Oggi è la giornata mondiale dei malati di lebbra. San Francesco, che amava profondamente i poveri e i malati, ci ha insegnato ad avvicinarci a loro con cuore misericordioso, come fece con il lebbroso, che abbracciò come un segno di vera fratellanza.
Prima di lasciarvi al Vangelo di oggi, vi invito a pregare per tutti coloro che soffrono.
Tutto il popolo rispose: «Amen, amen!»,
alzando le mani; si inginocchiarono
e si prostrarono con la faccia a terra
dinanzi al Signore
Neemia 8,6
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Non esiste isolamento per chi cerca Dio: la lettura della parola inserisce inevitabilmente in un popolo, come descritto nella prima lettura di oggi, e ci fa un solo corpo, come ricorda Paolo ai Corinzi. Anche per noi l’ascolto in un’assemblea liturgica è fondamento di una comunione che si esprime anche attraverso sguardi orientati nella stessa direzione, gesti compiuti insieme, risposte date all’unisono, azioni condivise e cuori sollecitati nello stesso atteggiamento. Si tratta allora di un’esperienza collettiva, in cui si scopre nello sconosciuto il proprio fratello e i tratti che in lui somigliano al Padre. L’ascolto della parola predispone al riconoscimento di quanto il Signore compie tra noi e a cui noi possiamo rispondere in un "Amen!" corale.