È evidente che si è persa la bussola. Continuare a chiedere o anche a lasciare intendere che debba essere l’organo commissariale a risolvere in questi pochi mesi emergenze e problemi strutturali ereditati, in molti casi, da decenni o addirittura a disegnare, da qui alle amministrative de 2019, la città unica di domani equivale soltanto a disinformare. Si continua così a determinare grave confusione nelle due popolazioni.
E si alimenta un clima di inutili rivendicazioni o peggio di accuse infondate ed irrispettose e di dietrologie strampalate e spesso deliranti, utili soltanto a tenere in piedi qualche siparietto mediatico con annessi registi e aspiranti burattinai. È quanto dichiara Stefano MASCARO, già Sindaco dell’estinta Città di ROSSANO prendendo le distanze da quelle che egli definisce continue invasioni di campo, interpretate sia da parte di chi ha avuto ruoli e responsabilità politiche ed istituzionali, sia da parte dell’associazionismo, messe ormai sistematicamente in atto – dice – con linguaggi volutamente ambigui che producono soltanto danno alla fusione irreversibile in atto ed alla grande ed unica comunità di cittadini e di destini. – Quale senso può avere, ancora, esercitarsi in ricostruzioni che già ed in più occasioni fatti, documenti e confronti hanno dimostrato non essere corrispondenti al vero? Ma soprattutto quale dovrebbe essere l’obiettivo ultimo del riproporre in modo ancora una volta impreciso e con toni inopportuni ed accusatori l’argomento complesso e scivoloso della situazione finanziaria dei due enti? Fino alla fine – scandisce l’ex Sindaco – ROSSANO ha goduto di grande affidamento sul piano finanziario in ragione della consistenza della sua ricchezza patrimoniale e della dimostrata capacità di far fronte ai propri impegni; così come è innegabile il livello quantitativo e qualitativo dei servizi da essa erogati, che deve spingere il nuovo comune unico ad un adeguamento verso l’alto degli standard per l’intero nuovo territorio, con una omogenea allocazione della spesa, fin qui frutto di scelte politiche diverse sedimentatesi negli anni. Con una consapevolezza: la straordinarietà del momento non può essere governata con strumenti ordinari. Ed allora – incalza MASCARO – come si fa a non capire che il problema non è se i conti tornano (perché essi tornano e sono in regola!), ma invece è quello se arrivano le adeguate risorse finanziarie previste dalle leggi proprio per armonizzare i bilanci nell’equilibrio di quello nuovo, ma non tanto quello provvisorio di competenza del commissario prefettizio Domenico BAGNATO e di tutti gli altri sub commissari ai quali ribadisco stima, amicizia ed incoraggiamento, quanto quelli degli anni a venire riaffidati al prossimo governo democratico. Risorse che dobbiamo batterci perché vengano incrementate, proprio per le dimensioni della nostra fusione. Fino a questo momento, invece, non sono arrivati i finanziamenti dalla Regione, che non ha nemmeno approntato il Piano di riordino territoriale previsto; e nulla è arrivato dallo Stato, che li eroga – per una prassi incomprensibile e senza prevedere stanziamenti provvisori – dall’anno di bilancio successivo a quello in cui si è concretizzata la fusione. E nel nostro caso, essendo la legge stata approvata in gennaio, gli inconvenienti e le difficoltà si avvertono ancora di più. Sono questioni, queste, che i due comuni hanno posto formalmente ed ufficialmente nelle competenti sedi. Dopo lo scioglimento dei comuni, quelle delle Camere e le nuove elezioni, nessuno ha ancora ripreso l’iniziativa politica in tal senso. La Regione Calabria, addirittura, non ha attuato nemmeno uno degli impegni assunti in Consiglio con l’approvazione di un ordine del giorno, quanto a supporti in termini di risorse umane e di formazione, logistiche e di beni strumentali. Da qui bisogna ripartire, facendo fronte comune, coinvolgendo tutte le forze e le energie possibili, nella società e ad ogni livello istituzionale. Non è più tempo di polemiche. Per quel che mi riguarda – conclude MASCARO – nell’ambito e nel perimetro della precisa funzione consultiva riconosciutaci in questa fase di governo provvisorio e di accompagnamento alle prime consultazioni democratiche per la Città unica, continuerò a svolgere, in tutte le sedi, con rispetto ed in silenzio, il mio ruolo, in modo leale, costruttivo ed utile all’intera comunità di CORIGLIANO ROSSANO.