L’indennità è la stessa. I destinatari anche: i circa 1.400 calabresi infettati dal virus dell’epatite o dell’Hiv per trasfusioni errate, interventi chirurgici errati o infortuni sui luoghi di lavoro, per lo più cliniche ed ospedali.
Eppure, gli enti che procedono alla liquidazione sono due: per alcuni la Regione, per altri il ministero della salute. Risultato? Ritardi pesanti per qualcuno, più lievi per il resto, con una discriminazione perfino in questo. È uno degli aspetti messi in luce nell’interpellanza che il consigliere regionale Gianluca Gallo si accinge a depositare nel tentativo di ottenere chiarimenti, e soprattutto interventi risolutivi, a favore degli emotrasfusi e delle loro famiglie. L’iniziativa, che segue quella intrapresa ai primi di Marzo «ma senza che il governo regionale si preoccupasse di adottare le necessarie misure», ricorda l’esponente della Cdl, «si rende necessaria per evitare l’insorgere di confusione con conseguente sottovalutazione della questione, come accaduto negli ultimi giorni anche a seguito di dichiarazioni imprecise e potenzialmente fuorvianti». Il problema, afferma Gallo, «non risiede solo nel ritardo col quale la Regione provvede al pagamento dell’indennità, che di norma dovrebbe avvenire con cadenza bimestrale entro il giorno 10 del mese successivo. Il guaio è che detta situazione è originata dall’esiguità del personale che si occupa del settore e di queste pratiche. Un’assurdità, se si considera che quelle somme, di per sé scarne, sono l’indispensabile sostegno a fronte di spese mediche alquanto onerose». Inevitabile richiedere «l’intervento immediato della giunta regionale, perché potenzi gli organici e si attivi per evitare le disparità che insorgono dall’essere le indennità liquidate per metà dalla Regione e per il resto direttamente dal ministero: occorre procedere ad un’unificazione delle procedure, avanzando proposta in tal senso in sede di Commissione Stato-Regioni, così da poter ovviare, eventualmente, anche alle inefficienze nostrane». Alla giunta regionale Gallo chiede anche «un formale impegno a far sì che entro il 10 Maggio abbia luogo anche la liquidazione della seconda tranche dell’importo dovuto a titolo di adeguamento dell’indennità agli indici Istat». Sollecitata, inoltre, «una forte presa di posizione nei confronti del Governo affinchè si definisca la questione della rivalutazione, si ottenga il passaggio dalla liquidazione bimestrale a quella mensile e si valuti la possibilità di addivenire ad un aumento dell’indennità, come già richiesto alla ministra Lorenzin, portandola dagli attuali 750 euro ad 800 euro: è una risposta doverosa a persone alle quali, per errori e negligenze, lo Stato ha rubato la vita».
Avv. Gianluca Gallo - Consigliere regionale della Calabria