“La prossima settimana iniziano i lavori (gia’ aggiudicati e pubblicati, dal 14 agosto, sul sito del Comune) del cimitero internazionale dei migranti.

Da Tarsia, piccolo paese calabrese di duemila anime, parte una grande sfida di civilta’. La grande opera umanitaria (finanziata, grazie al presidente della Regione, Mario Oliverio, e realizzata dal sindaco Roberto Ameruso nel suo comune), sorgera’, su un’area di oltre 28 mila metri quadrati, di fronte al lago e al vecchio camposanto comunale, in parte ebraico, in un posto fortemente simbolico, vicino l’ex Campo di concentramento piu’ grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo, durante la guerra, di prigionia ma anche di grande umanita’, dove nessuno degli oltre tremila internati subi’ mai alcuna violenza. Il Cimitero monumentale sara’ ultimato in poco tempo. Darà dignità alla morte dei migranti. I primi ad essere accolti saranno tutti i poveri, sfortunati bambini e ad uno di loro, il piccolo siriano Aylan Kurdi, l’opera sara’ intitolata”. E’ quanto affermaxil leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, contattato dall’AGI, promotore della grande opera, per la cui realizzazione lotta ininterrottamente da oramai 5 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. “Da Tarsia parte un messaggio significativo, forte e solidale. Ovvero che c’e’ un’altra Italia, che non e’ certo quella della vergogna di queste ore, della nave italiana sequestrata, da 5 giorni, nel porto di Catania, con 150 migranti a bordo. Da Tarsia, dalla Calabria, il nostro Paese mostra al mondo il suo vero volto, solidale e accogliente e lancia, con la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti, una sfida di civilta’, che va oltre la stessa accoglienza, contro ogni forma di odio, razzismo e xenofobia”, conclude Corbelli.

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