di Gennaro De Cicco
Sta per iniziare il countdown per la 42 ª edizione del Festival della Canzone Arbëreshe, che si terrà nei giorni 8-9-10 agosto a San Demetrio Corone (CS).
A condurre lo spettacolo quest’anno saranno Ardit Gjebrea e Anna Safroncik, affiancati dai giovani conduttori emergenti Ilenia Bitta Caravona e Francesco Luzzi. «Questo Festival conferma quanto di buono si sta facendo per l’Arbëria – spiega il sindaco di San Demetrio Corone, Ernesto Madeo – Stiamo rinsaldando rapporti importanti, lavorando per mettere in evidenza la nostra identità storica e culturale e ribadirla grazie al patrimonio musicale che ci contraddistingue, significa continuare a unire le generazioni in quello che è il linguaggio più antico e più moderno del mondo, la musica». «Prima di ogni altro aspetto, viene il cuore, – spiega ancora l’Assessore alla Cultura, Emanuele D’Amico – Questo festival è stato fondato dagli arbëreshë per gli arbëreshë! Questa è la base solida su cui si regge da più di quarant’anni questo evento, che vuole essere fortemente identitario; naturalmente bisogna stare al passo con i tempi, essere attuali significa, oggi come non mai, permettere anche alla nostra cultura di sopravvivere». Il tema ispiratore di quest’anno è racchiuso nell’antico proverbio: “Kur përpiqe me një arbëresh, gjiaku të fjet” (Quando ti incontri con un arbëresh, il sangue ti parla). Ad organizzare l’evento l’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Comitato Storico Festival della Canzone Arbëreshe presieduto dall’Avv. Adriano D’Amico. Tra le novità di questa edizione, il debutto dell’Orchestra del Festival della Canzone Arbëreshe, messa in piedi dal Direttore musicale, il Maestro Giovanni Azzinnari, che coordinerà un team di arrangiatori e maestri di elevata qualità che accompagnerà i cantanti dal vivo durante la serata finale. Tutto ancora rigorosamente top secret, nonostante alcuni elementi essenziali resteranno invariati, come ribadito dal confermatissimo Direttore Artistico, Prof. Angelo Pagliaro, che ci parla dei contenuti della prima serata, aperta dalle attese Valljie lungo le vie principali del paese e poi dell’appuntamento con il talk show che vedrà tra i protagonisti presenze istituzionali delle tante comunità arbëreshë d’Italia, assieme alle massime autorità del mondo spirituale e culturale dell’Arbëria. Nel corso della prima serata saranno presentati i cantanti di questa nuova edizione e ricordati alcuni piacevoli momenti delle passate edizioni. Tra gli ospiti di quest’anno la giovane cantante albanese Klea Chutra e il gruppo degli Zero Assoluto che si esibiranno nella seconda serata, il giorno 9 agosto. La tradizione arbëreshe, sottolineano dal Comitato organizzatore, cerca di continuo il contatto con il mondo circostante anche della musica leggera attuale, perché questo è il segreto che ha permesso alle comunità di sopravvivere e di integrarsi per secoli. Shën Mitri, San Demetrio Corone, torna dunque a far cantare l’Arberia. «Per noi è un onore poter ospitare i nostri fratelli degli altri comuni – chiosa il sindaco Ernesto Madeo – La musica ci unisce e ci sprona a continuare un dialogo nuovo alla ricerca della canzone giusta o, per dirla fuor di metafora, dell’accordo perfetto che oggi più che mai la salvaguardia della nostra identità chiede». Presenti i principali network della Calabria, l’evento ospiterà durante il talk dell’8 agosto anche lo scrittore arbëresh Stefano Amato, vincitore dell’ultimo Premio Muricello con il romanzo “L’ultima candela di Krujë” edito da Neri Pozza, un appassionante romanzo sull’arrivo degli albanesi in Calabria nel XV secolo. L’attrice, regista, autrice e performer Angelica Artemisia Pedatella, già volto del network LaC per il progetto sulle minoranze linguistiche, sarà la conduttrice del talk: «È un onore esserci, si consolida un legame per me importantissimo. Il mondo arbëresh è stato il mio primo interesse, appena tornata in Calabria e il Festival della Canzone Arbëreshe è uno dei suoi cuori pulsanti. È una magnifica opportunità di cui ringrazio l’organizzazione». L’Arbëria attraverso il Festival rilancia così la propria immagine di “Calabria speciale”, con l’intenzione di lanciare anche nuove opportunità di promozione degli artisti. «I cantanti sono importanti per noi, sono il cuore che manda avanti la tradizione. Noi dobbiamo tanto a loro», conclude l’assessore Emanuele D’Amico.