Di Mario Gallina
Sono rimasto interdetto e stupito, nel leggere il comunicato degli 11 consiglieri comunali pro fusione titolato " al più presto le elezioni dei nuovi organismi democratici".
Interdetto perché la richiesta a me pare imprecisa se non proprio inappropriata, a cosa si riferivano gli undici unionisti? Alle elezioni che si dovranno tenere in esito della fusione? Quindi alle elezioni di sindaco e consiglio comunale unico? Bhe! chiedere al più presto l'elezione sembra un po' prematuro se non paradossale, visto che ancora siamo a "carissimo amico" del percorso e comunque ormai tutti sappiamo a memoria quanti e quali passaggi si dovrebbero fare prima di andare alle urne! Dico dovrebbero perché se è vero che siamo in Italia, e dell'Italia in Calabria, ne discende che una legge tutta made in Calabria, se mi permettete, qualche dubbio sull'iter, implicazioni, rispondenza ed incompatibilità ci può stare, senza fare lesa maestà, e non a caso ne siamo già alla seconda stesura! E ancora, chiedere a gran voce elezioni amministrative quando ancora non si è nemmeno dato vita in forma embrionale a formazioni e personale politico a scala appropriata, per presentarsi alle elezioni della città fondente! Oppure si può pensare che il discrimine politico per candidarsi sia semplicemente dichiararsi pro o contro la città unica, e che questo sia bastante per i cittadini di domani? Questo sembra veramente, per chi mastichi un po' di politica, una cosa fuori da qualsiasi realtà. Ma se non fosse questa la richiesta non capisco a quali altri organismi democratici si riferisse la pressante richiesta. Ma in verità un altro aspetto di questo comunicato ha attratto la mia attenzione. Il numero dei consiglieri: 11, un numero, visto le ultime vicissitudini politiche della maggioranza Geraciana che pone qualche interrogativo: Ma non era la maggioranza del consiglio ad essere pro fusione? E non era questa, la maggioranza che ha bloccato in consiglio il ritiro dell'atto d'impulso in consiglio, lasciando il Sindaco Geraci in brache di tela? I numeri però sono numeri e con i numeri si fanno i conti, ma qui i conti non tornano, perché 11 non è la maggioranza, e allora cosa succede? Che fine ha fatto la maggioranza? Possibile che la maggioranza unionista sia già svanita? Oppure non c'è mai stata e tutto si è sostanziato nella minaccia di una fantomatica maggioranza? Domande che restano senza risposte, anche perché visto la trasversalità delle appartenenze nel Consiglio Comunale di Corigliano si sarebbe dovuto prendere atto dell'esistenza una nuova maggioranza, quella unionista, ma che alla prima prova dei numeri che fa? Sparisce. Che materia difficile è la politica Coriglianese, quando pensi di aver capito qualcosa ti accorgi che niente è come sembra e tutto si rimette in discussione, non è mai dato sapere con certezza chi sta dove e chi fa cosa! Ma questo i Rossanesi lo sanno? Tuttavia questo con questo comunicato almeno una cosa a Corigliano per ora è certa: Gli undici consiglieri comunali firmatari del comunicato sono quelli favorevoli alla fusione ... o no?