di Giacinto De Pasquale
Oggi è la festa della Mamma. E’ la festa per chi ancora può abbracciarla, ma è la festa anche per chi, come me, l’ha persa da tanti anni. E’ sempre un ricordo struggente quello che mi assale ogni giorno nel pensare a lei.
Colei che mi ha dato la vita, che mi ha guidato e mi ha fatto uomo. Donna buona, moglie perfetta, madre adorabile, sempre presente e tanto altruista verso gli altri. Quando il condividere era il dono spontaneo in una società che a stento usciva dalla guerra, quando Corigliano Scalo contava appena 600 anime, lei non ha mai lesinato energie nell’aiutare gli altri. Non ha mai lesinato energie verso il lavoro, la famiglia e il senso del dovere. Donna d’altri tempi che mi ha insegnato a voler bene al prossimo, l’onestà e l’amore verso tutti. A te cara Mamma che sei volata in cielo in una sera di settembre di 17 anni fa, dedico con tutto il cuore una struggente poesia che San Giovanni Paolo II ha dedicato alla sua cara mamma.
Sulla tua bianca tomba
sbocciano i fiori bianchi della vita.
Oh quanti anni sono già spariti
senza di te quanti anni?
Sulla tua bianca tomba
ormai chiusa da anni
qualcosa sembra sollevarsi:
inesplicabile come la morte.
Sulla tua bianca tomba
madre, amore mio spento,
dal mio amore filiale una prece:
A lei dona l ‘eterno riposo.
Karol Wojtyla (Cracovia primavera 1939)