Per il ruolo che ho ricoperto come Presidente del Consiglio Comunale di Corigliano Calabro e per la posizione critica che a suo tempo ho manifestato circa la fusione con Rossano, critica per i modi, per i tempi, per la superficialità e l’approssimazione con cui ci si è arrivati, non posso non manifestare a quattro mesi dall’insediamento del Commissario e dei sub commissari le mie perplessità e i miei timori.
Perplessità e timori che nascono soprattutto dall’enorme ritardo con cui è stato approvato, in giugno, il Rendiconto 2017 del Comune di Rossano e dalle riserve espresse nel merito dal Collegio dei Revisori, perplessità manifestate già pubblicamente dal Sindaco Geraci, in qualità di componente del Comitato consultivo. Dalla relazione dei Revisori emergono rilievi circa l’errato riporto della quota per il Fondo Pluriennale Vincolato, rilievi circa i residui attivi mantenuti nel rendiconto, la mancata valutazione delle ragioni del mantenimento degli stessi, che potrebbero influire negativamente sul prossimo bilancio di previsione 2018 del nuovo comune. Ricordo che il già Comune di Corigliano Calabro in febbraio ha approvato il Dup 2018-2020, il rendiconto 2017, il Bilancio preventivo 2018, presentandosi con le carte in regola all’appuntamento fusione. Se la stessa cosa non è riscontrabile per il già Comune di Rossano, sarebbe il caso che ci si fermasse per evitare che il nuovo comune nasca con la minaccia del dissesto. Per adesso quello che si vede è un panorama di cumuli di spazzatura che Corigliano aveva dimenticato da anni, cosi oggi ci troviamo di fronte a centinaia di famiglie, quelle dei lavoratori dell’Ecoross, ai quali va tutta la mia solidarietà, che negli anni, grazie all’impegno anche degli amministratori della società, hanno ridato decoro alla nostra città, che non percepiscono lo stipendio da mesi per le difficoltà finanziarie e burocratiche del nuovo Comune. Che fine hanno fatto i capigruppo consiliari del comune di Corigliano Calabro che hanno sostenuto questo tipo di fusione arrivando addirittura a boicottare i lavori consiliari? Che fine ha fatto quel politico rossanese che presenziava nel pubblico, durante i lavori consiliari aventi ad oggetto l’atto di impulso alla fusione, cercando di intimidire i consiglieri comunali? Che fine ha fatto quell’educatissimo professionista rossanese che a mezzo di comunicati stampa si permetteva finanche di insultare i cari estinti del Sindaco e del sottoscritto? Sono ancora tutti impegnati a festeggiare la fusione dei due comuni? Invito tutti costoro ad uscire dal letargo e a interessarsi delle difficoltà enormi che sta attraversando il nuovo Ente. Infatti, sono a rischio ormai gli stipendi dei dipendenti comunali, è a rischio il pagamento della fornitura elettrica per l’illuminazione pubblica, è a rischio l’utilizzo delle utenze telefoniche ed internet dell’apparato amministrativo comunale, già oggetto di distacco, nei giorni scorsi, per il mancato pagamento delle fatture, è a rischio la gestione amministrativa dell’ente anche per la l’Amministrazione che sarà eletta alle prossime elezioni, per una nube che avvolge i numeri finanziari del comune di Rossano che, a quanto pare, continua a nascondere spese e spesuccie sostenute in libertà negli ultimi anni. Ci troviamo dinanzi agli uffici di Corigliano depotenziati, a personale in quiescenza che non viene sostituito, a responsabili che ottengono il nulla osta per trasferirsi altrove, al settore manutentivo azzerato. Ma tutto quanto sopra sembra non interessare ai fusionisti della prima e dell’ultima ora. Penso che il problema debba essere affrontato seriamente, per non incorrere in un probabilissimo dissesto finanziario del nuovo Ente, magari prendendo spunto dalle missive che il Sindaco Geraci ha inviato a S.E. dott. Bagnato negli ultimi tempi.
Avv. Pasquale MAGNO - Ex presidente del Consiglio Comunale di Corigliano Cal