Il nostro voto alle prossime politiche? Solo a gente di questo territorio, che abbia a cuore, in modo serio e credibile, il processo di fusione tra Corigliano e Rossano e tutte quelle questioni aperte di cui da decenni il comprensorio ionico-sibarita e della Sila Greca continuano a soffrire.
Non ci piegheremo a candidature piovute dall’alto, senza alcun legame con le nostre realtà. Oggi più che mai rivendichiamo con forza la presenza di nostri concittadini in Parlamento che vivendo nel territorio sappiano rappresentare al nuovo Governo tutta quella serie di esigenze e problematiche mai risolte e da cui parte la nascente terza città della Calabria. È quanto dichiara, con estrema fermezza, il capogruppo consiliare nonché massimo rappresentante del movimento Rossano Prima di Tutto lanciando un appello ai partiti che compongono la coalizione di Centro Destra affinché, nella pianificazione delle liste, sappiano indicare, scevri da ogni tipo di discriminazione o preconcetto, i migliori candidati del territorio per i collegi camerale e senatoriale di Corigliano-Rossano. Il prossimo 4 marzo – dice Antoniotti – si giocherà una partita politica storica, in Italia e principalmente in Calabria, per l’elezione del nuovo governo della nazione. Ci sono tutti i presupposti affinché il Centro Destra, nel quale il nostro movimento nasce e trova riferimento, possa diventare forza trainante per il Paese. Per fare questo bisogna, però, avere la lungimiranza di dare voce e rappresentatività a territori come la Sibaritide e la Sila Greca, nel cui contesto si sta realizzando la terza città più grande della Calabria. Quella fusione tra Corigliano e Rossano, tanto agognata dai cittadini di questo territorio e che, da allora Sindaco – ricordo a qualche smemorato - mi fregio di aver avviato con l’atto d’impulso votato all’unanimità dal Consiglio comunale, che oggi sta diventando cavallo di battaglia per le argomentazioni (solo quelle!) di tantissimi rappresentati politici ed istituzionali. Siamo in campagna elettorale – aggiunge il Capogruppo di RpT - però a molti, soprattutto tra consiglieri regionali e dirigenti di partito che oggi “spadroneggiano” sul tema della fusione, vorremmo chiedere se realmente conoscono i problemi di questa realtà urbana. O meglio, se hanno il coraggio di affrontare, aggredire e risolvere, con la stessa veemenza, le diverse criticità che attanagliano quest’area. Vorremo sapere perché non sostengono le battaglie per i lavori di ammodernamento dei megalotti 8 e 9 della Statale 106, perché non spendono una parola sul sistema trasporti che qui da noi è da terzo mondo, perché non portano all’attenzione del Consiglio e della Giunta regionale la denuncia di questo territorio per una rete ospedaliera e sanitaria ridotta al collasso? Perché nessuno ha il coraggio di dire che lo Spoke Corigliano-Rossano, così come strutturato ora è ormai inesistente? Dov’erano questi signori quando veniva chiuso il Tribunale o quando c’era da tracciare e rilanciare la strategicità del porto di Corigliano? Ascoltare lezioni accademiche sull’utilità e sulle funzioni della fusione da parte di qualche consigliere regionale fa venire l’orticaria, se poi non si muove un dito per garantire diritti e servizi ai cittadini. La fusione – ricorda Antoniotti – è ormai una realtà, sposata da rossanesi e coriglianesi che il 22 ottobre scorso si sono espressi chiaramente. Ed è stata quella una vittoria di tutti: della Politica, delle Istituzioni, dei Comitati e dei Cittadini che in sintonia hanno creduto nel progetto. Ribadisco questo perché nessuno può oggi, a risultato ottenuto, intitolarsi vittorie sparlando contro chi, come il sottoscritto, ha sostenuto questa nuova idea di riscatto per il territorio, promuovendolo da allora Sindaco e concretizzandolo oggi – conclude - da Consigliere comunale.
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