Non categorizzato
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 8427
Il bilancio consuntivo che sabato 22 aprile alle ore 10 sarà discusso, e sicuramente approvato, in consiglio comunale è al centro del nuovo intervento dell’ex assessore al bilancio, Enzo Claudio Gaspare Siinardi, il quale affronta il tema partendo da quanto sostenuto dal sindaco Geraci in un recente comunicato stampa dove, tra l’altro, il primo cittadino affermava: “dati complessivi molto positivi che sanciscono definitivamente la fuoriuscita dell’Ente da una lunga e complessa fase critica dal punto di vista finanziario”. Per Siinardi queste parole sono interessanti, “Se solo fosse vero. – aggiunge sarcasticamente l’ex assessore - Poi, però, leggendo anche solo distrattamente i dati ufficiali pubblicati dalla stessa Amministrazione Geraci sul sito dell’Ente (e che devono essere pubblicati per forza come obbligo di legge, per fortuna) si evincono numeri e fatti – secondo Siinardi- diametralmente opposti a quelli che Geraci e compagnia vorrebbero “dare a bere” ai coriglianesi come grappino postprandiale. Della enorme mole di debiti con le istituzioni finanziarie contratta da Geraci in 4 anni ho già detto ma, in questa sede, vorrei riepilogarli brevemente. Quando è arrivato Geraci, a giugno 2013, il comune aveva più o meno 23 milioni di debiti. Ad oggi, quasi 4 anni dopo, il comune ha almeno 40 milioni di debiti tra mutui, prestiti ed anticipazioni di liquidità. Molti di questi indebiteranno il comune per i prossimi 30 anni. Ciò significa che le prossime 6 amministrazioni comunali, almeno fino al 2044, dovranno pagare anno per anno i debiti che ha fatto Geraci. E che il comune con Geraci si sia indebitato fino al collo è ampiamente cristallizzato negli stessi bilanci consuntivi approvati dall’Amministrazione e pubblicati sull’albo pretorio. Ma oltre ad essere sommerso da decine di milioni di euro di debiti per mutui ed anticipazioni di liquidità, con Geraci, - prosegue Siinardi - il comune sta dimostrando di essere anche un “cattivo pagatore” nei confronti delle ditte fornitrici private dell’Ente. E la cosa è di certo strana visto come Geraci si vanti in continuazione di avere “risanato” le casse comunali ed avere superato lo stato di dissesto (ma quando?). Il problema, di fatto, è che tutti i comunicati stampa in cui Geraci canta vittoria, strombazzando a spese nostre risultati mai raggiunti, non sono mai, e dico mai, accompagnati da nemmeno uno straccio di documento ufficiale che attesti e corrobori quello che afferma il sindaco (guarda caso). A marzo 2017, l’Amministrazione Geraci doveva pagare quasi 30 milioni di euro di arretrati suddivisi in oltre 3300 determinazioni di impegno di spesa verso i diversi fornitori dell’Ente. Di questi, ben 7,9 milioni sono debiti relativi al solo anno 2016 i quali non sono stati pagati nell’anno precedente e quindi sono stati riportati all’anno successivo come residuo. Strano che non siano stati pagati nemmeno in parte nonostante l’avvenuto “risanamento” e viste le montagne di milioni di euro che Geraci dice di avere in cassa. Allora ci si chiede, in prima battuta, Geraci dove andrà a prendere tutti questi soldi per pagare le decine di milioni di euro di mutui e anticipazioni di liquidità e le decine di milioni di euro di debiti verso i fornitori privati? E’ molto probabile che finirà per fare altri debiti su debiti. Sempre che il Consiglio Comunale non venga sciolto prima. Che la situazione dei pagamenti del comune sotto la guida Geraci sia un totale disastro è ben cristallizzata nei documenti pubblicati sul sito istituzionale del comune dove si potrà notare come il tempo medio dei pagamenti nell’ultimo trimestre del 2016 abbia raggiunto e superato gli oltre 222 giorni di media ponderata. Tradotto in parole povere significa che il comune guidato da Geraci – è l’analisi di Siinardi - sta pagando i fornitori mediamente a distanza di 7 mesi e mezzo. Semplicemente perché il comune i soldi per pagare puntualmente le fatture non ce li ha. E se mai dovesse averceli, allora bisognerebbe chiedersi come mai pur avendo i soldi non liquida in tempo le ditte private. Delle due, l’una. E forse sono queste appena elencate le fattispecie alle quali si riferiscono nel comunicato quando parlano del Comune di Corigliano, addirittura, “come un riferimento esemplare su scala nazionale”. Evidentemente si riferiscono al fatto che il comune di Corigliano è una delle rarissime città su “scala nazionale” ad avere ricevuto la “visita di cortesia” di ben due Commissioni d’accesso consecutive inviate dalla Prefettura (la prima con Geraci Consigliere Comunale e la seconda con Geraci Sindaco), ad avere incrementato il debito del Comune del 70% in 4 anni, a pagare i fornitori a 7 mesi e mezzo eccetera, eccetera, eccetera, eccetera. Bene. Bravi. Bis. E’ del tutto evidente come la proiezione economico-finanziaria dell’Ente sia quanto mai indirizzata al dissesto. Così come è del tutto evidente come sia necessario, arrivati a questo punto, informare debitamente la Corte dei Conti Romana e la Sezione Catanzarese dei tali e tanti “eccellenti risultati” conseguiti dall’Amministrazione Geraci in questi 4 anni”.
La Redazione
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 8297
«La proposta di legge della giunta regionale numero 229/10, approvata con delibera numero 138 del 7 aprile 2017, se da un lato sblocca positivamente l’attività concessoria nel caso di mancato approvazione del piano comunale della spiaggia da parte dei Comuni, dall’altro introduce alcuni elementi normativi inaccettabili oltre che costituzionalmente illegittimi». Lo dice Antonio Giannotti, presidente del Sib (Sindacato italiano balneari) Calabria, che aderisce a Confcommercio. «Al comma 4 dell’articolo 1, infatti – spiega Giannotti –, si esclude un indennizzo nel caso di revoca delle concessioni demaniali rilasciate nelle more dell’approvazione dei Pcs (Piano comunali spiaggia, ndr) nel caso di contrasto con il piano medesimo, mentre al comma secondo dell’articolo 2 si esclude ogni possibile proroga delle concessioni in essere oltre a quella contenuta nell’articolo 1 comma 18 della legge numero 25 del 26 febbraio 2010. È emblematico come, in un momento come questo di incertezza per il settore delle imprese balneari italiane, si voglia penalizzare a priori tutta la categoria che costituisce, da sempre, il “fiore all’occhiello” dell’offerta turistica e una risorsa formidabile, sia dal punto di vista economico che occupazionale, per la nostra regione». Questo il parere di Giannotti: «Siffatte esclusioni, sia dell’indennizzo che di una ulteriore proroga, invadono una competenza per materia che è esclusiva dello Stato (ex art. 117 comma secondo lettera e). La Regione Calabria non può, infatti, disciplinare ciò che, invece, compete allo Stato in ordine sia al riconoscimento di un indennizzo sia di eventuali ulteriori estensioni della scadenza delle concessioni demaniali marittime». «A tal proposito – continua il presidente del Sib – giova ricordare che è iniziato presso la VI e X Commissioni della Camera dei deputati l’iter legislativo sul Ddl 4302 che prevede la delega al Governo per una riforma organica della disciplina sulle concessioni demaniali marittime. Così come è importante sottolineare che proprio nella giornata di ieri si è tenuta la riunione congiunta delle Commissioni turismo e demanio della Conferenza delle Regioni che si è conclusa ribadendo, all’unanimità, il sostegno di tutte le Regioni italiane verso le imprese balneari». «Riteniamo – conclude Giannotti – che le su esposte disposizioni della proposta di legge regionale contraddicono questa manifestazione di volontà politica e ingenerano ulteriore incertezza nel settore della balneazione attrezzata. Tutto questo certamente non aiuta il turismo e lo sviluppo economico della Calabria. Confidiamo, pertanto, che il consiglio regionale in occasione del loro esame abroghi tali norme inopportune e costituzionalmente illegittime. La giunta, poi, ha agito senza nessun confronto con i rappresentanti di categoria, cosa del tutto inusuale, in quanto, sempre in passato, anche su questioni di minore impatto, il confronto e la concertazione ci sono state».
La Redazione
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 10165
Ennesimo colpo di scena sull’assegnazione delle farmacie in Calabria tramite pubblico concorso. Il Consiglio di Stato, sezione terza, con l’ordinanza 1690/2017 pubblicata nella giornata di venerdì, ha ritenuto di dare efficacia alla graduatoria precedentemente pubblicata e sospesa dal Tar Calabria. I giudici amministrativi di secondo grado hanno dato, quindi, ragione alla ricorrente la dottoressa Viviana Bartella, difesa dagli avvocati Ettore e Federico Jorio, ordinando alla Regione di adempiere a tutti gli atti necessari all’assegnazione delle nuove sedi. Il tutto a vantaggio della migliore distribuzione, sul territorio, delle farmacie. A novembre dello scorso anno i giudici amministrativi del capoluogo avevano accolto il ricorso presentato da due partecipanti esclusi dall’assegnazione delle 79 farmacie messe a bando dalla Regione. Secondo quanto affermava nel provvedimento il presidente del Tar Calabria, Vincenzo Salomone, «l'inclusione, nel bando di concorso per titoli ed esami per il conferimento di sedi farmaceutiche, della (sola) maggiorazione del 40% del punteggio per l’attività professionale a favore di farmacisti rurali, presenta verosimili profili di illegittimità per contrasto con l’articolo 9 l. 8 marzo 1968, numero 221, che, in quanto “lex specialis”, per i principi di gerarchia-specialità, consente il superamento di tale punteggio massimo complessivo disponibile per ciascun commissario». A detta del magistrato, l’assegnazione delle farmacie avrebbe creato «una condizione di danno grave e irreparabile» per i ricorrenti. Tesi sconfessata dal Consiglio di Stato, secondo cui «nel bilanciamento dei contrapposti interessi, appare prevalente, allo stato, quello alla sollecita conclusione della fase di assegnazione delle nuove sedi a vantaggio della migliore distribuzione sul territorio del servizio farmaceutico». L’ordinanza emanata a Roma sarà ora trasmessa al Tar Calabria per la fissazione dell’udienza di merito.
La Redazione
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 8044
La macchina organizzativa gira a pieno regime in vista dello spettacolo teatrale “I cinque linguaggi dell’amore” di Pierluigi Bartolomei in programma il prossimo 29 aprile presso il teatro Metropol di Corigliano e il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza. Uno spettacolo che si preannuncia accattivante ma nello stesso tempo interessante, in quanto verrà affrontato in tutte le sue sfaccettature il delicato ma attualissimo tema della famiglia, questa importantissima componente della società che sta attraversando momenti molti difficili e particolari. Lo spettacolo teatrale del prossimo 29 aprile, molto apprezzato fin qui da varie platee italiane, avrà il grosso merito di stimolare positivamente il dibattito attorno alla famiglia. La serata è stata voluta dall’Accademia dei fiumi, associazione senza scopo di lucro, che ha deciso di devolvere il ricavato della iniziativa al progetto Saxum ed alla Caritas Diocesana. “Non posso che esprimere tutta la mia ammirazione – afferma don Gino Esposito assistente unitario dell’Azione Cattolica Diocesana – nei confronti dell’Accademia dei fiumi per questa iniziativa con finalità davvero nobili. Non è facile di questi tempi trovare associazioni che profondono tutto il loro impegno nella raccolta di fondi per aiutare chi ha bisogno. Mi auguro che la serata del 29 aprile possa incontrare il favore della gente, io sono fiducioso – conclude don Esposito – perché i coriglianesi, ma un po’ tutti i calabresi rispondono sempre in maniera positiva alle iniziative a sfondo benefico”. Sulla manifestazione del 29 aprile prossimo abbiamo sentito anche la Presidente diocesana dell’Azione Cattolica, Achiropita Calarota: “Impegnarsi a fondo per aiutare chi quotidianamente si prodiga per aiutare l’altro che versa in condizioni difficili – afferma la Calarota – è un gesto di grande valore cristiano. Ecco perché voglio esprimere il mio apprezzamento non confronti dell’Associazione Accademia dei fiumi per questa lodevole e significativa iniziativa. Io sono convinta che all’origine dei buoni frutti ci sono sempre delle buone radici. Che la gente – conclude la presidente – raccolga in maniera consistente lo splendido messaggio di solidarietà che è stato lanciano dell’associazione”.
Giacinto De Pasquale
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 8361
Perché quei debiti per oltre 194 mila euro che il consiglio comunale non riconobbe nel novembre del 2013, invece, sono stati riconosciuti nel 2016 ? E’ l’interrogativo che il consigliere comunale, Francesco Sapia, a nome del Movimento 5 Stelle ha rivolto nella giornata di ieri al sindaco, al presidente del consiglio comunale, al segretario comunale, all'assessore al bilancio e ai componenti il collegio dei revisori contabili. “Il consiglio comunale di Corigliano Calabro – si legge nel testo dell’interrogazione presentata da Sapia - nella seduta del 27 novembre 2013, riunito per determinarsi sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio contratti dal settore manutentivo, riteneva di fare proprio il parere del Collegio dei Revisori Contabili, riconoscendo con la deliberazione n. 60/2013 debiti basati su fatture per un totale di € 910.356,49, ma non riconoscendo invece altri debiti per una somma di € 194.209,28; il non riconoscimento delle somme suddette originava da una serie di osservazioni poste appunto dal Collegio dei Revisori Contabili, il quale rilevava irregolarità e lacune nella documentazione giustificativa; si elencano in particolare alcune delle irregolarità rilevate nella documentazione esaminata: "non si ravvisano le comunicazioni prescritte dalla normativa", "totale assenza di documentazione tecnica e/o qualsivoglia constatazione sul riscontro della regolarità dei lavori”, “discrepanza tra il valore presumibile dell'importo del servizio, espresso nell'ordinanza, e l'importo della fattura emersa dal fornitore", "assenza dei preventivi nonché di qualsivoglia tecnica utile a comprovare la corretta esecuzione del lavoro", "le prestazioni effettuate non rientrano nel periodo rìcompreso in determina", "mancanza del provvedimento autorizzatorio da parte del responsabile di settore", “illeggibilità della firma in dichiarazione”. Nonostante l'eloquente parere non favorevole espresso nel 2013 dal collegio dei revisori, e il mancato riconoscimento dei debiti in parola che ne scaturì, nell'anno 2016 – prosegue il testo della interrogazione - la Giunta comunale riteneva di dover nuovamente sottoporre al consiglio comunale il riconoscimento di tali debiti a distanza di tre anni; questa volta, i responsabili dei settori Manutenzione, Viabilità, idrico integrato, Ambiente e Finanziario, nonché il nuovo Collegio dei Revisori Contabili, accordavano parere favorevole al riconoscimento di quegli stessi debiti che solo tre anni prima non erano stati riconosciuti a causa delle irregolarità di cui sopra; sulla base di tali pareri, questa volta il consiglio comunale, con deliberazione n. 34/2016, approvava il riconoscimento dei debiti suddetti, seppur con i soli voti della maggioranza consiliare (quattordici) e con ben otto voti contrari”. Alla luce di ciò il consigliere Sapia interroga il sindaco al fine di conoscere: “le ragioni che hanno indotto la Giunta a presentare nuovamente al consiglio comunale il riconoscimento della legittimità di quegli stessi debiti fuori bilancio non riconosciuti nel 2013”.
Giacinto De Pasquale
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 8304
Il comune attraverso una nota stampa ha fornito i numeri dettagliati del 12 sbarco di migranti avvenuto nel porto di Corigliano nel primo pomeriggio di mercoledì scorso. Sono 309, di cui 278 uomini 31 donne, di queste 7 in stato di gravidanza e 22 minori non accompagnati (4 ragazze e 18 ragazzi). Affidati, come previsto dalle norme al comune, sono rimasti 14 minorenni incluse le 4 ragazze che potranno riceve assistenza anche dal centro anti violenza cittadino. Gli altri sono stati trasferiti nelle uniche due strutture che hanno confermato la disponibilità: 5 a Cropani (Catanzaro) e 3 a Rossano. I migranti sono stati rifocillati appena sbarcati e subito dopo sono iniziate le operazioni di trasferimento verso Puglia, Lombardia, Campania e Veneto. I minori rimasti a Corigliano sono stati visitati ieri. I migranti, provenienti da Gambia, Ghana, Libia, Nigeria, Senegal, Guinea Bissau, Mali, Niger, Palestina, Bangladesh, Costa D’Avorio, Somalia e Sudan, sono stati trasbordati da una nave di Save the children al largo dello stretto di Messina e sono arrivati a Corigliano nel primo pomeriggio di mercoledì 19. Sulla nave c’erano anche alcuni marocchini che saranno rimpatriati. Nei giorni scorsi, appena è stata comunicata la disponibilità, sono stati trasferiti 7 minori in un centro accoglienza ad Acquaformosa.
Giacinto De Pasquale
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 8074
VI Centenario dalla nascita di San Francesco di Paola, a conclusione del Giubileo dedicato al Patrono SABATO 22 APRILE, verrà scoperta una stele posta nel Bosco dell’Acqua, in contrada PRASTÌA come segno di devozione e amore verso il Santo al quale la comunità riconosce il miracolo dell’acqua compiuto durante la sua permanenza a Corigliano (1476-1478). A darne notizia è il Sindaco Giuseppe GERACI ricordando che con l’evento di sabato prossimo si darà inizio ai solenni festeggiamenti patronali del 2017 e si chiuderà un anno ricco di celebrazioni dedicate al Patrono. La stele marmorea realizzata a nome dell’Ordine dei Minimi e della Città da Padre Giovanni COZZOLINO, Parroco del Santuario, offerta in memoria dei genitori, va ad aggiungersi infatti alle due targhe già scoperta al Ponte Canale con sopra incise le due lettere che San Francesco scrisse da TOURS ai principi Sanseverino per il popolo coriglianese nel 1483 e nel 1486. Grazie a San Francesco Corigliano poté avere, per sempre, la prima condotta idrica e la parte opposta della Città poté goderne attraverso la costruzione del Ponte Canale che permise di portare il prezioso liquido nella zona del Castello Ducale. “…Un dì si pose in viaggio verso colà. E pervenuto sulla cima alla montagna, alla vista dell’acqua la benedisse, e di poi gli comandò nel nome di Gesù che il seguitasse. Udito dal sordo ruscello tal ordine, abbandonò il corso naturale, fe gli diede obbediente, seguace per la traccia che le additava col suo bastone…”. Così Padre Isidoro TOSCANO racconta il miracolo. Alle ORE 17, l’Amministrazione Comunale e la Comunità dei Minimi di Corigliano Calabro, alla presenza delle autorità civili, procederanno alla scopertura della stele che commemorerà il miracolo dell’acqua fatto da San Francesco quando i costruttori del suo Santuario erano in difficoltà per mancanza d’acqua. Oltre a celebrare il VI Centenario dalla nascita del Patrono, il 2016 è stato anche l’anno di alcuni eventi giubilari propri della Città: il 540° anniversario dell’arrivo a Corigliano del Santo che vi soggiornò due anni, fondò la Quarta Casa e operò prodigi; il 180° della elevazione a Patrono dopo i tremendi eventi sismici del 25 aprile 1836 ed il 40° anniversario dei restauri apportati al Romitorio di “Sambrancischiellj”, dimora prescelta dall’Uomo di Dio in Città. Con l’evento di SABATO 22 APRILE si concluderanno i festeggiamenti iniziati lo scorso anno con l’intitolazione dell’arteria che collega Piazza del Popolo al Santuario a SAN FRANCESCO DI PAOLA E DEI MINIMI; la riaccensione da parte del Sindaco della Lampada Votiva che arde sul Sacro Sasso utilizzato come guanciale ed il Consiglio Comunale (il 25 aprile 2016) che ha confermato l’atto deliberativo emanato il 28 aprile 1836 dal Decurionato sotto la presidenza dell’allora Sindaco Domenico SOLAZZI CASTRIOTA.
(Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying - 345.9401195)
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 9026
Tradizionale fiera Schiavonea, è vietato esporre e vendere bestiame sul territorio comunale per evitare il prorogarsi di malattie.
È quanto contenuto nell’ordinanza sindacale emanata questa mattina, giovedì 20 aprile.
L’atteso evento della tradizione, come ogni anno, si terrà la prima domenica del mese di Maggio.
(Fonte: Lenin MONTESANTO –Comunicazione & Lobbying - 345.9401195)
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 8583
FUOCHI DI SAN MARCO 2017, condividere ogni iniziativa utile a valorizzare e comunicare, nel territorio e nella regione, la natura storica dell’evento dell’evento. Adottare, in sinergia, ogni azione necessaria a tutelare e preservare e preferire, prima durante e dopo lo svolgimento annuale dell’evento (24 aprile), la sua natura identitaria, con particolare attenzione alle produzioni locali ed alle eccellenze enogastronomiche. Far diventare i FUOCHI DI SAN MARCO un evento annuale di riferimento regionale ed extraregionale di promozione della memoria storica, delle tradizioni locali, dell’enogastronomia di qualità territoriale e calabrese e dei turismi. Sono, questi, gli obiettivi del protocollo tra l’Amministrazione Comunale, COLDIRETTI – Rossano, Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di zona ed il Convivium SLOW FOOD Pollino – Sibaritide Arberia. L’intesa PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELL’IDENTITÀ STORICA E PER LA PROMOZIONE TURISTICA DEI FUOCHI di SAN MARCO NEL CENTRO STORICO DI ROSSANO è stata firmata nei giorni scorsi, in occasione della presentazione ufficiale della 181esima edizione dell’evento, ospitata nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, tra il vicesindaco ed assessore al turismo Aldo ZAGARESE, il responsabile di zona di COLDIRETTI Gino VULCANO, la responsabile di sede della CIA Patrizia CRUCELI e il segretario della Condotta territoriale Slow Food Cesare ANSELMI. Il progetto – ha spiegato ZAGARESE nel corso della conferenza stampa di presentazione – è quello di privilegiare, all’interno del perimetro del centro storico, nel corso della serata, le sole produzioni agroalimentari ed artigianali locali e d’eccellenza, anche attraverso la collaborazione con le associazioni di categoria; riservando – ha precisato – l’area esterna del Traforo ad ogni altra forma di ambulantato con produzioni non locali o territoriali. Per governare sia la crisi economica che lo spopolamento di aree interne, borghi e città d’arte in particolare – si legge nel Protocollo – occorre promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori attraverso il ritorno manageriale alla terra e la riscoperta e rivitalizzazione dei centri storici soprattutto da parte delle nuove generazioni, l’utilizzo responsabile e durevole delle risorse naturali locali e l’investimento ragionato e lungimirante nel complessivo patrimonio culturale ed identitario, a partire da quello agroalimentare ed enogastronomico. La valorizzazione dei propri marcatori e la comunicazione del cosiddetto terroir rappresentano al tempo stesso – si prosegue nel documento – una delle leve strategiche per consolidare l’appeal emozionale e quindi il successo anche economico delle destinazioni turistiche locali. La valorizzazione e promozione, all’interno (turismo di prossimità) ed all’esterno, delle produzioni e delle eccellenze enogastronomiche sono le premesse per una sempre maggiore sovranità alimentare dei territori, con effetti positivi oltre che sulla salute anche sull’economia locale ed in generale sulla qualità della vita. Il reale valore turistico aggiunto degli eventi della tradizione, essi stessi marcatori identitari di una località e di un’area, è rappresentato – così conclude la premessa del Protocollo – dalla capacità di attrarre ed emozionare l’ospite attraverso la condivisione di esperienze autentiche ed uniche, date dai beni culturali al paesaggio, dall’enogastronomia all’artigianato, etc.
(Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying - 345.9401195)
- Dettagli
- Categoria: Non categorizzato
- Visite: 7972
FUOCHI DI SAN MARCO 2017, condividere ogni iniziativa utile a valorizzare e comunicare, nel territorio e nella regione, la natura storica dell’evento dell’evento. Adottare, in sinergia, ogni azione necessaria a tutelare e preservare e preferire, prima durante e dopo lo svolgimento annuale dell’evento (24 aprile), la sua natura identitaria, con particolare attenzione alle produzioni locali ed alle eccellenze enogastronomiche. Far diventare i FUOCHI DI SAN MARCO un evento annuale di riferimento regionale ed extraregionale di promozione della memoria storica, delle tradizioni locali, dell’enogastronomia di qualità territoriale e calabrese e dei turismi. Sono, questi, gli obiettivi del protocollo tra l’Amministrazione Comunale, COLDIRETTI – Rossano, Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di zona ed il Convivium SLOW FOOD Pollino – Sibaritide Arberia. L’intesa PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELL’IDENTITÀ STORICA E PER LA PROMOZIONE TURISTICA DEI FUOCHI di SAN MARCO NEL CENTRO STORICO DI ROSSANO è stata firmata nei giorni scorsi, in occasione della presentazione ufficiale della 181esima edizione dell’evento, ospitata nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, tra il vicesindaco ed assessore al turismo Aldo ZAGARESE, il responsabile di zona di COLDIRETTI Gino VULCANO, la responsabile di sede della CIA Patrizia CRUCELI e il segretario della Condotta territoriale Slow Food Cesare ANSELMI. Il progetto – ha spiegato ZAGARESE nel corso della conferenza stampa di presentazione – è quello di privilegiare, all’interno del perimetro del centro storico, nel corso della serata, le sole produzioni agroalimentari ed artigianali locali e d’eccellenza, anche attraverso la collaborazione con le associazioni di categoria; riservando – ha precisato – l’area esterna del Traforo ad ogni altra forma di ambulantato con produzioni non locali o territoriali. Per governare sia la crisi economica che lo spopolamento di aree interne, borghi e città d’arte in particolare – si legge nel Protocollo – occorre promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori attraverso il ritorno manageriale alla terra e la riscoperta e rivitalizzazione dei centri storici soprattutto da parte delle nuove generazioni, l’utilizzo responsabile e durevole delle risorse naturali locali e l’investimento ragionato e lungimirante nel complessivo patrimonio culturale ed identitario, a partire da quello agroalimentare ed enogastronomico. La valorizzazione dei propri marcatori e la comunicazione del cosiddetto terroir rappresentano al tempo stesso – si prosegue nel documento – una delle leve strategiche per consolidare l’appeal emozionale e quindi il successo anche economico delle destinazioni turistiche locali. La valorizzazione e promozione, all’interno (turismo di prossimità) ed all’esterno, delle produzioni e delle eccellenze enogastronomiche sono le premesse per una sempre maggiore sovranità alimentare dei territori, con effetti positivi oltre che sulla salute anche sull’economia locale ed in generale sulla qualità della vita. Il reale valore turistico aggiunto degli eventi della tradizione, essi stessi marcatori identitari di una località e di un’area, è rappresentato – così conclude la premessa del Protocollo – dalla capacità di attrarre ed emozionare l’ospite attraverso la condivisione di esperienze autentiche ed uniche, date dai beni culturali al paesaggio, dall’enogastronomia all’artigianato, etc.
(Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying - 345.9401195)
- CORIGLIANO: E' giunta nel porto la nave con 309 migranti.
- CAMPETTO EX CAVALLERIZZA ALLA PARROCCHIA- SOCIALE, IN USO GRATUITO PER 2 ANNI- DECORO,GERACI RINGRAZIA I VOLONTARI
- Corigliano: Cataldo Russo "La borghesia si indigni"
- S.S.106: LE EVIDENTI RESPONSABILITÀ DI UN FALLIMENTO TOTALE
- DONAZIONE DI DUE LETTINI VISITE AL REPARTO DI ONCOLOGIA DELL’OSPEDALE DI ROSSANO
- CORIGLIANO: Oggi altro sbarco di migranti