di Gennaro De Cicco
Mercoledì sera 3 agosto, alle ore 18.30, presso il Chiostro del Collegio di Sant’Adriano di San Demetrio Corone si svolgerà un evento culturale per ricordare il poeta sandemetrese Salvatore Braile, in occasione del 150° anniversario della nascita (1872-2022),, organizzato dalla F.A.A, (Federazione Assocazioni Arbëreshe) con il patrocinio dell’Amministrazione culturale di San Demetrio Corone.
Programma
Interventi:
dott. Ernesto Madeo, sindaco
avv. Emanuele D’Amico, responsabile cultura
prof. Dante Maffia, poeta
dott. Mario Gaudio, critico letterario
prof. Francesco Perri, storico, archivista
Conclusioni
Damiano Guagliardi, presidente F.A.A.
Coordinatore
Prof. Gennaro De Cicco, giornalista
NOTE
Salvatore Braile (I Vras) di S. Demetrio C., intellettuale dalla vita inquieta e antagonista, ispirato dai nuovi orientamenti ideali e sociali che attraversavano lo scenario europeo alla fine del XIX sec., visse circa novanta anni (morì il 1960). Pochi hanno scritto delle sue poesie e della sua vita, escluso papàs Giuseppe Faraco che ha prodotto la monografia “Salvatore Braile, Poeta Italo-Albanese (1872-1961)”. La sua poesia non seguì il solco della poesia patriottica e identitaria dei grandi poeti arbëreshë dell’Ottocento. Aperto al nuovo mondo che stava mettendo in cantina la storia millenaria della Vecchia Europa, I Vras (Salvatore Braile) usò i versi come strumento di battaglia politica a favore dei ceti deboli per lottare contro le discriminazioni sociali; scrisse dell’amore tra i generi in forma cruda e realistica, esaltando i sentimenti peccaminosi senza dimenticarsi della intensità e della purezza di una relazione affettiva. La sua creatività poetica non era artefatta ma neanche istintiva, e come poeta rimase sempre ancorato all’esistente, al territorio che lo circondava. Sono le sue poesie, alcuni versi particolari, che dimostrano la profondità dei suoi studi e delle sue conoscenze letterarie che risalgono al classicismo greco e latino. La F.A.A. (Federezione Associazioni Arbëreshe) ritiene importante non dimenticarsi di questo intellettuale sandemetrese “scomodo”, che ha picchiato duro contro i poteri della storia passata (Re, Ricchi e Reverendi a suo dire i nemici del popolino), facendo un particolare lavoro di raccolta di materiali ritenuti perduti, di poesie inedite e ancora recitate tra le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, di aneddoti e racconti della sua vita.