di Salvatore Martino
Corigliano Rossano, martedì 29 agosto 2023 - Una macabra vicenda quella della decapitazione di Giovanni Battista, detto “il precursore”, che mette in evidenza, non solo, l’odiosità di certi comportamenti umani, ma anche il loro difficile rapporto con la verità.
Giovanni Battista fu arrestato e poi decapitato perché diceva la verità, perché denunciava pubblicamente la dissolutezza e la pessima condotta morale di re Erode Antipa, ma anche per l’aridità spirituale e la gande mancanza di umanità che caratterizzava, in quel tempo, e non solo in quel tempo, il comportamento degli uomini.
Il nostro è, in effetti, un tempo in cui la verità è stata privata del suo significato originario, è stata depotenziata, declassata, disarticolata, distrutta e, infine, resa inutile.
In questa società, oramai, la verità è diventata una sorta di orpello di cui si può, tranquillamente, fare a meno, mentre, in qualche parte del Vangelo, sta scritto che la verità ci rende liberi.
L’odierna ricorrenza della decapitazione di Giovanni Battista viene ricordata, per la sua importanza, non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche da quella ortodossa Luterana e Anglicana

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