La foto (Giorgio Pisani in escursione sul Pollino) è del gentilissimo Luca Policastri

di Giovanni Scorzafve (articolo tratto dalla pagina facebook)

Ieri sera, navigando su Facebook (ormai mi capita solo di rado), mi sono imbattuto in un post di un bravo fotografo affermato già da tempo: Giovanni Ursino. Si trattava, in un contesto di foto meravigliose della nostra amata città (Corigliano Calabro), di un video riguardante una delle più belle poesie di Giorgio Pisani: ‘A Vinella.

Per tale motivo, ho pensato anch’io di dedicare all’ “Amico di tutti”, appunto al carissimo e indimenticabile Giorgio, un breve ricordo tratto dal mio ultimo libro: IL 1966 NELLA “MIA” CITTÀ: Corigliano Calabro -IL BAR “LA CASTAGNA”.

Eccolo

“… Oltre il torneo di tennis anche un’altra manifestazione molto singolare aveva come punto di riferimento il bar “La Castagna”: era la “Caccia al Tesoro”, organizzata dall’amico indimenticabile Giorgio Pisani, coadiuvato da Antonio (Tonino) Casciaro e dai generosi fratelli Donadio, Franco e Mario. Tutto aveva inizio in quella stanzetta riservata al gioco (clandestino) delle carte e teatro di quella singolare scena terminata con il “salto all’ostacolo”. Era proprio qui che il Pisani e i suoi tre “amici di merenda” si riunivano per stabilire le regole del gioco, formulando in modo volutamente equivoco su bigliettini volanti degli indovinelli spesso divertenti e curiosi per ottenere gli indizi dove trovare gli oggetti nascosti. Quante ore di lavoro caratterizzate da vivaci e creative discussioni per pianificare nel modo migliore un’avvincente e piacevole “Caccia al Tesoro”! Erano veramente tante, che, vissute in un contesto divertente, terminavano col fissare il giorno della gara, quasi sempre di domenica pomeriggio. Pertanto, terminata la fase preliminare, appena dopo “lo squillo delle trombe” (un semplice fischietto del Pisani) davanti al bar “La Castagna” si dava inizio alla gara, che coinvolgeva, oltre i partecipanti, anche un gran numero di persone non iscritte a quel fantasioso gioco di società. Infatti, non erano pochi i giovani, ma anche gli adulti, che, pur non facenti parte di alcuna squadra, dispensavano suggerimenti a go-go talmente sbagliati da contribuire ulteriormente ad intorbidire le acque già paludose create ad arte da quei quattro bravi “marpioni”. Tutta la Piana era in un continuo fermento: i bambini, alcuni a piedi ed altri con biciclette, correvano da una parte all’altra senza una precisa meta, ma correvano, mentre alcuni adulti, intellettuali per un solo giorno, sembravano tanti Don Chisciotte della Mancia allo sbaraglio. In breve, si era creato un clima folcloristico e di aggregazione sociale particolarmente divertente e festoso grazie alla fantasia dell’estroso Giorgio Pisani e alla curiosa inventiva dei suoi tre “amici volponi”. Quasi sempre il gioco terminava nei pressi del bar e qualche volta addirittura proprio al suo interno. In quest’ultimo caso non è semplice trovare le parole appropriate per descrivere l’entusiasmo e le grida di felicità fino al cielo dei vincitori, che in un’atmosfera di gioia coinvolgevano anche gli occasionali clienti del bar. Ed era subito festa! Ma che festa! Sembrava, a quel punto, di aver trovato per davvero il misterioso e ricco tesoro del re dei Goti, Alarico, in fondo al fiume Busento! Dopo tanta allegra confusione, la premiazione avveniva presso il nostro bar con l’applauso scrosciante di tutti i presenti e i soliti e immancabili pensieri di mio padre ai vincitori e anche agli autori di questo affascinante gioco senza tempo: coppe colme di gelato artigianale. Se il Tennis e la “Caccia al Tesoro” erano due eventi che davano ulteriore notorietà al bar “La Castagna”, altre manifestazioni, pur con un tono minore, proiettavano dei coni di luce su quella nostra attività commerciale, facendola diventare il vero centro dell’intera Piana. Tra le altre manifestazioni, ricordo all’interno e nei due piazzali del nostro bar quella…”

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