La stesura del nuovo Statuto comunale, la Magna Carta della nascente Città di Corigliano-Rossano, dovrà essere un atto aperto, innovativo e condiviso da forze istituzionali, politiche e sociali.
Ma soprattutto dovrà tener fede a quanto previsto dalla Legge regionale 2/2018, istitutiva del municipio, e tenere in massima considerazione le aspirazioni e le esigenze della popolazione. È per i cittadini, per le aspettative delle nuove generazioni e per l’auspicato sviluppo di questo territorio che è stato avviato questo importante processo amministrativo e non per ritagliare, come spesso è successo in passato, spazi di potere localizzato tra le diverse forze politiche. Lo Statuto sarà prerogativa del nuovo Consiglio comunale. È questo l’appello del presidente nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, promotore della Legge regionale per la fusione di Corigliano-Rossano, rivolto a tutte le rappresentanze consiliari dei due municipi. La fusione è un progetto – dichiara Graziano – che si realizza nel tempo ed il suo successo non potrà e non dovrà dipendere dagli umori personali di questo o quel rappresentante istituzionale. E senza dubbio non potrà basarsi su atti partoriti fuori dalle regole stabilite. La stesura del nuovo Statuto comunale, proprio perché rappresenterà il binario sul quale dovrà muoversi e prendere velocità la nascente Città, non può essere ridotta all’elaborazione sommaria di un ristretto gruppo di persone, in tempi brevissimi, ma principalmente partorita prima della nascita stessa del Municipio. Serve concertazione e condivisione con tutti i protagonisti di questo processo: a partire dai cittadini per finire ai comitati e alle associazioni. Diversamente sarebbe un atto acefalo e inconcepibile. Chi approverebbe, tra l’altro, il nuovo Statuto? La Legge regionale 2/2018 è chiara e all’art. 6 recita testualmente che “gli organi del Comune Corigliano-Rossano, entro sei mesi dalla loro elezione, approvano lo Statuto Comunale”. E aggiunge “Lo statuto comunale valorizza e promuove… modelli di sviluppo ecosostenibile cui ispirare le politiche economiche, di marketing e sociali, anche mediante la previsione di apposite forme di partecipazione…”. Perché così tanta fretta, tra l’altro per stabilire ed inserire all’interno dell’Ordinamento nozioni che non sono previste dalla normativa regionale? Si deve lavorare per unificare, solidificare e rendere più forte due grandi realtà calabresi e non per dividerle! È stato questo lo spirito che ha ispirato la nascente terza Città della Calabria. Per l’impegno speso a servizio di una nobile causa mi sento moralmente tutore di questo processo e non posso consentire che vengano generati errori di fondo che possano compromettere il futuro della nascente realtà urbana. Colgo con piacere lo spirito di unitarietà che sta ispirando negli ultimi tempi la politica delle due comunità, ma sarò la sentinella contro ogni azione di sabotaggio o superficialità politica volta ad escludere la partecipazione dei cittadini. Confido, pertanto, nei buoni sentimenti che in questi giorni stanno portando i capigruppo consiliari di Corigliano e Rossano a riunirsi per lavorare attorno al progetto statutario ma li invito, piuttosto, ad attivarsi nell’ambito delle loro prerogative di Consiglieri uscenti, ad operare in modo sinergico per definire l'organizzazione amministrativa provvisoria del comune di nuova istituzione ed il relativo impiego del personale ad esso trasferito, non lasciando i Sindaci da soli nell’attuare questa scelta importante chiesta dalla Legge regionale.
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