Consegnato nelle ultime ore il voluminoso fascicolo che ricostruisce tutte le fasi oscure della misteriosa chiusura del tribunale di Rossano e i disagi derivanti dall’accorpamento al presidio di Castrovillari.

I componenti del Gruppo d’Azione della Verità ripongono fiducia in una forza politica (M5S) nuova che antepone nel programma elettorale la questione morale e lotta alla corruzione. Il “caso Rossano” rientra pienamente in una ipotesi di malcostume mai chiarita dagli organi dello Stato. Ancora oggi nessun rappresentante delle istituzioni o dell’amministrazione giudiziaria spiega le ragioni per le quali sia stato soppresso il tribunale di Rossano e non già il presidio di Paola o di Castrovillari, logisticamente meglio collegati a Cosenza. Che poi era originariamente lo spirito della norma, ossia, accorpare i tribunali ritenuti minori presso le sedi capoluogo di provincia. E invece si è preferito dare vita a una vera e propria stortura.  Tutti sono a conoscenza del famoso gioco delle “tre carte” e dell’alterazione di relazioni e a nulla sono valse le denunce politiche e giudiziarie sul tema. In sostanza il territorio jonico ha pagato lo scotto della carenza di protezioni politiche parlamentari, visione non solo deteriore ma anche anti costituzionale che all’art.67 sancisce il principio dell’interesse della Nazione e non dei singoli collegi.    L’errore enorme è dunque aver lasciato tracce e indizi inconfutabili. Le bugie d’altronde hanno le gambe corte! Il fascicolo consegnato all’on. Elisa Scutellà (portavoce M5S) contiene parti in cui si rinvengono stridenti contraddizioni tra quanto il gruppo di lavoro del Ministero della Giustizia (costituito nel settembre del 2013) attribuiva all’allora ufficio di presidenza del Tribunale accorpante secondo cui i locali del presidio di Castrovillari si ritenevano  “sovrabbondanti” e la recente comunicazione fatta pervenire ai propri iscritti dall’Ordine degli Avvocati di Castrovillari che, sulla base di indicazioni provenienti dall’ufficio di Procura e dall’ufficio di Presidenza del Tribunale,  informava dell’assegnazione di un incarico professionale al fine di “scongiurare qualsivoglia pericolo di emigrazione di settori dell’amministrazione giudiziaria al di fuori del Palazzo di Giustizia” in quanto gli attuali spazi  interni al tribunale di Castrovillari si rinvengono inadeguati (Castrovillari 12 marzo 2018). Delle due l’una: o si mentiva allora o si mente oggi! L’incontro tra la parlamentare e i rappresentanti del Gav è avvenuto in un clima cordiale e sereno. Il GaV ha ribadito il supporto a quelle forze politiche istituzionali che dimostrano coraggio nell’intraprendere azioni di sostegno a una battaglia di civiltà democratica. Restituire il maltolto significa ridare credibilità agli apparati dello Stato. Il Gav ha consegnato alla rappresentante del M5S, componente della commissione Giustizia della Camera dei Deputati, il fascicolo contenente i due dossier depositati presso il Consiglio superiore della Magistratura, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e la memoria notificata all’Ufficio di Presidenza della Corte Costituzionale.           

                                                                  

Gruppo D’Azione per la Verità

 

 

 

 

 

   

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