Il pentitismo, quale fenomeno collettivo, è una caratteristica protagonista di importanti tratti della storia italiana.
Ma la nuova sottoclasse, quella del Pentitismo della Fusione, è una variante che si sta verificando tipicamente delle nostro zone. Una delle pagine più corpose la sta scrivendo in questo senso, parte dell’Amministrazione Comunale di Rossano. Certo, sappiamo tutti benissimo che si può cambiare idea, ma da cittadini del Comune Nuovo, pretendiamo che le piroette vengano motivate chiaramente, e fino in fondo alla gente. Senza perbenismi, ipocrisie e giri di parole o atteggiamenti che sfiorano il ridicolo. Quali inconcludenti attese nelle anticamere istutuzionali di mezza Calabria. Il sindaco di Rossano si è speso, indiscutibilmente per la Fusione fino ad un certo periodo. E ci ha lealmente anche messo la faccia. Poi… Già qualche ora dopo il consiglio comunale di Corigliano di settembre in cui Giuseppe Geraci (uno che sul Pentitismo della Fusione ha scritto la Treccani…) non era riuscito a far revocare la delibera dal suo consiglio, il sindaco Mascaro, allarmato dal suo omologo, aveva iniziato a dare la sua diponibilità addirittura a spostare la data del referendum, chiamando di buon mattino a Catanzaro dove hanno pensato si trattasse di uno scherzo. E da allora, tutto un pullulare di chiamate, viaggi, lettere all’indirizzo di questo o di quello, a cercare, con molta discrezione, di spiegare che forse è meglio rinviare al 2021 ‘sta cavolo di fusione, che bisogna dare il tempo di compiersi a questa luminosa sindacatura, che non ci sono le condizioni per fare altro. Richieste indirizzate sempre ad (allibiti) interlocutori istituzionali, mai una spiegazione al popolo! Mai una conferenza stampa per spiegare quali fossero queste gravi situazioni (se non il proprio interesse politico) che giustificassero tale comportamento. Insieme a lui, ideologo del Pentitismo, l’assessore Candiano che in verità -quando a Corigliano, venne quasi trattato da “mmulicun” sui conti del comune rossanese esibiti al Garopoli- ci aveva illusi di stare davvero di stare dalla parte della Fusione. Evidentemente poi, qualche piccolo calcolo politico lo ha fatto ricredere e mettere in pellegrinaggio costante verso il capoluogo di regione per scongiurare il Commissariamento. Il traffico voce, invece affidato a qualche consigliere comunale dalla telefonata facile, ch apre bocca solo per ripetere il mantra: “Mò chiam ij a Giuvann, Totonn, Marij, Peppin e Nicola!”. Si aggiunge al CLUB del 2021, adesso anche la presidentessa del Consiglio Madeo, alla ricerca di qualche candidatura al parlamento (gliela auguriamo: “se son Fioroni fioriranno”), che si preoccupa e traduce il suo legittimo pensiero ( se si scioglie subito il comune io che faccio?) in un più commestibile “ Fusione, garantire massima espressione democratica”. E chiede di essere audita dal presidente della Prima Commisione Consiliare regionale. Già, perché il Pentitismo, che ormai sta diventando una scienza esatta, consta di regole e strategie. Una di queste è dimostrare l’improvviso, irrefrenabile, fisiologico bisogno di essere auditi in Commissione regionale. Anche l’On. Dima, chiede nell’ultim’ora di essere audito. Venghino siori venghino... Perché Più lungo è l’elenco di coloro che vanno ascoltati, più si allungano i tempi. Ma in commissione esistono i resoconti stenografici…..e il popolo conoscerà direttamente, in tempo reale le reali motivazioni addotte in quel luogo! A dare una mano, ci provano dall’esterno ( o forse..no) anche personaggi che hanno dedicato molte energie contro il voto e la fusione. E’ il caso del prof. Ettore Iorio, ad esempio, da sempre preoccupato delle vicende coriglianesi ( è anche titolare- assieme al prof. Caterini-di Convenzione valuta da Geraci, con oggetto corsi formazione di per dipendenti pubblici: 35 mila bomboloni) o dell’onorevole Orlandino Greco, appassionatissimo della Fusione CoriglianoRossano, teologo del fatto che in Calabria l’assenza di una legge sul Golf sia una vera emergenza sociale, e al quale, auguriamo di cuore di liberarsi completamente delle accuse di voto di scambio. La teoria mascariana degli ultimi giorni si erge su un pilastro: convincere Geraci che è meglio votare solo a Corigliano, anche solo se poi il sindaco dura un anno e mezzo, in modo da poter finire con tranquillità ( forse…) a Rossano questa esperienza, rinviando l’arrivo del Commissiario. Geraci non si fida, vorrebbe il commissariamento subito (forse…) ma non il voto nel 2018, viste le macerie che ha intorno. Tutto sulla pelle del popolo, a cui nessuno di protagonisti del pentitismo, si è sognato, in questo periodo di infinite conferenze stampa e comizi, di spiegare una che sia una di tutte queste cose. La verità, purtroppo per loro è un’altra. E’ quella che la Prima Commissione e il Consiglio Regionale licenzieranno presto la Legge ed arriverà il Commissario. Che farà ciò che serve e manderà al voto quando sarà giusto. Alla faccia di questo ipocrita allarmismo sulle condizioni che mancano! Per le quali, tra l’altro nulla stanno facendo i due sindaci. D’altronde, cosa possono fare di buono insieme Geraci e Mascaro, che non possano meglio fare Geraci, Mascaro e…il Commissario? Resta l’amaro in bocca di avere dei politici che prima dicono di volere una cosa, poi vanno a chiedere il contrario, incidendo tombalmente sulla reputazione già precaria dei rappresentanti di casa nostra. La gente, la nostra, ha ormai fatto i conti con questi comportamenti subdoli e contraddittori. Li riconosce al volo, non li tollererà più e se ne ricorderà ad ogni elezione. Altro che essere auditi: se ne audiranno di fischi! Caro sindaco Mascaro, la prossima settimana ci sarà la prima commissione regionale, in cui sarete ascoltati. Peri il Popolo della Fusione ci sarà finalmente “ ‘ a squagghjata ‘i ra niva”. Lei rifletta bene, parli poi tragga, eventualmente le conclusioni.
Fiori d’Arancio per la Fusione
Insieme Si Può - CoriglianoRossano