La prima commissione Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale, presieduta dal consigliere Franco Sergio, ha esaminato tutti i punti all’ordine del giorno della seduta odierna.
Dopo un excursus sull’iter seguito rispetto alla proposta di legge n.182/10^ (d’iniziativa del consigliere Giuseppe Graziano) per la “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano", il presidente dell’organismo consiliare Franco Sergio - «dopo aver fatto riferimento ai nove emendamenti a sua firma presentati ed aver assunto l’impegno di accogliere sia i suggerimenti tecnici dell’ufficio Legislativo che gli illuminanti spunti del vicepresidente Viscomi al fine di rendere il Testo più adeguato alla nuova architettura istituzionale che la fusione stessa andrà a determinare» - ha deciso di aggiornare i lavori sul punto, procedendo nella prossima seduta all’audizione dei sindaci di Rossano e Corigliano e del Comitato 100 Associazioni che hanno fatto richiesta di essere ascoltati dalla Commissione prima dell’approvazione del testo. Da parte sua, il vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi ha dichiarato che ritiene opportuno formulare la posizione della Giunta una volta che saranno svolte le audizioni e dopo aver approfondito alcuni aspetti sottolineati dall’ufficio Legislativo. Il presidente Sergio ha quindi relazionato sulla proposta di legge n.237/10^ di iniziativa del consigliere Domenico Bevacqua recante: "Modifiche alla legge regionale 12 agosto 2002, n. 34 (Riordino delle funzioni amministrative regionali e locali)". «Con la presente proposta - ha spiegato Sergio - che s’inquadra nel processo, sancito dalla legge Delrio, di radicale ridefinizione strutturale e nazionale del sistema delle autonomia locali, in particolare per quanto riguarda le Province - s’intende proseguire nell’opera di adeguamento, ampliando, nello specifico, le funzioni e i compiti amministrativi dei Comuni, attualmente in capo alle Province in merito a: contributi ad organizzazioni di volontariato e alle cooperative sociali; finanziamenti per la realizzazione dei corsi di formazione degli operatori dei servizi sociali; contributi per la gestione degli asili-nido comunali; autorizzazione agli svincoli di destinazione degli asili-nido comunali e gestione della quota del fondo nazionale per le politiche sociali. La ratio sottesa a questa iniziativa legislativa - ha proseguito - è quella di attribuire ai Comuni alcune funzioni che si prestano ad essere esercitate al livello istituzionale di maggiore prossimità al cittadino, previa intesa con la Regione, che provvede a determinare criteri e modalità ed alla quale restano riservate, per ragioni di unitarietà, le funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo». Sul punto, il professore Viscomi ha dichiarato: «Le questioni poste all’attenzione dal progetto di legge in esame rivestono grande centralità e rientrano in un quadro molto più generale sul quale è opportuno che il consiglio regionale, e la prima commissione, in modo particolare, facciano da propulsore per ridefinire i rapporti tra Regioni, Province, Comuni e Città metropolitana; per sollecitare un ripensamento della geografia amministrativa sul “chi deve fare cosa e con quali risorse”; per collegare le nostre questioni alle questioni più generali che stanno travagliando l’assetto istituzionale del Paese in quest’ultimo periodo. Il tema del regionalismo differenziato - ha evidenziato il vicepresidente della Giunta regionale - è un punto essenziale che rinvia ad una domanda di fondo: qual è il senso delle Regioni in questo momento, in questo contesto storico ed economico». «Su questi temi - ha detto Antonio Viscomi - la Calabria può giocare una partita importante. A tal fine - ha concluso - insisterò presso la Conferenza delle Regioni per organizzare proprio in Calabria un secondo seminario itinerante per riportare ad una connessione tra la periferia e il centro su temi che condizioneranno la nostra vita per tutti gli anni futuri». Dopo un ampio confronto con il contributo dei consiglieri Domenico Battaglia, Giovanni Arruzzolo, Giovanni Nucera ed Arturo Bova, il presidente Sergio ha dichiarato che si procederà con l’audizione del consigliere proponente e che saranno aperti i termini per la presentazione degli emendamenti, sottolineando «l’importanza di approfondire questa tematica di estrema rilevanza, nella consapevolezza che l’iter avviato necessita non tanto di una velocizzazione quanto di una riflessione attenta e seria». Altro punto al vaglio dell’organismo consiliare la proposta di legge n.294/10^ di iniziativa del presidente della Commissione Franco Sergio recante: "Rafforzamento del Comitato dei garanti di cui all'articolo 5 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 18 (Accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugianti e sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali)" in merito a cui, ha espresso «una valutazione positiva», Renato Gaspari, in rappresentanza del dipartimento Politiche sociali. «Con la presente proposta - ha spiegato Franco Sergio - si punta a rafforzare il compito del Comitato dei Garanti, mediante il riconoscimento di nuove funzioni per una più efficace tutela dei diritti dei rifugiati e delle persone bisognose di protezione internazionale e umanitaria, concorrendo alla tutela del diritto d’asilo e favorendo più efficaci interventi per l’accoglienza, l’integrazione sociale e la tutela di questi ultimi nonché dei loro familiari. Posto che i calabresi - ha concluso - sono persone che hanno nel proprio dna la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità come valore innato di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi».