di Cristian Fiorentino
È in programma per sabato prossimo 5 ottobre la settima edizione del prestigioso premio nazionale “Aroldo Tieri”. Nella risplendente location del castello coriglianese si rinnoverà l’evento che, come consuetudine, è stato indetto e pianificato diretto dal comitato di coordinamento del presidente Ernesto Paura e dai componenti Pasquale Aversente, Gaetano Gianzi, Liliana Misurelli, Salvatore Viteritti, Giuseppe Pellegrino, Serafino Caruso e Francesco Leonino.
Manifestazione patrocinata dal comune e supportata dalle associazioni “White Castle- Castello di Corigliano Calabro” e il “Circolo della Stampa Pollino-Sibaritide”. Onori di casa che spetteranno proprio al pres. del comitato di coord. E. Paura mentre i saluti istituzionali toccheranno al sindaco Flavio Stasi e al vice e assessore alla cultura Giovanni Pistoia. Per l’anno 2024 l’autorevole riconoscimento sarà assegnato all’attore romano Vinicio Marchioni con origini calabresi: la madre, in realtà, è originaria di Torre Melissa, in provincia di Crotone.
Madrina e al contempo graditissima ospite d’onore e d’obbligo sarà Giuliana Lojodice, moglie e partner artistica di una vita dell’indimenticato A. Tieri. Competerà proprio alla raffinata artista G. Lojodice conferire il riconoscimento a V. Marchioni in una serata che sarà allietata dalla musica del trombettista Luca Aquino e del fisarmonicista Salvatore Cauteruccio mentre la conduzione sarà affidata ad Erminia Madeo.
V. Marchioni, diplomato nel 2000 come attore alla “Libera Accademia dello Spettacolo” di Roma, ha debuttato in teatro nel 1995, con l’ass. culturale Ludom (Luci dall'Ombra), dove conta una considerevole carriera. Iscrittosi alla facoltà di lettere, indirizzo spettacolo all'università “La Sapienza”, ha coltivato la sua passione per la scrittura. La sua dedizione al teatro, però, non gli ha permesso di guadagnare la laurea. Successivamente ha studiato con Luca Ronconi presso il “Centro Santa Cristina”. V. Marchioni, leggermente balbuziente, ha asserito di esercitarsi molto per ridurre la disfluenza. L’attore capitolino, nel 2018, si è iscritto anche al corso di laurea in beni culturali presso l'università di Roma "Tor Vergata".
Nella sua carriera, ritroviamo la partecipazione alle fiction “R.I.S. 2 - Delitti imperfetti” nel 2006, anche se è balzato agli onori della cronaca del piccolo schermo interpretando “Il Freddo”, nella serie televisiva Romanzo criminale (2008-2010), diretta da Stefano Sollima, e influenzata dalla vera storia della banda della Magliana. Nel 2008 si è cimentato nei panni di conduttore televisivo, su LA7, presentando il programma “Città Criminali”, una serie docu-fiction inerenti alle più celebri vicende di cronaca nera italiana, dagli anni Sessanta sino ai primi anni 2000. L’anno dopo, arriva il debutto sul grande schermo con “Feisbum - Il film”, bobina di otto episodi ispirata al mondo social di Facebook. Sempre nel 2009, è protagonista nel film “20 sigarette”, tratto dal libro “Venti sigarette a Nassiriya” di Aureliano Amadei, tra i sopravvissuti della strage di Nassiriya del 2003 nonché regista dello stesso film. Pellicola, che a settembre dello stesso anno, viene proposto alla 67ª “Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia” nella sezione controcampo italiano, aggiudicandosi il premio e una menzione speciale intitolata a V. Marchioni per la performance da attore.
Nel 2011, sempre per la sua recitazione in “20 sigarette”, consegue una designazione come miglior attore protagonista ai “David di Donatello”. Nel 2010, aderisce ai videoclip “Gli spietati” dei Baustelle e casting dei “Mambassa”. In totale ha collezionato più di 40 film, tra cui “Sulla strada di casa” del 2012, diretto da Emiliano Corapi, e “Amiche da morire” del 2013, diretto da Giorgia Farina. Nella sua professione di attore ha avvicendato differenti ruoli con i maggiori registi italiani, tra cui Paolo Genovese, Paolo Virzì e Riccardo Milani. Nel 2018, ha fondato insieme a Milena Mancini la “Anton Art House”, impresa con cui ha concepito, scritto e coordinato il docufilm “Il terremoto” di Vanja e altri spettacoli teatrali. Quest’anno ha pubblicato anche il suo primo romanzo dal titolo Tre notti. Il premio nazionale “Aroldo Tieri”, dalla prima edizione ad oggi è stato assegnato a: Elisabetta Pozzi nel 2015, a Galatea Ranzi nel 2016. A Fabrizio Gifuni nel 2017, a Maddalena Crippa nel 2018 a Daniele Pecci nel 2022 e a Vanessa Scalera 2023. I periodi in cui il riconoscimento non è stato assegnato sono stati gli anni contrassegnati dalla pandemia e dal covid. Tuttavia, come recita e sintetizza la locandina “Aroldo Tieri-Una Vita per lo Spettacolo” il pregevole premio è dedicato non solo ad una leggenda del teatro italiano ma anche e soprattutto ad un figlio illustre di Corigliano Calabro dove A. Tieri nacque Nato il 28 agosto 1917, figlio del giornalista e commediografo Vincenzo Tieri.
Il debutto avvenne nella famosa “Compagnia dell'Accademia”, fondata da Silvio d'Amico, nella rappresentazione dal titolo “Mistero della Natività”, regia di Tatiana Pavlova. Scomparso all’età di 89 anni, nel 2006 a Roma, il grande attore Aroldo Tieri calcò il palcoscenico del cinema, del teatro e della televisione italiana. Lunga e ricca è stata la carriera dopo il diploma conseguito all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, nel 1937. Come giovane attore ha fatto parte della “Compagnia del Teatro Eliseo”, quella dei Gino Cervi e Andreina Pagnani. Nel dopoguerra, A. Tieri si proporrà nelle commedie leggere di “Rattigan e Barry”, e quelle più impegnate come le commedie di Pirandello, fino a “La rabbia nel cuore”, dove nel ruolo dell'adolescente psicopatico rileverà il suo talento di attore moderno, diligente in tutte le tonalità psicologiche. Nel 1952, nella compagnia con Carlo Ninchi e Olga Villi, arriva il successo grazie ad un repertorio eterogeneo. Altre importanti esperienze vanno annoverate nella rivista grandissime personalità come Anna Magnani e Walter Chiari. Quindi la televisione, che alla fine degli anni '50 gli diede notorietà con l'arrangiamento del romanzo di Dickens “Nicola Nickleby” e poi come conduttore di Canzonissima nel 1960. Al cinema, l'esordio è datato 1939 in “Mille km al minuto” e altre varie commedie dei telefoni bianchi durante la guerra, lo proiettarono come uno dei volti più sintomatici della commedia italiana nonché come spalla del grande Totò. Tutto sotto la regia di autori come Steno, Sergio Corbucci, Lucio Fulci, Mario Soldati. In tv, nel 1957, interpreta “La Foresta pietrificata”. Fu ospite stabile alla radio in programmi come “Gran Varietà” o “Gran Galà”, nonché espositore di molti radiodrammi. Nel 1965 nasce il legame artistico e di vita con Giuliana Lojodice: insieme formeranno una delle coppie più longevi e più affiatate del teatro italiano. In quasi quarant'anni di attività, il feeling ha affinato le qualità interpretative, con un repertorio sempre più eleganti e ricercato. Differenti le opere esposte da Shakespeare a Salacrou, da Ugo Betti a André Roussin. L’indelebile coppia ha toccato le vette con: “Un marito”, inedito di Italo Svevo e regia di Gianfranco de Bosio; “Il Misantropo” di Moliere” e regia di Luigi Squarzina; “Marionette che passione” di Rosso di San Secondo e regia di Giancarlo Sepe, nonché alcune riuscite opere teatrali Pirandello. Gli ultimi lavori proposti, negli anni appena precedenti la sua morte, parlano di prosa, sempre in coppia con l'inseparabile moglie Giuliana Lojodice. “Un attore per tutte le stagioni", così si definiva lo stesso A. Tieri dichiarando di sentirsi al suo posto solo in scena. Sempre al passo con i tempi e moderno, nelle sue interpretazioni è stato un cosiddetto comprimario intelligente, e con fermezza e responsabilità è divenuto un primo attore e una preparata spalla non solo di Totò ma anche di altri grandi attori. Prevista per la serata di sabato 5 ottobre una sempre nutrita cornice di pubblico per una manifestazione divenuta un appuntamento storico e atteso da cittadini e appassionati di tv, cinema e spettacolo, di oggi ma anche di ieri.