasci nessuno indietro. Per questo e per tanti altri motivi, c’è bisogno di un candidato a sindaco forte dal punto di vista caratteriale, ben voluto dal popolo, che si sappia muovere nei meandri del potere e rispettato per le sue doti conciliatorie con il mondo delle istituzioni, se giovane ben venga purchè rifugga dal richiamo dei cosiddetti radical schik di sinistra, dei salotti bene, ma soprattutto, non sia un pupazzo in mano a quei dittatorelli che bivaccano nei partiti dopo averli distrutti e dissanguati. Capace di aggregare, di ricostruire il PD dalle fondamenta. Bravo a mettere in piedi una “rivoluzione” che parta dal basso, riallacciando il dialogo con quei soggetti non graditi all’estabilisciment locale del partito, motivato a coinvolgere soggetti con forte radicamento sul territorio, un progetto che con passione argini i rigurgiti xenofobi, razzisti e populismi, operazione che attualmente dal PD per come è strutturato (correnti- faide) è impossibile fare al momento. Doti politiche che gli facciano evitare gli errori del passato, quando ad ogni tornata elettorale i partitini del centro sinistra,(in particolare quelli legati all’ombelico di vecchie ideologie e non interessanti alle nuove generazioni) pensando più che altro al proprio orticello, andavano in ordine sparso verso la inevitabile sconfitta. Altro errore, sarebbe quello di imbarcare gli opportunisti della politica per lo più professionisti senza scrupoli che al pari degli urlatori di piazza, inaffidabili, pronti a tradire per qualche poltrona in seconda o in ultima fila, l’importante per loro è esserci e condizionare l’iter politico del nuovo comune ai propri interessi. La triste realtà è che dalla maggioranza dei Coriglianesi, compreso i giovani, mai un raggio di luce, di speranza che potesse far prevedere un futuro migliore. In questi mesi post- fusione si è preferito lasciarsi andare, chi più chi meno a pensieri, a dichiarazioni non certamente ottimiste, sono tanti coloro (tra questi anche l’ex sindaco della città G. Geraci che dopo il cosiddetto ATTO D’IMPULSO si augura/no, come una benedizione che si ritorni indietro, remando di fatto contro la nascita”oramai irreversibile” del comune unico. E’ tempo che si lavori ad una squadra affiatata affinché il nuovo comune non veda penalizzata la città di Corigliano, la sua storia, i cittadini. Si eviti a tutti i costi che la città diventi una colonia sotto il dominio di Rossano. Questo lo si evita: Prima se si collabora in simbiosi(come in una squadra di calcio) con la realtà sia sociale che politica di Rossano, nello stesso tempo programmare un piano b, poiché è risaputo il cinismo politico, la bontà di alcuni amici Rossanesi. Si apra una nuova fase di collaborazione sincera dove gli interessi non siano prettamente a favore di categorie professionali ed associazioni interessate più che altro per ovvi motivi alla riapertura del tribunale, (tra l’altro richiesta legittima e giusta) trascurando problemi strategici come le infrastrutture, le realtà esistenti (porto- centrale Enel), creare presupposti capaci di attrarre investimenti nazionali ed esteri con lo scopo di nuovi posti di lavoro, il ripristino della legalità nell’amministrazione pubblica ed una equa dislocazione dei futuri uffici comunali. Non più firme a cambiali in bianco, un no secco a candidati imposti dalle segreterie di partito, calati dall’alto, impegno nel recuperare il contatto con il popolo, con le periferie abbandonate alla paura, ma soprattutto si metta fine all’autolesionismo, all’autocommiserazione, al piagnisteo dei tanti Coriglianesi bravi ad elogiare il forestiero a discapito delle nostre realtà, dei nostri valori, delle nostre bellezze, delle nostre potenzialità. Siamo capaci di sfatare, di scrollarci di dosso quel bagaglio che ci coniuga come il riflesso di una classe politica senza coerenza, senza idee, senza valori? Si spera, sia solo una questione di tempo, prima che un sussulto ci svegli dal torpore e ci porti a spazzare via il malaffare. Pretendiamo dalla classe politica: competenza, serietà, idee chiare. Altro fattore importante: non ci lasci condizionare dai capetti di partito che mal digeriscono una loro eventuale uscita dalla scena politica che nei fatti al di la di quel che si dice avvantaggerà nei fatti l’iter amministrativo del futuro comune unico! Naturalmente questo è un mio personale auspicio che purtroppo, non si concretizzerà, a meno che…..........
Per il Movimento Centro Storico - Corigliano Calabro: Luzzi Giorgio.