di Gennaro De Cicco

Il cantante arbëresh Santino De Bartolo parteciperà al Festival della Canzone Albanese, in programma il 19 Dicembre a Tirana. 

Si esibirà in prima serata con la canzone Dua të rri me ty / Voglio stare con te.  La sera del 21, invece, sarà impegnato con i cosiddetti duetti canori, con un cantante kosovaro. Canteranno: “Insieme” una canzone di Toto Cutugno, vincitrice di una passata edizione dell’EuroVision”. Il 23 Dicembre, molto probabilmente, sarà ospite al Concerto di Ilir Shaqiri, in programma in Piazza Skanderbeg, per cantare Rrënjet e lisit tim. Santino De Bartolo vive in Germania dove sta riscuotendo un notevole successo. Di lui si è interessato anche il poeta, pubblicista, critico letterario Bexhet Asani, che sul libro Unextinguished Arbor Fire II ha tracciato alcune importanti note sulla vita e sul repertorio del cantante, originario del paese arbëresh del Pollino. Il Festival nella terra delle aquile, rappresenterà una ulteriore vetrina canora per l’apprezzato cantante italo-albanese. Autore delle note canzoni, targate Festival della Canzone Arbëreshe: "Motra ime nuse / Sorella mia sposa " e "Kur na arbëreshë", testo di Pietro Lanza, e tantissimi altri motivi, Santino De Bartolo collabora ormai con artisti internazionali, fra cui Jehtro Tull, Fairport Covention, Donovan, Phil Beer, Randy Hansen, Ralph Mctell, Kris Kristofferson, Martin Allcock, grande musicista che ha arrangiato molti altri dischi di Robert Plat (Led Zeppelin), Cat Stevens ecc. Una delle sue canzoni è stata tradotta e cantata dal cantautore inglese Allan Taylor, con il titolo "Like a cloud". A Novembre del 2022 a Prishtina ha cantato con Ilir Shaqiri la canzone "Rrënjet e lisit tim". Dopo la registrazione di sette dischi, attualmente sta registrando un altro con canzoni in lingua arbëreshe, oltre ad un videoclip con il grande chitarrista Lulo Reinhardt. Santino De Bartolo scrive sia in italiano che in arbërisht. Le sue canzoni si possono trovare anche sul canale You Tube ufficiale. De Bartolo, afferma sempre con piacere di essere "un arbëresh calabrese, orgoglioso delle proprie radici". Il cantante si è avvicinato al mondo della musica, quando in chiesa gli anziani cantavano la Kalimera, durante la Settimana Santa. Il momento più importante della sua vita è stato l'incontro da bambino con il parroco del suo paese, don Domenico Bellizzi, conosciuto con lo pseudonimo di Vorea Ujko, che riuscì ad individuare anche le doti canore del promettente e talentuoso compositore.

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