Fonte: La Redazione
E' indubbiamente una felice intuizione quella dell'Assessore alla cultura del comune di Mormanno, Maria Olga Fortunato, che insieme al sindaco, Paolo Pappaterra, hanno voluto promuovere, per venerdì prossimo 21 aprile la presentazione del libro di Giuseppe Sammarro "Gli anni dell'utopia- Memoir di un sindacalista in Germania" (Ferrari Editore).
Giuseppe Sammarro (Sindacalista, ex operaio, saggista, nasce in Calabria ma trascorre gran parte della sua esistenza in Germania). La Germania è stata un capitolo cruciale della storia europea, con le sue mutazioni e complessità, ed il volume di Sammarro è un importante tassello testimoniale sul mondo del lavoro nel Novecento. L’autore parte dallo spazio della sua esperienza, per spingere la nostra attenzione verso la manodopera immigrata come metafora della condizione umana. Da Gastarbeiter (letteralmente lavoratore ospite) a consigliere nazionale del più potente sindacato tedesco, IG Metall, ha contribuito, per anni, in modo incisivo ai cambiamenti delle politiche d’integrazione sociale e lavorativa della comunità italiana. Nel suo libro Sammarro racconta storie che investono tre aspetti della sua vita: quello umano, quello lavorativo e quello sindacale. E la straordinarietà del racconto è che questi tre aspetti si integrano perfettamente tra di loro, divenendo alla fine un tutt’uno che non annoia il lettore, ma anzi lo spinge a leggere la pagina successiva. Il racconto che fa l’autore nel volume, nonostante sia datato nel tempo, è di stretta attualità. La migrazione, infatti, è quel fenomeno che interroga le società di arrivo su che tipo di valori condividano e, di conseguenza, su che tipo di società vogliano essere: aperta, chiusa, accogliente, pura, meticciata, ecc. Oggi, però, la migrazione interroga anche (e soprattutto) la società di partenza e questo vale in special modo per l’Italia coinvolta, insieme alla comunità internazionale, nel processo di globalizzazione (formativo, culturale, lavorativo, ecc.) e, insieme all’Europa, nella costruzione sempre più articolata della libera circolazione di persone, merci, competenze, ecc. Questi processi, internazionali ed europei, però, sono arrivati a un punto di svolta. La mobilità umana globale da positiva e arricchente è diventata moneta di scambio di voti elettorali e così, facendo leva sull’innata paura dello straniero come predone, si è iniziato a vedere il ripiegamento di alcuni Stati su se stessi, chiusure di confini e alzate di muri. L’Italia non è stata da meno e oggi vive da protagonista questa spaccatura culturale e identitaria tra accoglienza e rifiuto, tra apertura e chiusura, tra l’essere sempre più terra di partenze (anche degli stessi immigrati divenuti cittadini italiani o no) e luogo di approdo (primo approdo per essere precisi). L'appuntamento del 21 aprile sarà ospitato presso la Galleria D'Alessandro ed avrà inizio alle ore 17. Saranno presenti, oltre all'autore del volume, il sindaco di Mormanno, Pappaterra, l'assessore Fortunato e Giacinto De Pasquale. L'assessore Fortunato e Giacinto De Pasquale discuteranno con l'autore gli aspetti più interessanti del libro.